giovedì 4 ottobre 2012

Recensione: "Bambini nel bosco" di Beatrice Masini




TitoloBambini nel bosco
Autrice: Beatrice Masini
Editore: Fanucci (collana Tweens)
Anno di uscita: 2010
Pagine: 200
Prezzo: 14 €


TramaC'è un campo, la Base, dove crescono i bambini senza ricordi o memoria. Tra loro c'è un gruppo più vivace, composto da Hana, capo del Guscio, dura e metodica, Dudu, sempre attento e guardingo, Glor, grande e goffo, Cranach, il più lento di tutti, Orla, la più piccola, e infine ZeroSette, l'ultimo arrivato. C'è anche Tom, ma lui appare diverso: si perde in mille pensieri e a volte sente riaffiorare un Coccio, un frammento di vita passata. Un giorno convince i ragazzi a spingersi nel bosco per esplorare il mondo di fuori. Porta con sé un libro di fiabe appena ritrovato, che comincia a leggere ad alta voce suscitando emozioni e curiosità. Ma ben presto nel gruppo si alterneranno rivalità e gelosie, scoperte e amori: tutto seguito da lontano da Jonas, addetto al sistema di controllo del campo, che in realtà ha programmato una fuga. Così, quasi per incanto, quel libro e quella lettura doneranno a ognuno di loro un filo di speranza e gioia.

Il mio commento

Ebbene sì, un altro distopico. Eppure stavolta non l'ho cercato io, è stato lui a trovare me. Giuro! Ecco com'è andata...
Agli inizi di settembre, una mattina, vado in biblioteca a studiare. C'è un sacco di gente, e l'unico posto disponibile è nella Sala Ragazzi. Sperando che non si affolli troppo, mi siedo e inizio a leggere e sottolineare le mie noiose dispense universitarie. Ad un certo punto, sovrappensiero, alzo la testa e guardo verso uno scaffale. Noto una costina di colore blu scuro, messa di traverso rispetto agli altri libri. Bambini nel bosco. Mah, sarà un libretto per ragazzi. Mi rimetto a studiare. Poi, però, per tutta la mattina, mi rimangono nella mente quel titolo, quel blu, quell'albero spoglio, quel particolare font bianco. Ogni tanto, tra una pagina e l'altra, mi giro verso di esso e continuo ad osservarlo. Sento come se... mi stesse chiamando, come se volesse trasmettermi qualcosa. Tipo prendimi, non te ne pentirai. (Non sento le voci, eh. Tutto frutto dell'immaginazione. Mettiamolo in chiaro.) Insomma, alla fine, quando è quasi ora di tornare a casa, mi dirigo finalmente verso questo fantomatico libro. La cover bellissima e l'intrigante quarta di copertina mi convincono del fatto che devo portarlo con me. Una settimana dopo, una sera, leggo le prime pagine. E inizia la magia...

Il romanzo è ambientato in un tempo imprecisato, il "dopo bomba", e in un mondo che cerca di rinascere e ricostruirsi sulle proprie rovine. Da quando c'è stata la catastrofe, le giornate sono scandite dall'Aster, una sorta di sole verdognolo,  e in giro ci si può imbattere in strane bestie mutanti, frutto di radiazioni o esperimenti finiti male.
Ci sono due "specie" di bambini, in questo paesaggio desolante: gli Avanzi (quelli che sono stati abbandonati o che hanno perso i genitori - sempre in attesa, tra speranza, ansia ed eccitazione, che qualcuno si faccia vivo e venga a cercarli - e che spesso sono sopraffatti dai Cocci, lampi di ricordi di cose passate) e i Dischiusi (nati dalle cellule conservate e quindi privi di reminescenze della vita precedente né conoscenza del mondo).
Tutti i bambini rimasti sono raccolti in una sorta di campo di concentramento (la Base) e divisi in piccoli gruppi (i Grumi). Vivono nei Gusci, sono perennemente sorvegliati dalle telecamere e devono prendere la Medicina, che li rende incapaci di pensare e quindi in balia delle solite semplici azioni (dormire, cercare di accaparrarsi un po' di cibo, fare qualche gioco banale e senza inventiva).
Tutto scorre e fila via liscio secondo le regole, fino a quando il Grumo capitanato da Hana scopre che un ragazzino del gruppo, Tom, nasconde un segreto: un libro pieno di storie.
Attraverso il racconto di queste favole, i bambini iniziano a incuriosirsi, a fare domande, a bramare il sapere. Grazie ai Tre porcellini, a Pollicino, a Hänsel e Gretel, grazie a storie di principesse, di famiglie riunite, di case calde e accoglienti, di dolciumi e cibi a volontà, iniziano a sognare la libertà che non ricordano di aver mai avuto ma che è innata in loro, vogliono allontanarsi dal campo, inoltrarsi nel bosco. Alla ricerca della vita.

(“A Walk to Paradise Garden” -
foto di Eugene Smith)
Beatrice Masini, con questo gioiello che ha il sapore dolce della fiaba, con quest'incrocio tra parabola e romanzo di formazione corale, sa regalare tante emozioni: fa sorridere e fa commuovere, fa provare l'ansia, la paura, la nostalgia, la speranza e la gioia della scoperta che alimentano la voglia di esplorare dei bambini protagonisti. La storia è descritta con toni delicati e aggraziati, poetici e carichi di sentimenti, con uno stile asciutto, senza fronzoli.
E poi, mentre leggevo, mi sembrava quasi di vederli davvero, questi bambini, camminare e camminare per i boschi, costruirsi una specie di posto da chiamare "casa", chiedersi i perché, spiegarsi il significato delle parole, scoprire cos'è una "mamma" e gioire dopo aver provato il primo "abbraccio". Le lacrime scorrevano sole sole.
È un bellissimo inno alla potenza della letteratura, delle storie. E della fantasia.
Io, fossi in voi, non me lo lascerei scappare. E mi farei cullare da queste parole. Ancora e ancora...

16 commenti:

  1. *________* questo si che è "Amore a prima vista" mi sa che finirò per inserirlo proprio in quella rubrica! Sembra un libro davvero bello e fila subito nella mia Wish List! Bellissima anche la recensione!

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  2. (Eeeh, vai mo'. *guarda in alto*)

    Mi scorrono le lacrime da sole, a leggere la tua recensione.
    Ma davvero davvero.
    Maledetto.

    Ok, DEVO leggerlo.
    *respira*

    ;__;

    Bravo, brondino. :* :*

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    1. No, 'spetta, volevo dire anche un'altra cosa.
      I nomi di quei bambini, dei ricordi e dei gruppi e delle case.
      Boh. ;_______;

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    2. Cito:
      Scoprire cos'è una "mamma"

      ...mi viene quasi da piangere!
      (Ok,momento mamma chioccia finito)
      Bene,se già mi sono quasi commossa solo per la recensione devo,devo,avere questo libro...
      Fantastica recensione,bravo :)

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  3. Me l'hanno fatto leggere anche a me a scuola quest'estate.
    E' davvero bellissimo *w*

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  4. Non vedevo l'ora di leggere la tua recensione a questo libro :) L'hanno regalato a mio fratello penso un paio di anni fa. Ogni tanto l'ho preso in mano, ma l'ho sempre rimesso giù. Per fortuna che con te è stato insistente! Allora è proprio vero che sono i libri che ci chiamano :) Ora lo leggerò sicuramente :)

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  5. Bello il racconto del vostro incontro!
    Il libro lo avevo già addocchiato quando avevi pubblicato il teaser settimanale e confermo la prima impressione: deve entrare nei miei acquisti :)

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  6. Ma che bello! Il libro lo conoscevo, ma a me non ha chiamato... cattivo >_> A questo punto lo cercherò io ^^

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  7. Che bellezza questa recensione.
    Solitamente leggo di sfuggita ciò che pubblichi ma, devo essere sincera, il racconto in cui parli di come lo hai trovato mi ha incantata e sono andata avanti per leggere la recensione.
    Mi piace. Ergo, lo voglio :)

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  8. Matteo :D sembra davvero un bel libro! Anche a volte a me i libri trasmettono certe sensazioni... tipo tu devi leggermi, comprami LOL

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  9. Bella recensione!
    Mi è capitato di leggerlo qualche anno fa un po' com'è successo a te: attratta per caso in maniera irresistibile e ne sono stata ben felice. E devo aggiungere che all'epoca non avevo letto ancora forse nessun distopico, perciò il romanzo mi si presentò con la sua buona dose di originalità.
    Buone letture!

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  10. Comprato nell'ultimo ordine di Amazon che ho fatto e ce l'ho a casa, in attesa di finire la lettura delle ultime pagine de Il gioco di Gerald di King...
    Entro stasera direi che lo inizio!!
    E lo comprai solo perché lessi la recensione qui :-P

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    1. Mamma mia che responsabilità, speriamo ti piaccia... sennò mi sentirò in colpa! :-D

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  11. matteo, l'ho finito di leggere stasera e nel mio blog sto facendo un post in cui metto una mini recensione :)
    Sarà pubblicata tra pochissimo....
    Rileggere questo tuo scritto, dopo aver letto il romanzo, ha un senso maggiore.
    Un libro davvero dolce, per ragazzini magari, ma assolutamente piena di ciò che doveva contenere per ritenersi un libro non "sbadato".
    Temi importanti trattati con delicatezza.
    Un piccolo gioiello!

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    1. Ho letto :) son proprio contento che ti sia piaciuto!! *_*

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  12. L'ho letto .a nn mi è piaciuto per niente.... É noiosissimo!!!

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