domenica 28 ottobre 2012

Recensione: "Gli zombi non piangono" di Rusty Fischer




TitoloGli zombi non piangono
Titolo originaleZombies Don't Cry
Autore: Rusty Fischer
Traduttrice: Sara Reggiani
Data di uscita: 17 ottobre 2012
Editore: Giunti (collana Y)
Pagine: 368
Prezzo: cartaceo 12 €, e-book 6.99 €

Maddy Swift è una studentessa un po’ imbranata, che frequenta il liceo della tranquilla cittadina di Barracuda Bay e ha una cotta per il nuovo ragazzo della scuola. Quando Stamp la invita a una festa, la sua vita è destinata a cambiare per sempre. Piove a dirotto e Maddy, tutta agghindata, esce di nascosto dal padre. Dopo essersi persa diverse volte, finalmente intravede le luci della festa e viene colpita in pieno da un fulmine. Quando si risveglia, si ritrova con la faccia in una pozzanghera, stordita e completamente inzaccherata.
Ma il fango è l’ultimo dei suoi problemi: è quel buco fumante nel cranio, il cuore che non batte più e i polmoni che non funzionano a farle sorgere qualche sospetto... Una volta a casa, dopo una rapida ricerca in rete, scopre con raccapriccio di essersi trasformata in una delle creature che più la spaventano: una morta vivente.

Il mio commento

cover originale
Dopo Rot & Ruin, eccomi di nuovo qui a parlare di un altro romanzo sugli zombie, creature che ultimamente mi stanno appassionando anche dal punto di vista letterario.

Abituato agli zombie cinematografici, un po' idioti, ciondolanti e bramosi di carne fresca, devo ammettere che inizialmente l'idea di vederli trasformati in esseri pensanti non mi andasse molto a genio. Eppure, quando qualche mese fa ho letto la trama di Gli zombi non piangono, mi sono subito lasciato incuriosire, ho capito che non avrei dovuto farmi condizionare dai pregiudizi e che avrebbe potuto rivelarsi come una piacevole lettura, una di quelle di cui si sente il bisogno ogni tanto, per staccare un po' la spina da tutto, anche solo per qualche ora. Di certo, però, non immaginavo fosse un romanzo così spassoso!

Cosa mi è piaciuto di questo romanzo?!
Innanzitutto il prologo che, ambientato in un cimitero, mi ha avvolto immediatamente in un alone di mistero ma che allo stesso tempo mi ha anche divertito e dato un antipasto di quell'ironia che in seguito condirà un po' tutta la storia. Cattura subito l'attenzione e suscita non poco interesse su come evolverà la vicenda.
Poi, be'... sicuramente Maddy, la protagonista, una ragazza un po' sfigata, che preferisce rimanere nell'ombra (l'esatto opposto della sua migliore amica Hazel, che invece vuole sempre essere al centro dell'attenzione), fuori dagli schemi (basti pensare che il suo rilassante hobby è andare al cimitero e ricalcare lapidi), con la battuta sempre pronta. E che cerca sempre di non buttarsi giù, anche quando le cose vanno diversamente da come si aspettasse. Un esempio? Si invaghisce di Stamp, il figo della scuola con un ricciolo alla Superman stampato sulla fronte, che un giorno la invita a una festa. La sera, di nascosto dal padre, tutta euforica, sgattaiola fuori dalla finestra, si incammina e... viene colpita da un fulmine. Si sveglia dopo un paio d'ore e scopre che non ha più battito cardiaco e che ha un buco fumante sulla capoccia: è morta, eppure è lì, che pensa. Io al posto suo avrei dato di matto, invece lei cosa fa?! Va su Google per cercare di comprendere cosa le sta succedendo e risponde alle domande del test "Sei uno zombi se...". Dai, come si fa a non amarla?!
C'è da dire, però, che non è l'unica che sa farsi amare, eh. Ci sono anche altri personaggi a cui è facile affezionarsi: il padre di Maddy, un medico legale protettivo, dolce, simpatico ed esilarante (la scena in cui mangia cervello di agnello a colazione scambiandolo per sushi mi ha fatto cappottare dalle risate!); Dane, uno zombie comprensivo e misterioso che aiuterà la ragazza ad abituarsi alla sua nuova natura; Chloe, una zombie con un passato triste alle spalle, un po' scontrosa ma che alla fine si rivelerà una buona amica; il Guasto, ovvero il gentile custode del cimitero. Decisamente meno simpatici sono invece Hazel, egoista e pure un po' stronza, e Stamp, il classico belloccio con poco cervello. Un velo pietoso invece va steso su Scheletro e Dahlia, che mi hanno irritato in una maniera impressionante, e sui quali non voglio sprecare altre parole.
Man mano che la narrazione procede vengono tutti arricchiti di sfumature, e alla fine risultano proprio ben caratterizzati.
Inoltre, ho trovato geniale e originale l'idea che esistano due tipologie di zombie. A quelli pensanti, che si nutrono di cervelli animali e che tentano di vivere normalmente truccandosi e vestendosi da dark per camuffare il loro pallore, si contrappongono gli Zerker, quelli cattivi, che si cibano di umani e hanno come unico scopo quello di mordere e creare altri Zerker. I primi, quelli buoni, hanno regole da seguire, un manuale da studiare, un gruppo di Anziani che li tiene a bada... insomma, si son costruiti una mini-società nella società, per vivere serenamente la loro vita da non-morti senza creare problemi ai Normali. Lodevole, no?! Peccato che poi ci siano gli Zerker a guastare la tranquillità...

cover originale del seguito
Okay, basta con gli elogi, ora. Ha anche qualche difettuccio questo romanzo.
Primo: non mi sono mai piaciuti i triangoli amorosi, e di certo quello accennato verso la fine della storia non fa eccezione. A mio parere, indubbiamente evitabile.
Secondo: le frettolosità di certi passaggi, negli ultimi capitoli. (Non mi soffermo perché voglio evitare fastidiosi spoilers.)

Il finale, grazie al cielo senza cliffhanger, promette un secondo capitolo molto interessante. Son curiosissimo di leggerlo, ma toccherà aspettare un bel po'... sigh!

In conclusione, Gli zombi non piangono non ha deluso le mie aspettative. Grazie allo stile dell'autore diretto e senza fronzoli, sarcastico e scanzonato, è stata una lettura davvero leggera, piacevole, divertente e scorrevole, perfetta per passare qualche serata senza troppi pensieri per la testa e adatta per entrare nello spirito di Halloween.



Living Dead Love Story series
#1 Zombies Don't Cry, maggio '11 (Gli zombi non piangono, ottobre '12)
#2 Zombies Don't Forgive, aprile '13

11 commenti:

  1. Vedo che le nostre opinioni coincidono in tutto e per tutto :P

    Concordo sia sugli aspetti positivi che su quelli negativi! "Il triangolo NO" XD

    Comunque recensione perfetta, che da giustizia al libro e ben scritta! Incrociamo le dita :P

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  2. Concordo pienamente con la tua recensione!

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  3. Non vedo l'ora di leggere questo libro!!
    sono curiosa, voglio farmi una mia opinione!!!! :)

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  4. Bellissima recensione!Concordo pienamente!E' stata una lettura davvero molto piacevole =)

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  5. Lo sto leggendo proprio adesso... bè che dire è molto simpatico ma ha pur sempre qualche difettuccio... concordo pienamente con te!

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  6. [La differenziazione zombi buoni/zombi cattivi mi fa tanto Twilight, solo che lì son vampiri... va be', va be', detto niente! :D]

    Bravo capo! :) :*

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    1. A parte il fatto che la differenziazione vampiri buoni/cattivi c'è da molto prima di Twilight (basta pensare a Buffy, per esempio), qui si parla appunto di zombi. Il distinguo zombi buoni/cattivi io non l'avevo mai incontrato.
      E poi, giusto perché sono pignolo :D, per quanto riguarda i vampiri, quelli buoni lo sono per una questione di coscienza, di carattere, di sentimenti. Qui gli zombi cattivi lo sono per natura, perché sono stati morsi. Quelli buoni invece son quelli morti a causa dell'elettricità (fulmini, scosse, e via dicendo) e che non han perso la loro natura umana. ;)

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    2. ...
      sì, sei pignolo, e sapientino! :D

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  7. Gli abbiamo dato lo stesso voto... vedo che ci ha fatto lo stesso effetto! Ogni tanto leggere qualcosa di diverso ci vuole :)

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  8. Questo romanzo non mi ha mai convinto. MA potrei dargli una chance viste le buone parole in suo favore.
    Speriamo ce io mi sbagli... Pensando alla morte per elettricità...bah! Più credibile come un virus!
    Però mai dire mai. Potrebbe piacermi...

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  9. Per me non avresti potuto esprimerti in modo migliore.
    Concordo su.. tutto :)

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