domenica 21 ottobre 2012

Recensione: "Carrie" di Stephen King



Titolo: Carrie
Titolo originaleCarrie
Autore: Stephen King
Traduttrice: Donatella Rizzati
Anno pubblicazione originale: 1974 - questa edizione: 2000
Editore: Bompiani (collana I grandi tascabili)
Pagine: 176
Prezzo: 7.90 €


TramaCarrie White è una liceale che vive in una piccola città del Maine con una madre ossessionata dalla religione. Goffa, solitaria, vittima dei tiri mancini dei suoi coetanei, Carrie scopre gradualmente di avere poteri telecinetici, poteri che si erano già manifestati all'età di tre anni, dopo il primo choc della sua vita. Un giorno, l'innocente e beffeggiata Carrie userà il suo potere e sarà ovunque orrore, distruzione e morte.

Il mio commento

E finalmente anch'io posso dire "ho letto Stephen King". Certo, il Re del Brivido ha scritto una miriade di libri, e io son ben lontano dal conoscerlo realmente, però è un passo avanti. Posso ritenermi un pochino soddisfatto. Soprattutto tenendo conto del fatto che è la terza volta che tento un approccio. Avevo provato con i racconti di A volte ritornano (mi piacevano storie e scrittura, ma parevano interminabili!) e poi con il mastodontico IT, ed entrambi i tentativi si erano conclusi con l'abbandono. Ma non stavolta. Mi ci voleva un romanzo breve, meno prolisso, per addentrarmi nel suo mondo. E Alice di Stargazer's Tides - che ringrazio di cuore! - ha saputo darmi il giusto consiglio.

I ragazzini sanno essere davvero cattivi, certe volte. E Carrie - una liceale timida, impacciata e maledettamente sola - lo sa fin troppo bene. Derisa, sbeffeggiata, maltrattata, è un po' lo zimbello di tutti. A scuola, i ragazzi e, soprattutto, le ragazze fanno di tutto per emarginarla e farla sentire una disadattata. E come se ciò non bastasse, ha anche una madre completamente folle, psicopatica, fissata con la religione (per lei tutto è peccato, tutto va espiato e merita preghiere su preghiere); una madre opprimente, che la considera un frutto del peccato e non perde un'occasione per schernirla e farle sentire il peso della sua nascita, e che spesso e volentieri la rinchiude nel ripostiglio affinché rifletta sulle sue colpe.
Insomma, quella di Carrie è un'esistenza difficile.
Presto la ragazza si accorgerà di avere un potere telecinetico e inizierà a sperimentarlo, a farlo crescere.
Dopo essere caduta in balia dell'ennesima burla di cattivo gusto, una compagna di scuola, Sue Snell, presa dai sensi di colpa, decide di darle una mano: chiede al proprio fidanzato di portare Carrie al ballo di fine anno in modo tale da farla sentire 'come tutti gli altri', donarle una serata di felicità. Carrie ovviamente è su di giri, inizia ad intravedere un barlume di speranza, un punto di partenza per la sua rinascita, verso l'accettazione. Ma un altro scherzo è in agguato... e sarà fatale.

Carrie è un romanzo breve ma forte e denso. La sua scorrevolezza lo rende potenzialmente divorabile nel giro di poche ore, ma io ho sentito il bisogno di prenderlo a piccole dosi.
Ho adorato lo stile di King, sboccato quanto basta per essere schietto e incisivo, ma senza scadere nel volgare.
E ho trovato geniale l'idea di accostare la narrazione in terza persona (con focalizzazione multipla, che permette di entrare in contatto con la psicologia dei personaggi più disparati) ad altre forme di scrittura (stralci di giornali, atti processuali, interviste, testi scientifici sulla telecinesi, estratti da testimonianze, e via dicendo): questa scelta ha reso il tutto più interessante e, soprattutto, dà al lettore una visione a 360° dell'intera vicenda. Però devo ammettere che questa sua trovata è un po' anche un'arma a doppio taglio: da un lato lancia indizi, sorprende, anticipa avvenimenti e prepara alla catastrofe, aumenta l'ansia, incalza il lettore (spesso mi son chiesto "oddio, ma quando succede?!?!"), ma è anche vero che dall'altro lato carica di aspettative il finale. E si sa, aspettative troppo alte finiscono per deludente un pochino. Mi spiego meglio: il finale è perfetto, è esattamente come deve essere, il cerchio si chiude... polvere alla polvere, cenere alla cenere - o forse, in questo caso, dovrei direi sangue al sangue. Però me l'aspettavo più dettagliato, volevo più scene e particolari cruenti, ecco. Ma questa è davvero un'inezia, una questione di gusti personali, rispetto alla Grandezza di questo libro.

Mi è piaciuto tanto. Ti lascia con un malessere dentro, e ti porta a riflettere a lungo. I carnefici si trasformano in vittime, e la vittima in carnefice, ma anche dopo la catastrofe è dura non provare comunque compassione, pena, rabbia per la sorte di Carrie, un personaggio che non si dimentica facilmente.

In fondo, lei voleva solo un po' d'amore, un po' di comprensione. Voleva solo essere... come tutti gli altri.

17 commenti:

  1. L'hai descritto a meraviglia!Uno dei primi che ho letto di King ti lascia davvero un vuoto dentro!Hai visto che stanno facendo il remake al cinema?

    Ma davvero hai mollato IT?Io lo considero uno dei migliori insieme al più recente The Dome.

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    1. Ti ringrazio :)
      Sì, ho visto! Sono d'accordo con King, secondo me non se ne sentiva il bisogno... però alla fine penso che cederò comunque e andrò a vederlo :-p

      Sì, purtroppo sì. :-/ Mi piaceva, ma è un po' troppo prolisso... lo leggevo lentamente e mi stava rallentando tutte le letture. Ma... ci riproverò! :)

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  2. Figurati, sono davvero contenta che ti sia piaciuto! E condivido pienamente tutto quello che hai scritto, i miei pensieri al termine della lettura erano praticamente identici :) nel caso volessi altri titoli, resto a disposizione come King-consigliera ;D
    Psss: è solo la mia mente malata, o anche tu hai notato una leggera somiglianza fra Carrie e Anna vestita di sangue? :P

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    1. Anche io son contento, e mi fa piacere che sei d'accordo con quel che ho scritto! ^^
      Comunque sì, consigli sono ovviamente ben accetti! Sto valutando l'idea di seguire l'ordine cronologico... :p
      P.S. L'ho pensato anch'io!!! Penso sia una citazione bella e buona quella della Blake!

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  3. Oh, Carrie! <3
    Anche se non ti leggerò, sappi che io già ti voglio bene. E approvo tutto ciò che (credo) farai :D

    Well done, bro! :) :*

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    1. Peggio per te! :P Non è un horror come lo pensi tu! Di terrificante c'è più quello che psicologicamente subisce Carrie, che quello che si vede (morte, sangue, ecc.)... ma vabbè, come ti pare -_- XD

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  4. Un bel libro, sono d'accordo!! :) E se ti è piaciuto, credo che, in futuro, amerai molto anche altri lavori del grande Maestro: perché "Carrie" è stato il suo primo romanzo pubblicato, e, pensa, ancora risente molto di alcune "ingenuità" stilistiche commesse da un giovane genio alle prime armi... Chissà come sarà il remake del film che uscirà prossimamente al cinema, speriamo bene! :D

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    1. Penso che presto proverò a leggere altro! Staremo a vedere! :)
      Anche io son curioso riguardo il remake... l'originale l'ho visto tanti anni fa e all'epoca mi piacque molto... voglio rivederlo!

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    2. Matteo, sbuco fuori dal nulla, lo so. Ho visto ieri il remake e, grazie alla bravura indiscussa delle due protagoniste, l'ho trovato davvero notevolissimo. Sarà che quello di De Palma non mi era piaciuto :)

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  5. Credo che leggerò questo libro!!!
    m'ispira moltissimo!!:)
    complimenti per la recensione!

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    1. Grazie, Mary! Se lo leggerai, mi raccomando... fammi sapere cosa ne pensi :)

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  6. Ohohohoh che recenziuna ecceziunale veramente che ci hai scritto, caro!! :D
    Sto aspettando che mi vengano spediti Cujo e L'Incendiaria... di King mi sono presa i titoloni più noti, compreso Carrie che pare proprio scorrevole, a quanto dici, ma pregno di tutta una serie di ingredienti che favoriscono la riflessione, come piace a me, su argomenti e questioni etiche!
    It lo abbandonai anche io, prolississimo, ma prometto che lo recupererò ^_^
    Laddove non rallentava il passo era davvero coinvolgente e ben strutturato!

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    1. Ahah, grazie :D Mi fa piacere che ti sia piaciuta! Fammi sapere cosa ne penserai di Cujo e L'Incendiaria, mi incuriosiscono assai!

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  7. Ohhh, sono contenta che finalmente ti sei sbloccato con King! Cmq su una cosa hai ragione, lui è prolisso, bisogna amarlo così.
    Carrie come romanzo d'esordio risente meno del suo "scriviscrivi", e anche se viene classificato come horror è qualcosa di più.
    Con la tua recensione hai colto nel segno, se vuoi riprovare con il Re e con qualcosa di super veloce, prova Unico Indizio La Luna Piena. E' ancora più corto di Carrie.

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    1. Son contento anch'io! ^^
      Grazie per il consiglio, Silvia! Lo leggerò sicuramente :)

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  8. "Carrie" è uno dei libri del Re che sicuramente leggerò! Di suo, per ora, ho letto solo "Rose Madder", che mi è piaciuto molto. Anche qui la protagonista è una ragazza - anzi, una donna - maltrattata... la componente sovrannaturale è presente, ma quel che fa più paura è il mostro vero, il marito di Rose. Ho provato la stessa sensazione di cui hai scritto tu, quel qualcosa che ti costringe a rifletterci su, a provare malinconia.

    Ottima recensione, come sempre :D

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  9. Chissà se ce l'ho a casa o_O mia madre ha uno scaffale pieno di suoi libri... ci darò un'occhiata più tardi :P

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