martedì 25 giugno 2013

Teaser Tuesdays #42

Teaser Tuesdays  è una rubrica ideata dal blog Should Be Reading. Consiste nel prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo in una pagina a caso e condividere un passo tratto da quella pagina. Io, però, ho deciso di non seguire la regola della "pagina a caso", sceglierò la citazione personalmente (senza fare spoilers, promesso!).

Buona sera a tutti! In questi giorni sto leggendo (e amando) il bellissimo romanzo d'esordio di Madeline Miller, La canzone di Achille. Non è stato semplice scegliere il teaser da lasciarvi, giuro, avrei voluto trascrivervi tutto il libro! *_*
«Dimmi il nome di un eroe che è stato felice.»
Riflettei. Eracle era impazzito e aveva ucciso la sua famiglia; Teseo aveva perso la sua sposa e suo padre; i figli e la nuova consorte di Giasone erano stati uccisi dalla prima moglie; Bellerofonte aveva ucciso la Chimera ma era caduto dal dorso di Pegaso ed era rimasto storpio.
«Non puoi.» Si alzò a sedere e si sporse in avanti.
«Non posso.»
«Lo so. Gli dei non permettono a nessuno di essere famoso
e felice.» Inarcò un sopracciglio. «Ma voglio confidarti un segreto.»
«Dimmi.» Adoravo quando faceva così.
«Io sarò il primo.» Mi prese il palmo della mano e lo premette sul suo. «Giuralo.»
«Perché io?»
«Perché sei tu la ragione. Giuralo.»
«Lo giuro» dissi, smarrito nel rossore delle sue guance, nella fiamma dei suoi occhi.
«Lo giuro» fece eco lui.
Restammo seduti un istante, le mani che si toccavano. Achille sogghignò.
«Mi sento come se potessi divorare il mondo crudo.»

[da La canzone di Achille di Madeline Miller, pagg. 109-110]
Voi cosa leggete? Se volete partecipare, lasciate il vostro teaser nei commenti! :)

lunedì 17 giugno 2013

Monthly Me #1 - storie di maggio

Monthly Me è una rubrica ideata da me nella quale parlerò di ciò che mi ha particolarmente colpito durante il mese appena trascorso. Non solo romanzi, ma anche film, serie tv, fumetti... sostanzialmente, storie. Che mi hanno divertito, o fatto sorridere, o commosso. Che ho sentito mie.

Maggio è stato un mese parecchio incasinato e intenso, per il sottoscritto. Forse troppo. Ci sono stati giorni bui, temporali (fuori, ma anche dentro), momenti di euforia alternati ad altri di totale sconforto. In periodi come questi, tendo ad isolarmi, mi chiudo in me stesso e cerco rifugio nelle vite (fittizie) degli altri.
Ho finalmente ripreso a leggere. Ho recuperato la visione di qualche film, ne ho scoperti altri. E la mia dipendenza da telefilm ha raggiunto livelli impensabili. '_'
Insomma, tra tutta la caterva di storie lette/viste, ce n'è qualcuna in particolare sulla quale voglio spendere un paio di righe. Quindi... buona lettura!

L'era del porco di Gianluca Morozzi
TEA - 293 pagg., 9 €

Tra passioni calcistiche e letterarie, immerso nella vita bohémienne di una Bologna seducente, che regala forti emozioni musicali e frequenti trasgressioni alcoliche, un giovane scrittore appena abbandonato dalla ragazza (che gli ha preferito un ultrà neonazista) riesce a far pubblicare il suo libro da un piccolo editore locale. Sembra un primo importante successo, ma è in realtà l'inizio di una serie di avventure al limite del surreale, con il protagonista costretto a promuovere da solo il romanzo, girando con una vecchia Panda nelle librerie di provincia e facendo fronte a ogni tipo di scherzo del suo destino bizzarro. Un romanzo dalla scrittura rapida e efficace, il ritratto di una Bologna giovane, piena di vita e di passioni.

Io A-D-O-R-O Gianluca Morozzi. Ormai lo sanno anche i muri.
Quando sono giù di morale, quando voglio staccare la spina, quando ho bisogno di rilassarmi, quando voglio farmi quattro risate, torno sempre a lui. E funziona. Sempre. So cosa aspettarmi, e non mi delude mai.
Personaggi strampalati, situazioni improbabili, amori fuori dall'ordinario, idee assurde e bizzarre. Sembra tutto pazzesco, eppure lui col suo stile inconfondibile, con la sua pungente ironia, riesce sempre a trasportarmi e a farmi vivere le sue storie, a farmi amare i suoi personaggi.
Che poi parla sempre più o meno delle stesse cose, eh. Scrittori sfigati, sogni giovanili di gloria e rock 'n' roll, concerti e partite di calcio, e poi Bologna, tanta Bologna. Eppure mi cattura ogni santa volta, mi tiene incollato alle sue pagine, mi diverte. In poche parole, semplicemente geniale.
Solo un consiglio: magari evitate di leggerlo in luogo pubblico. Io durante un viaggio in treno ho subìto più volte gli sguardi straniti di gente che probabilmente mi credeva pazzo perché ridevo da solo. Non sapevano che in realtà ero in compagnia di Lajos, Elettra, l'Orrido, la Betty, Lobo, Shutterthunder... una compagnia assolutamente imperdibile! 

Bates Motel. O meglio, Il motel disagiato.
Quando ho scoperto questa nuova serie tv, che racconta l'adolescenza del celebre Norman Bates (avete presente Psycho di Hitchcock, no?), ho storto un po' il naso. Prequel, sequel, remake & co. mi sanno di mancanza di idee, trovate commerciali per rimpolpare le casse. Poi però ha vinto la curiosità, complice anche la mia forsennata mania di provare quasi tutti i pilot (sempre con la speranza che non mi piacciano, eh, ché la lista dei telefilm da seguire s'allunga sempre più). Be', ci sono cascato. A fine primo episodio ero già totalmente preso dalla trama, in una manciata di giorni ho divorato tutti gli altri, e ora sto fremendo dalla voglia di sapere. Il 2014 non mi è mai sembrato così lontano!
Per carità, non è un capolavoro, però sa catturarti, intrigarti. C'ha qualche difettuccio, sembra che tutti i malviventi si siano messi d'accordo per ritrovarsi a White Pine Bay (manco fosse Cabot Cove con Jessica Fletcher nella casetta in fondo alla strada a pregare che muoia qualcuno), e poi Mamma Bates, cavolo!, è una lagna continua, ma davvero davvero, tant'è che avrei voluto vederla perire in modo atroce praticamente in ogni sua singola scena, epperò, niente, non potevo fare a meno di guardare. Non lo so perché, sarà il fascino dei personaggi un po' oscuri, maledetti, disadattati, l'aria apparentemente innocente di Norman (interpretato da un Freddie Highmore perfetto per la parte), i continui colpi di scena, l'aura misteriosa che avvolge la cittadina, la simpaticissima Emma, e poi, be', c'è da dire che Max Thieriot è sempre un bel vedere... insomma, non gl'avrei dato 'na lira, e invece... telefilm promosso!

Mamma Bates in un momento di calma.

Rectify. Un goiellino.
Daniel Holden, dopo esser stato incriminato per omicidio e aver passato 19 anni nel braccio della morte, viene rilasciato grazie alla prova del DNA. Si trova, quindi, ad affrontare tutte le difficoltà dovute al suo ritorno in famiglia, nella società (parte della quale è ancora convinta della sua colpevolezza) e nel mondo, così differente da quello che aveva lasciato e, soprattutto, da quello in cui aveva imparato a vivere durante l'isolamento. Dopo avere passato metà della sua vita preparandosi alla morte, riuscirà a tornare alla vita?
Ecco, dopo aver letto la trama ho pensato: DEVO-ASSOLUTAMENTE-VEDERLO. Ma avevo intuito che mi avrebbe fatto male, quindi ho rimandato per un po' la visione. Poi, un giorno, in un momento di autolesionismo, mi sono ritrovato al buio, sul letto, a spingere il tasto play. Ed è stata folgorazione. Arrivato ai titoli di testa (cioè al secondo minuto) mi aveva già conquistato. Qualche ora dopo, a notte fonda, con un magone assurdo, gli occhi ancora umidi, e cinque episodi (di sei) visti, ho spento tutto e ho iniziato a rigirarmi nel letto, cercando di prender sonno. E un po' mi sono pentito di non essermi preso del tempo, per metabolizzare, lasciarmi sedimentare dentro ogni singolo episodio, ogni singola scena.
La sua lentezza, i suoi tempi dilatati, forse per qualcuno sono un difetto. Per me, invece, sono uno dei punti di forza della serie. Danno la possibilità di scavare dentro i personaggi, entrare in contatto con loro, conoscerli, capirli. Primo fra tutti, ovviamente, lui. Daniel. Il suo ritorno a casa, alla vita, le piccole cose a cui si dedica, la voglia di ricominciare da lì dove la sua vita si era fermata, e poi i silenzi, i momenti in cui si ferma a pensare, ad assaporare il tempo, a farsi travolgere dalle sensazioni ed emozioni che gli erano mancate durante la prigionia. Tutto è poesia, in questa serie, ogni singolo fotogramma è un'opera d'arte in cui perdersi. Lasciatevi sopraffare. Ne vale la pena.

P.S. Forse dovevo iniziare dicendo: "Dai produttori di Breaking Bad". E potevo già fermarmi lì.

He's just feeling the grass...

 

Giuro, vorrei tanto avere le parole adatte per parlare di queste due perle, queste due meraviglie della cinematografia. Ma non ne sono capace. Capita.
Però, se non li conoscete, e se amate il cinema, quello fatto bene, che ti lascia senza parole, che ti prende, travolge e sconquassa l'anima, be'... io, fossi in voi, un pensierino ce lo farei. Durano solo quattro ore della vostra vita. Ma quattro ore che non scorderete facilmente.

giovedì 13 giugno 2013

"...cambio idea sennò non smetto di punirmi..."

Prima di tutto, non fate caso al titolo del post. Ho una canzone di Dimartino che mi martella la mente da qualche giorno, e niente, volevo semplicemente infilarla da qualche parte. Però, insomma, il senso è che... i "cambiamenti" sono giunti.

La grafica: volevo rivoluzionare un po' il tutto, ma l'impostazione del blog sostanzialmente mi piace, e ho appurato che l'arancione è il mio blog-colore preferito, quindi ho fatto solo qualche piccola modifica all'immagine in alto e allo sfondo. Niente di particolare, però a me garba.

Le rubriche: come si vede dalla colonna a sinistra, ben cinque di esse (Clock Rewinders, Friday Finds, Lost in Translation, Over There, Waiting On Wednesday) se ne vanno in vacanza, forse per sempre. Sono comunque raggiungibili tramite la paginetta Rubriche del menu. Le altre restano attive (spero di riuscire a trovare qualche ricetta letteraria così da far resuscitare Cook the Book a breve).

Le recensioni: torneranno. Sento che ce la posso fare. (#UltimeParoleFamose)

Le novità: due in cantiere. Due nuove rubriche che stanno lì lì per nascere. Una si chiamerà Monthly Me, mensile (dai?), e racchiuderà qualche consiglio (non solo letterario) del mese (aridaje!). Un'altra riguarda i fumetti, ma devo ancora pensarci bene su, quindi abbiate pazienza (con me ce ne vuole parecchia, lo so).

Be', credo sia tutto. Vi do appuntamento a domenica lunedì con la prima novità! :)

martedì 11 giugno 2013

Teaser Tuesdays #41


Teaser Tuesdays  è una rubrica ideata dal blog Should Be Reading. Consiste nel prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo in una pagina a caso e condividere un passo tratto da quella pagina. Io, però, ho deciso di non seguire la regola della "pagina a caso", ma sceglierò la citazione personalmente (senza fare spoilers, promesso!).

Salve a tutti! Come forse avrete capito, Teaser Tuesdays è una delle rubriche che sopravviverà alla rivoluzione di cui vi ho parlato un mesetto fa e che finalmente sto per mettere in atto. Nei prossimi giorni ne saprete di più.
Intanto, però, vi lascio un assaggio di uno dei romanzi che sto leggendo...
Sono in piena fase leggo-tutto-il-Morozzi-che-ho-a-disposizione, mi fa morire dal ridere, ne ho un fottuto bisogno soprattutto ultimamente che il morale è un po' sotto le scarpe, e devo ammettere che anche questo libro che ha scritto a quattro mani con Heman Zed è geniale, quindi... non potevo chiedere di meglio!
Al risveglio e alla seconda cuccuma di caffè, sentiamo il solito scrocchio della porta.
Già ci aspettiamo di sentire un nuovo passo dell'Apocalisse. Invece è l'organizzatore, che latra: «Oh, scrittori, avete dieci minuti per raccogliere gli stracci, caricare il pacco e smontarmi dai coglioni».
«Certo, signore» obbedisco.

All'ottavo minuto cronometrato siamo con la macchina in moto. All'ottavo minuto e due secondi ingrano la prima, all'ottavo minuto e quattro secondi sto per mollare la frizione, all'ottavo minuto e cinque secondi un foglio di carta appallottolato entra dal finestrino e casca sulle gambe di Tanzi. Ci guardiamo intorno e, al cancello, vediamo la signora stavolta con tubino rosso fuoco che ci fa ripetutamente l'occhiolino. All'ottavo minuto e dieci secondi fuggiamo.
Fino al casello autostradale, silenzio. Poi Tanzi apre il messaggio e legge: 
«Un altro angelo uscì dal tempio gridando con gran voce a colui che sedeva sopra la nube: Da' con la falce e mieti, perché è già secca la messe della terra».
«E poi cosa c'è scritto?» chiedo.
«Salvatevi, finché potete. Fuggite e salvatevi.»

[da Lo scrittore deve morire di G. Morozzi e H. Zed, pag. 79]
Voi cosa state leggendo? :)

domenica 9 giugno 2013

Un CLASSICO al mese - recensioni di giugno


Salve a tutti! Ecco, un po' in ritardo, il post per segnalare le recensioni di giugno per la sfida di lettura Un classico al mese! Fra poco aggiornerò anche la paginetta coi progressi di lettura. Buone letture! :)

P.S. Quando lasciate il link della recensione, ricordate di inserire lo stesso nickname/nome che avete utilizzato per l'iscrizione - che possibilmente sia anche lo stesso con cui lasciate i commenti sul forum! Sennò diventa poi una caccia al tesoro capire chi ha lasciato la recensione, associare due nick/nomi al relativo blog e via dicendo! Grazie mille! :)
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 RECENSIONI DI GIUGNO 

Non appena avrete letto e recensito il classico
(o "i classici", se decidete di leggerne più di uno) di giugno,
segnalate la vostra recensione qui sotto...
Se a maggio avete letto un romanzo che
non siete riusciti a recensire durante il mese
potete tranquillamente segnalarlo in questo post!


Se avete un blog o un profilo Goodreads inserite il link diretto della recensione, se invece siete iscritti ad altri social network (come aNobii) che non prevedono link diretti ai commenti, inserite il link del vostro profilo (verrò poi io a cercare le vostre recensioni). Se volete commentare il libro senza un profilo sui social network, potete lasciare la vostra recensione tra i commenti a questo post.

Al solito, se avete dubbi, potete scrivermi! Buoni classici a tutti!

giovedì 2 maggio 2013

Book Blogger Hunt - seconda tappa!


Salve! Come vi ho scritto anche ieri, oggi la Book Blogger Hunt passa anche di qui! Non sapete cos'è?! Ve lo spiego subito!
Si tratta di un'iniziativa organizzata da Denise (di Reading is Believing), Juliette (di Sweety Readers) e Bliss (di Libri per passione) che ha lo scopo di dare visibilità ai vari blog letterari sparsi nella blogosfera! È articolata in tre diversi percorsi che potete leggere cliccando qui:


Io faccio parte di quello partito ieri dal blog di Denise, e vi ricordo che in ogni post ci sono degli indizi per indovinare delle parole da inserire nel cruciverba che vi servirà per accedere al concorso finale!

L'argomento che ho scelto per il mio post è...
Top Ten di libri che hai letto prima di diventare blogger

Devo essere sincero, pensavo fosse più semplice scegliere... e invece è stata durissima! Alcuni sono rimasti fuori senza un vero motivo plausibile, qualche autore si starà rivoltando nella tomba (o, se non è morto, avrà avuto un mancamento)... ma questa è la mia lista finale. Non è una classifica vera e propria, già è stato difficilissimo sceglierli, figuriamoci metterli pure in fila! Li ho semplicemente messi in ordine in base all'anno di lettura.

Sono romanzi che mi hanno coinvolto, emozionato, segnato in maniera assurda. Li porto nel cuore. Alcuni li ho riletti più volte (tipo Camere separate), altri non ho ancora avuto il coraggio di riprenderli in mano (vedi alla voce Cecità), altri ancora devo assolutamente rileggerli perché è passato tanto tempo (Oceano mare e Norwegian Wood). Insomma, eccoli...



Che ve ne pare? Ne avete letto qualcuno?
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
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Veniamo ora alla definizione che dovete indovinare per il cruciverba! Si tratta di un autore, 15 lettere totali (tra nome e cognome). Ecco gli indizi:
  • è uno scrittore italiano (che adoro) nato agli inizi degli anni Settanta;
  • da un suo romanzo è stato tratto un film del 2008, di produzione americana, girato in Spagna;
  • è un grande fan di Bruce Springsteen e Bob Dylan (ha scritto libri a riguardo).

Avete indovinato? Dai, su, ce la potete fare! Mi raccomando, annotatevi la risposta e tenetevela per voi!

Il percorso continua domani sul blog Il profumo dei libri, ma andate anche a leggere l'altro post di oggi sul blog Parole Alate! A presto!

mercoledì 1 maggio 2013

Assenze, pensieri, ansie, cambiamenti e iniziative. #mecojoni

Non so nemmeno da dove cominciare, ecco. Da giorni, anzi settimane, avevo in programma di scrivere un post per spiegare che fine avessi fatto, ma ho rimandato più volte. Perché? Ansia, forse. Difficoltà nel trovare le parole (mi capita molto spesso ultimamente). Confusione. E anche un po' di pigrizia.
Inizio chiedendovi scusa. Due volte. La prima per essere sparito senza dire nemmeno ciao. La seconda perché questo sarà un post farfugliato, forse incomprensibile, siete ancora in tempo per chiudere e usare il vostro tempo per fare qualcosa di più utile.
Avete presente quando tirate fuori dai meandri del vostro armadio un vecchio vestito? Non vi sta più bene addosso, vi sta stretto o largo, perché nel frattempo siete dimagriti o ingrassati, o magari avete semplicemente cambiato gusti. Ecco. Io, ad un certo punto, il blog ho iniziato a sentirlo così. Lontano da me, da quello che sono, o che sto diventando. Una sorta di peso. Mi sono ritrovato senza passione, ho smesso anche di leggere romanzi, perché non trovavo storie che mi catturassero. (Grazie al cielo ho trovato conforto nei fumetti.)
Insomma... le opzioni erano due. Chiuderlo, e tanti cari saluti, o studiare un modo per adattarlo alle mie esigenze.
È passato un anno dalla nascita di storie dentro storie. E il coraggio di abbandonarlo proprio non ce l'ho avuto, perché mi sono affezionato a quello che ho fatto e scritto, a voi che mi seguite.
Ho deciso, quindi, di tenerlo, ma anche di rivoluzionarlo. Non so ancora bene come, vorrei cambiare (se ci riesco) qualcosa nella grafica, ma soprattutto eliminare molte rubriche che ormai scriverei più per "abitudine" che per reale voglia e interesse. Continuare con le mie pseudo-recensioni, quando ne ho voglia e ho le parole per farlo, ma anche studiare qualcosa di nuovo e meno "impegnativo" per poter parlare di qualche libro letto senza però sentire il peso dell'oddio-devo-scriverci-su-una-recensione-madonna-mia. Dare la precedenza a quello che voglio leggere e non a quello che devo leggere. E poi parlare anche di altro. Fumetti, film, serie tv, musica. Sono altre mie grandi passioni, fanno parte di me, e poi, in fin dei conti, non sono sempre storie dentro storie? Ecco, bhè... sappiate che non vi liberete facilmente di me (sembra una minaccia perché è una minaccia *risata malefica*). Devo solo pensare bene a come plasmare questo posticino a mia immagine e somiglianza (dopo Letta, pure io inizio a citare la Bibbia... 'nnamo bene!). Abbiate fede, tornerò. Come si deve.

Intanto, però, già che ci sono, volevo segnalare due bellissime iniziative ideate da alcune bloggers che seguo (negli ultimi tempo un po' silenziosamente) sempre con piacere.


La prima è la Book Blogger Hunt, che torna in una seconda rinnovata edizione a cura di Denise di Reading is Believing, Juliette di Sweety Readers e Bliss di Libri per Passione. Parte oggi, si concluderà a metà maggio ed è articolata in ben tre diversi percorsi che coinvolgono tantissimi blog! Vi consiglio di dare un'occhiata al post introduttivo e ai tre blog per saperne di più, e magari se ne avete voglia ripassate di qui domani, perché quest'iniziativa farà tappa anche da me! :)


La seconda è Book Blogger May, ideata da Strawberry di Una fragola al giorno. Andate a leggere il post che introduce e spiega in cosa consiste, io la trovo un'idea davvero bella e interessante e quasi sicuramente parteciperò a qualcuno degli argomenti che verranno trattati durante il mese!

Credo sia tutto. Almeno per oggi. A presto, allora! Buon primo maggio!

P.S. Dopo quasi due mesi senza letture, ho ritrovato la voglia di leggere. Inutile starvi a dire che ciò non poteva non avvenire che con un libro del mio adorato Morozzi, giusto?! XD

Un CLASSICO al mese - recensioni di maggio


Salve a tutti! Ecco il post per segnalare le recensioni di maggio per la sfida di lettura Un classico al mese! Mi scuso con voi per non aver pubblicato quello relativo alle recensioni di aprile, ma ho avuto qualche "problemino" col blog (come leggerete nel post successivo). Per chi ha postato tra i commenti del post di marzo, non c'è problema, avete fatto benissimo, provvederò ad aggiornare la pagina relativa alla sfida quanto prima! Per chi non l'avesse fatto, si fosse scordato, o semplicemente non è riuscito a recensire il libro di aprile in tempo, segnalate pure la recensione qui sotto!
Io al solito sono indietrissimo, ho letto un solo classico e ancora non l'ho recensito, ma... non demordo. Ce la farò. O magari no. Buone letture! :)

P.S. Quando lasciate il link della recensione, ricordate di inserire lo stesso nickname/nome che avete utilizzato per l'iscrizione - che possibilmente sia anche lo stesso con cui lasciate i commenti sul forum! Sennò diventa poi una caccia al tesoro capire chi ha lasciato la recensione, associare due nick/nomi al relativo blog e via dicendo! Grazie mille! :)
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 RECENSIONI DI MAGGIO 


Se avete un blog o un profilo Goodreads inserite il link diretto della recensione, se invece siete iscritti ad altri social network (come aNobii) che non prevedono link diretti ai commenti, inserite il link del vostro profilo (verrò poi io a cercare le vostre recensioni). Se volete commentare il libro senza un profilo sui social network, potete lasciare la vostra recensione tra i commenti a questo post.

Al solito, se avete dubbi, potete scrivermi! Buoni classici a tutti!

giovedì 21 marzo 2013

Blog Tour "In Nomine Patris" di Davide Truzzi - tappa #8


Buon pomeriggio a tutti! Oggi ho il piacere di ospitare qui su storie dentro storie l'ottava e ultima tappa del blog tour dedicato a In Nomine Patris, primo romanzo dello scrittore Davide Truzzi.
Vi ricordo che se siete curiosi di leggere le tappe precedenti trovate la lista dei blog che hanno aderito nel post di presentazione di Arwen del blog My Secret Diary, che ringrazio per avermi coinvolto in questa bella ed interessante iniziativa.
Vi lascio alle notizie riguardanti il libro e l'autore, e al racconto inedito che ci permette di conoscere uno dei personaggi del romanzo! Spero vi abbia in incuriosito... sembra proprio intrigante! Buona lettura!!

In Nomine Patris
Autore: Davide Truzzi
Editore: Linee Infinite
Data di uscita: novembre 2012
Pagine: 346
Prezzo: 14 €
Forze oscure guidano il volere di dèi e mortali, e nemmeno l’onnipotente può opporsi ai suoi doveri. Così, fin dall’inizio dei tempi, il dio dell’universo costringe i mondi viventi a guerre combattute nei regni dell’oltretomba. Otto guerrieri, sacrificati dalle dee dei loro pianeti affinché possano difenderle, scoprono loro malgrado come la morte reclama il dominio sulla vita. Ma dopo millenni di battaglie e apocalissi, i regni dei morti potrebbero conoscere un torneo diverso. Un rivoltoso terrestre e una combattiva teiwaziana, decisi a inseguire i propri desideri, scelgono d’opporsi al più temibile degli avversari: un’ombra né buona né malvagia, che non si cura dei sentimenti dei mortali e degli dèi, non porta una spada e non affronta nessuno a viso aperto. Minaccia i loro mondi, e il suo nome è destino.



La domanda di Emy

Perché proprio me? Cosa avrò di tanto speciale?
Mi hai voluta al tuo fianco nei tuoi ultimi momenti, credevo che cercassi chissà cosa, e ora mi domandi di fare una cosa così semplice, banale.
Riconosco quelle forbici e quel rasoio. Dovrei tagliarti i capelli, ma perché?
E come sarebbe a dire che non vuoi morire coi capelli lunghi, che differenza può fare di fronte a una cosa che, Dio mio, mi terrorizza solo a sentirtela nominare?
E vuoi che te li tagli come facevo tanti anni fa, ai tempi belli.
Non sei più quello che eri allora, tu stesso non ti riconosci in quelle foto. Sei cresciuto, ma in un modo che non avresti mai immaginato, né voluto. A quei tempi avevi voglia di lottare per te stesso e per gli altri, ma in troppi ti hanno tolto senza dare, e ora vivi sospeso nella rabbia di chi è incapace d'arrendersi, ma anche troppo stanco per lottare ancora, senza un perché.
Fiero e sprezzante, con quelle punte in testa somigliavi a un'aquila in volo tra i passeri. Un tempo sapevi volare come un rapace, più in alto di tutti, e come i rapaci vivevi la tua vita. Ma ormai il tuo volo è cambiato, e mi ricordi più un corvo che vola tra le tombe del suo passato, posandosi di lapide in lapide guidato a volte dalla nostalgia, e altre dal disprezzo.
Da troppo tempo vivi chiuso in questo tuo limbo da cui sembri incapace d'uscire, forse perché ormai lo vedi come la tua casa, la tua dimensione.
E mi hai chiesto di toglierti le penne, forse perché sei l'unico animale rattristato dalle sue ali, dopo che l'hanno portato in tutti i cimiteri dell'animo.
E sia, tornerai come allora, almeno di fuori. Ma non ti capisco, come tante altre volte in passato. Mi sembra che tu stia sprecando tempo preziosissimo, che potresti passare in tutt'altro modo. Abbiamo amici che non ti rivedranno più, un mondo che attende impaurito attorno a noi, cento cose che ami e altrettante che avresti voluto fare prima di morire. Ma no, te ne stai qui seduto su una panca di metallo, ad ascoltare le mie forbici e a guardare le tue ciocche cadere.
Non smetti mai d'essere un mistero, di far nascere domande nel cuore delle persone che ti vogliono bene.
Confesso che mi mancavano questi momenti, in cui ti disegnavo queste stesse cinque punte avvolte sulla testa, come se una mano te la stringesse. Un giorno lontano mi chiedesti di fartele per la prima volta, nei tuoi anni bui le perdesti, ma ora non vuoi morire senza. Cosa significheranno mai per te? Cosa gridano al mondo, cosa nascondono? Non me l'hai mai detto, e io non te l'ho mai chiesto in tutte le volte che te le ho rifatte.
Non hai mai fatto trasparire quanto ci tenessi, enigmatico e misterioso come sei. Ma ti conosco abbastanza per sapere che mi sbaglio, se me lo hai chiesto è perché è una cosa importantissima, che tocca il profondo del tuo animo. Non potevo immaginare che fosse così importante, ma ora lo so, e devo chiederti il perché.

martedì 19 marzo 2013

Teaser Tuesdays #40


Teaser Tuesdays  è una rubrica ideata dal blog Should Be Reading. Consiste nel prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo in una pagina a caso e condividere un passo tratto da quella pagina. Io, però, ho deciso di non seguire la regola della "pagina a caso", ma sceglierò la citazione personalmente (senza fare spoilers, promesso!).

Buona sera a tutti! Ecco il teaser di oggi...
Chiunque si avvicinasse era convinto di aver trovato le parole più consolatorie mai pronunciate da altro essere vivente e invece se si fossero fermati un istante ad ascoltarsi, se si fossero interrotti un attimo per guardarmi, se avessero rivolto lo sguardo al mio ventre ormai asciutto e ai miei occhi da cui traspariva angoscia, avrebbero taciuto e in quel silenzio io avrei potuto raccontare dei miei sogni distrutti e del mio senso di abbandono, della rabbia che covavo dentro come acqua cristallizzata. Questo mi avrebbe concesso di piangere in compagnia di qualcuno, ma la gente detesta i frignoni, i problemi se non per conoscerne i fatti, farsi una propria idea e magari aggiungere qualche particolare che renda la storia più interessante, più romanzata.
Per difendermi da tutto questo, per rendere la quotidianità meno pressante indossai la mia armatura fingendo così di aver superato il dolore, simulando che il tutto non mi sfiorasse...

[da Libero arbitrio di Caterina Armentano, pag. 34]
Voi cosa leggete? Se volete partecipare, lasciate il vostro teaser nei commenti! :)

lunedì 18 marzo 2013

Clock Rewinders #41


Clock Rewinders è un appuntamento settimanale che prende spunto dalla rubrica Clock Rewinders on a Book Binge (ideata dai blog On a Book Bender e 25 Hour Books). È praticamente una sorta di "riassunto" della settimana appena trascorsa. Vi troverete, quindi, cos'è accaduto di interessante sul mio blog e su quelli altrui, le mie ultime letture, gli acquisti più recenti e altro che deciderò di volta in volta.

Salve a tutti! Mi sono preso qualche giorno in più per riprendermi dal viaggio, visto che son tornato praticamente influenzato e ora sono sotto antibiotici, ma... eccomi qui. Sono tornato!

le ultime due settimane su storie dentro storie ]
le ultime due settimane nella blogosfera ]
  • Elisa ha pubblicato una nuova interessante puntata della sua rubrica "Due titoli, un solo libro: ma perché?".
  • Cinque belle recensioni che vi consiglio di leggere:
    #1
     Alice in Zombieland di Gena Showalter (su Bostonian Library)
    #2 The Sky Is Everywhere di Jandy Nelson (su
    Leggendariamente)
    #3 Wintergirls di Laurie Halse Anderson (su The Secret Door)
    #4 Il trono di spade di George R. R. Martin (su
    La Locanda dei Libri)
    #5 Buona fortuna di Barbara Fiorio (su
    Cuore d'inchiostro)
  • Denise ha cambiato grafica al suo blog e ha recensito Chaos della Oliver, che non vedo l'ora di leggere! *_*
  • Il profumo dei libri ha compiuto un anno! Auguri!! :)
letture in corso ]

 

new entry in my library ]

Racconti del terrore di Poe e Nostalgia di Nevo sono i miei acquisti più recenti, mentre Il figlio della Lowry e Il dilemma dell'onnivoro di Pollan li ho ricevuti dalla casa editrice Giunti Y che ringrazio di cuore!

canzone della settimana ]

Sigur Rós
Niente canzone della settimana stavolta, ma... un intero concerto. ♥
Ascolto e adoro visceralmente i Sigur Rós da ben dieci anni, ma non li vedevo live dal 2008. Rivederli finalmente dopo tutto questo tempo, e alla Brixton Academy di Londra, è stata un'emozione pazzesca. Sono immensi.
Date un'occhiata qui, se avete tempo e voglia. E lasciatevi emozionare.

domenica 10 marzo 2013

Speciale "Storie dentro storie": tappa #3 (intervista all'autrice)


Buona domenica a tutti!

Siamo arrivati alla terza e ultima tappa dello speciale
dedicato a Storie dentro storie di Giovanna Astori.

Ho avuto il piacere di intervistare l'autrice del romanzo,
quindi vi lascio scoprire qualcosa in più su di lei!

Buona lettura!

P.S. Vi ricordo che c'è ancora qualche giorno di tempo
per partecipare al giftaway del romanzo
e se volete potete anche leggere la mia recensione!


Ciao Giovanna, benvenuta sul mio blog! Ti andrebbe di presentarti ai lettori di SdS? Raccontaci qualcosa di te...
Sono un'ex timida. Di fronte a domande come questa ho un improvviso rigurgito esistenziale con effetto tabula rasa. Potrei darti delle noiose pillole autobiografiche, ma quelle le riservo per le bandelle! Qualcosa verrà fuori dall'intervista, il resto fa parte della complessità umana. Vedi? Dicendo nulla ho detto tutto!
Quando e perché hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato quando sono stata in grado di scrivere, ma nella maniera discontinua propria di tutte le persone curiose che non riescono a soffermarsi per troppo tempo su qualcosa, irrimediabilmente attratte da altro. Questa curiosità innata non vuol dire superficialità, ma amori che si trovano, abbandonano e ritrovano in un percorso lungo una vita. Ho iniziato perché ero innamorata delle parole, del modo in cui venivano usate nei libri che leggevo, nelle poesie che ci insegnava la maestra. Ho voluto sperimentare in prima persona come utilizzarle. Poi ci sono stati altri momenti, la fase dell'interiorizzazione pre e post adolescenziale, in cui scribacchiavo per me stessa o per comunicare un'emozione a qualcuno in particolare. Successivamente ho pensato che potevo scrivere anche per raccontare delle storie o delle immagini con i miei significati. Da qui sono partita a scrivere racconti e poesie, a partecipare alle selezioni antologiche e ad altre iniziative per far uscire le mie parole dal cassetto.
Storie dentro storie è il tuo romanzo d'esordio. Com'è nato?
Per alcuni anni ho partecipato attivamente a un forum, Undiciparole, di cui sono stata una pioniera ma che ora è un'esperienza esaurita, molto feconda e stimolante. Una delle iniziative proposte era quella di creare un gruppo di quattro-cinque scrittori, ognuno dei quali si sarebbe cimentato con la stesura del proprio romanzo, confrontandosi criticamente con gli altri. In pratica farsi un editing a vicenda, bastardo ma partecipato, del tipo: questa cosa che hai scritto proprio non funziona, ma te lo dico col cuore! In quel periodo avevo molta voglia di scrivere qualcosa di più articolato di un racconto, ma non sapevo bene da dove partire perché non ho mai 'studiato' da scrittore. Tra l'altro era appena nato il mio secondo figlio, il 'grande' aveva due anni e mezzo, insomma mi sembrava un'impresa titanica. Allora decisi di aderire a uno dei gruppi, per iniziare il percorso di scrittura in compagnia. Questa esperienza è durata qualche mese, il frutto sono stati i primi capitoli del romanzo. Poi il forum si è 'spento' e sono andata avanti per conto mio, tornando a confrontarmi con un paio di persone meravigliose e fidatissime solo sulla stesura quasi definitiva.
Nel tuo libro ci sono più voci, più storie intrecciate tra loro. A quale sei più legata?
Innanzitutto ti ringrazio per aver parlato esplicitamente nella tua recensione di questa scelta narrativa. È uno degli aspetti in cui ho da subito sperato di ricevere feedback dai lettori, perché a me piace molto e vorrei capire se funziona. Con te ha funzionato! Ma la domanda è un'altra e non è facile rispondere. Sono affezionata a tutti i personaggi di Storie dentro storie, nessuno escluso, soprattutto a quelli femminili, perché in modo diverso sono donne che lottano per trovare la propria identità. Forse paradossalmente quello a cui mi sento più legata è Mara, perché mostra una fragilità da cui riesce a emanciparsi aggrappandosi con le unghie alla potenza profonda della 'creatività' in senso lato. Sono unghie, le sue, che ogni donna dovrebbe cercare dentro sé. Le unghie metaforiche, intendo, non quelle da sfinge. Invece vedo che va molto di moda la nail art...
Per i tuoi personaggi, ti sei ispirata a persone realmente esistenti o sono tutto frutto della tua fantasia?
Approfitto per dichiarare pubblicamente che ogni riferimento a fatti o personaggi realmente esistiti è puramente casuale. Ovviamente, aggiungo, io non credo nel caso! A parte gli scherzi, un personaggio nasce dai frammenti che abbiamo dentro, provenienti dalle nostre esperienze o dall'osservazione della realtà. Se siano poi più o meno fedeli, questo non mi sembra un dettaglio importante. Come dicevo in un'altra occasione, lo scrittore è un po' un 'medium della fantasia'. Non saprei spiegare esattamente da dove vengono le storie e i personaggi dei miei racconti. So solo che a un certo punto arrivano, io li lascio raccontare, a volte li devo aspettare perché sono un po' reticenti, ma il mio compito è solo di mettere nero su bianco quello che mi suggeriscono.
Come sei arrivata alla pubblicazione? È stato semplice trovare un editore?
Credo si sia trattato di una congiunzione astrale fortunata! Avevo la versione definitiva del manoscritto e non sapevo bene cosa farne. Ho iniziato col parlarne a una persona che conoscevo grazie alle precedenti esperienze di pubblicazione, e lui mi ha parlato di un nuovo progetto editoriale guidato da giovani donne, L'Erudita. Mi sono messa in contatto con loro, e dopo qualche mese ho firmato il contratto. Esordire con un editore esordiente presenta qualche difficoltà in più, l'attesa di perfezionare le strategie di promozione e distribuzione su tutto, ma devo dire che questo gruppo lavora molto bene, sono serie e piene di entusiasmo, quindi vanno incoraggiate. E poi, elemento non indifferente, leggono tutto il materiale che ricevono e non chiedono alcun contributo all'autore per la pubblicazione (tipo acquisto di copie o altro). Questo principio è nel loro DNA e non è cosa da sottovalutare.
Quali sono i tuoi autori preferiti? Ce n'è uno in particolare a cui t'ispiri?
Se nella scrittura ci si dovesse ispirare a qualcuno, crollerebbe tutto il senso dello scrivere, sarebbe una copia brutta o bella, ma insomma niente di originale. Che poi questo possa succedere inconsapevolmente, è un altro paio di maniche, ma solo i lettori possono rispondere (e casomai dirmelo, grazie!). Spazio molto con le letture, mi lascio guidare dalla curiosità, a volte restando delusa, altre incontrando amori indissolubili. Lasciando stare i classici, se no il discorso si fa troppo ampio e non se ne esce, negli ultimi anni ho incontrato almeno tre autori cui, a conti fatti, posso dire di  sentirmi legata: David Foster Wallace, Orhan Pamuk e David Grossman. Me lo suggeriscono due cose: il piacere che provo nel leggerli, e il fatto che ho letto più di un libro di ciascuno di loro, e continuerò.
Il libro che avresti voluto scrivere...
Ecco, questa è proprio una domanda cui non riesco a rispondere. Potrei dirti quale libro sono fiera di non aver scritto, ma uso diplomazia.
Quali sono il momento e il luogo che preferisci per scrivere?
La vasca da bagno! Questa è una citazione...un po' scherzosa... (vediamo se qualcuno la scova)
Il mio processo creativo personale funziona in questo modo: le storie nascono e crescono in maniera abbastanza articolata e dettagliata nella mia mente. Una fonte di ispirazione molto forte, ma non l'unica, è ascoltare musica, soprattutto concerti dal vivo di qualsiasi genere. Ho un libricino che porto sempre con me su cui appunto le immagini o le espressioni per non lasciarmele sfuggire (ho imparato che l'ispirazione spesso è come una zanzara, che punge e fugge portandosi via anche il nostro sangue. Ho scritto anche una poesiola su questo!). Dopodiché devo trovare degli spazi per la scrittura vera e propria, e questa è la fase più difficile con la vita che faccio. Per scrivere, a differenza del momento della fantasia, ho bisogno di silenzio e solitudine. In genere mi ritaglio qualche ora serale, dopo aver messo a letto i bimbi, se ho la giusta energia.
So che sei un'appassionata di musica. Oltre ai Perturbazione e ai Virginiana Miller, che ho avuto il piacere di ritrovare in SdS, cos'altro ascolti? Ci vuoi consigliare qualcosa?
Come per la lettura, anche con la musica spazio ampiamente. Sono cresciuta con i cantautori, cui resto legata. Amo i Beatles, diversi fenomeni musicali inglesi anni '70-'80 (Bowie, i Clash, gli Smiths, i Cure, i Cocteau twins, per esempio), ma anche la musica araba sia classica che pop, e poi la 'nostra' musica classica, che quando posso vado ad ascoltare dal vivo. Potrei continuare...
Una scoperta recente fatta proprio in occasione del mio primo reading di Storie dentro storie a Bergamo è Marco Notari, un giovane cantautore Piemontese. Alcuni brani del suo cd IO? sono davvero notevoli, quindi, via, vi consiglio lui!
Stai lavorando già a qualcos’altro? Dimmi di sì!
Certo. Chi si ferma è perduto! Poi veramente, questi personaggi che mi affollano la mente coi loro racconti...è quasi un dovere farli parlare. Ho in programma di scrivere un altro romanzo, cosa che inizierò a fare presto, e sto lavorando a un progetto che mi sta molto a cuore, a più mani, di cui spero di parlarti in termini più concreti quanto prima.
Come già sai ho anche fatto raccontare a Victor un nuovo momento della sua vita in Italia, con il progetto 'Schegge di vetro', una mini raccolta di racconti ispirati al romanzo 'Suonando pezzi di vetro' di Roberto Bonfanti. È stata una cosa molto divertente. Leggendo il romanzo di Rob, che conosco da qualche anno, ritrovavo questo ciclista solitario e muto che mi ricordava Victor. Quando  mi ha invitato a partecipare a questa sua idea, ho accettato subito. Quale migliore occasione per raccontare che fine avesse fatto il ragazzo con lo zaimo blu? Per i curiosi, Schegge di vetro si può scaricare gratuitamente in formato pdf qui: http://www.neverlab.it/neverlab-libri/schegge-di-vetro-lep-letterario-di-neverlab-libri-download-gratuito/
Grazie mille per la gentilezza e per avermi dedicato un po' del tuo tempo, Giovanna! A presto e... buongiorno buonafortuna!
Grazie a te, Matteo, per tutto lo spazio che mi stai regalando! Spero di portarti tanta 'buonafortuna'!

venerdì 8 marzo 2013

«È la passione, Mr Stoner», disse allegro Sloane, «la passione che c’è in lei. Nient’altro». (Gli incubi dei pesci rossi #8)



Gli incubi dei pesci rossi è una rubrica della mia amica 21 grammi, in cui troverete i suoi "farfugliamenti, le cose personali, le improvvisazioni imperfette e sbavate", insomma... commenti e pensieri di pancia, quello che le viene dal di dentro durante o dopo le sue letture. Le ho dato carta bianca, e lascio a lei la parola...
- Matteo

Stoner
Autore: John Williams
Traduttore: Stefano Tummolini
Editore: Fazi (collana Le strade)
Data di uscita: 23 febbraio 2012
Pagine: 332
Prezzo: 17.50 €
Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. È un eroe della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a un’esistenza.
"Come si fa a vivere un vita piena di niente?"
Qualche settimana fa ho guardato Il segreto dei suoi occhi: c’è questa battuta, forte e...  che ti inchioda, e ti porta a riflettere sulla tua vita, quando viene pronunciata.
Questa stessa battuta si è ripetuta incessantemente, in me, per tutta la prima parte del libro; quando la vita di Stoner viene snocciolata per quella di un anonimo professore che non ha altro interesse se non la letteratura, che non è animato da ideali politici, i cui amici si contano sui petali di quei fiori che quando soffi si disfano. Un uomo che sembra spento alla vita.
Eppure.
Avete presente quei documentari sugli abissi marini, quando viene inquadrato il fondale sabbioso, e a un certo punto, da una zona in cui non sembrava esserci nulla, spunta un pesce rombo che prende vita e si agita, muovendosi in maniera elegante per scrollarsi di dosso la sabbia? Ecco, quel pesce è Stoner.
Perché è vero, Stoner non contiene né provoca grossi turbamenti, grosse lacerazioni, grossi dissidi interiori; come un pesce vive nel suo mondo ovattato, conduce la sua vita apparentemente tranquilla, non ci alimenta né ci infuoca... ma all'improvviso si agita, fa un guizzo, si soffia la polvere di dosso.
E avete presente quel fondale, la cui sabbia, dopo essere stata mossa, torna ad acquietarsi? I granelli tornano giù, tutti; il fondale torna omogeneo. Ma è davvero lo stesso di prima? I granelli sono quelli, gli stessi,  però... non hanno più la disposizione di prima. 
Si sono spostati, seppur solo di qualche centimetro, creando un nuovo – vecchio – fondale.
Ecco, quel fondale siete voi, dopo la lettura di questo libro.
Tutto sembra uguale a prima, eppure nulla è uguale a prima. 
«Ma non capisce, Mr Stoner?», domandò: «Non ha ancora capito? Lei sarà un insegnante».
All'improvviso gli sembrò che Sloane si stesse allontanando, insieme alle mura dell'ufficio. Si sentì sospeso nell'aria aperta, mentre la sua voce diceva: «È sicuro?».
«Ma certo», disse dolcemente Sloane.
«Come può dirlo? Come fa a saperlo?».
«È la passione, Mr Stoner», disse allegro Sloane, «la passione che c’è in lei. Nient’altro». 
Il colore che predomina in questo romanzo è il grigio. Grigio è Stoner, grigia è la sua vita. Anche dalle recensioni lette in giro sembra che sia così, la vita apatica di un docente a cui non succede nulla…
Eppure.
Avete presente che non tutti i grigi sono uguali? C'è il grigio piatto, noioso, apatico, e c'è il grigio gravido, speranzoso, quello da cui possono originare cose… no, forse la metafora non calza molto. E allora facciamo che il grigio-Stoner è un grigio cangiante, che cambia sfumatura a seconda di chi lo legge. Il grigio-Stoner può essere apprezzato solo da chi lo guarda con occhi non giudicanti, non additanti.
Per me è stato un grigio tendente al bianco. Tendente alla luce. La luce che attraversa un prisma e proietta l'arcobaleno, come nel disco dei Pink Floyd.

Io l'ho visto, l'arcobaleno, nella vita di Stoner. Era nella terra che coltivava da ragazzino, nelle pagine dei libri che sfogliava da adolescente, nella sbilenca amicizia con due colleghi, nell'eco delle sue parole nelle aule colme di studenti, nella passione per l'insegnamento, nella quieta sopportazione di un matrimonio infelice, negli occhi di sua figlia, nel coraggio di non piegarsi ai compromessi, nell'amarezza della speranza disattesa. In Katherine. 
Una sera, mentre si avvicinava la fine del loro soggiorno, Katherine disse tranquilla, quasi con tono assente: «Bill, se non avremo nient'altro, avremo avuto questa settimana. È un pensiero molto infantile?».
«Non importa se è infantile o no», disse Stoner. Poi annuì: «È vero». «Allora lo dirò», concluse Katherine. «Avremo avuto questa settimana».
Durante la lettura mi hanno accompagnato sensazioni già sperimentate in altri romanzi: penso a Un uomo solo di Isherwood, per il senso di solitudine che aleggia tra le righe; penso a Drogo de Il deserto dei Tartari buzzatiano, per l’attesa, l’illusione, che ci sia qualcosa in più. Penso al Baldwin di Dimmi da quanto è partito il treno, che ho ritrovato nei dialoghi tra Stoner e Katherine - ma io Baldwin lo ritrovo un po' in ogni dove, quindi su quest'ultimo parallelismo non fateci troppo affidamento.

E se la sua è stata una vita piena di niente, beh, la voglio anche io così piena di niente. 
«[...] Certe volte penso a quello che mi sono perso, ai posti in cui non sono stato e… diavolo, Bill, la vita è troppo corta. Perché non te ne vai anche tu? Pensa a tutto il tempo che…».
«Non saprei cosa farmene», disse Stoner. «Non ho mai imparato».