Ringrazio la gentilissima Giulia dell'ufficio stampa di Fazi/Lain per avermi inviato in anteprima una copia ARC del romanzo! :)
Titolo originale: The Diviners
Autrice: Libba Bray
Traduttrice: Donatella Rizzati
Autrice: Libba Bray
Traduttrice: Donatella Rizzati
Data di uscita: 12 ottobre 2012
Editore: Fazi (collana Lain)
Pagine: 585
Prezzo: cartaceo 14.90 €, e-book 6.99 €
Trama: New York City, 1926. I vetri dei grattacieli risplendono dei bagliori di mille feste animate da balli sfrenati a ritmo di charleston e dal tintinnio delle perle sui vestiti luccicanti. L'alcol scorre a fiumi nonostante i divieti e, a giudicare dall'effervescenza di Manhattan, il mondo sembra destinato a un futuro radioso. È qui che in seguito all'ennesima eccentricità viene spedita dai genitori l'irriverente Evie O'Neill, una ragazza dell'Ohio che non aspetta altro che tuffarsi tra le infinite possibilità offerte dalla metropoli. A ospitarla è lo zio Will, un professore, parente dei Fitzgerald, che dirige il Museo Americano del Folklore, delle Superstizioni e dell'Occulto, detto anche Museo del Brivido: un luogo magico dal fascino decadente, che custodisce nelle sue teche e tra i suoi bui corridoi le tracce del retroterra misterioso dell'America. Ma quando lo sfolgorio della città viene oscurato da una serie di delitti a sfondo esoterico, New York precipita in un vortice di paura ed Evie, che da subito assiste lo zio nella consulenza alla polizia, è chiamata a collaborare alle indagini, anche per quel suo dono di vedere il passato delle persone toccando un oggetto a loro appartenuto. Muovendosi tra fumosi jazz club e bassifondi urbani, scintillanti negozi e sale spettrali, la ragazza s'inoltrerà insieme a molti compagni di strada in un gorgo di eventi evocato dal passato, e che nel passato dovrà essere ricacciato, pena il sopravvento di un antico male oscuro.
Il mio commento
cover originale |
Piccola premessa: i libri molto lunghi, i mattonazzi che superano le 500 pagine, a me mettono un po' d'ansia. Ho sempre paura che siano troppo lenti o prolissi, di incappare nella noia, e per un lettore non c'è nulla di più brutto del ritrovarsi in una storia che si trascina a fatica. Inutile quindi dire che quando mi sono ritrovato questo libro tra le mani (con ben cento pagine in più di quelle previste dalla newsletter della Fazi) ho iniziato a sudare. (Lo so, è un comportamento stupido, ma sono fatto così.) Be', ho sudato poco, perché dopo aver letto il primo capitolo ero già completamente perso. Libba Bray, col suo stile, mi ha proprio stregato.
La storia è ambientata nella New York degli anni Venti, quando imperversava il jazz e i giovani dimostravano la loro insofferenza nei confronti del proibizionismo e si riunivano di nascosto nei bassifondi, gli anni dei gangster e degli allibratori nelle strade e delle donne con i capelli alla maschietta.
È qui che viene mandata Evie, diciassettenne dell'Ohio, in seguito a un episodio spiacevole avvenuto nella sua piccola cittadina d'origine: i genitori pensano di farle un dispetto, ma in realtà non sanno che è proprio ciò che la ragazza desidera. La grande città è per lei sinonimo di libertà e avventura, di nuove esperienze e sogni di gloria. Sarà ospitata dallo zio Will, direttore del cosiddetto Museo del Brivido, e dal suo assistente Jericho, un ragazzone che vive immerso nei libri. E ben presto dovrà fare i conti col male, nascosto nel buio delle strade newyorkesi: una serie di delitti a sfondo esoterico sconvolgerà la città e lei - che possiede il dono di vedere il passato delle persone toccando un loro oggetto - si ritroverà a collaborare con lo zio nelle indagini della polizia.
Insomma, sì, una trama apparentemente semplice e che sa di già sentito, ma che in realtà si rivelerà intricata, particolare, e soprattutto densa, grazie anche alla miriade di personaggi che il lettore ben presto incontrerà e imparerà a conoscere. Tante piccole storie e grandi dolori passati, che inizialmente possono causare spaesamento e paura di perdere il filo, con personaggi che possono sembrare messi lì tanto per far numero e creare confusione, ma che andando avanti si intrecciano in maniera magistrale in un unico destino.
Oltre ai già citati Evie, Will e Jericho, tante altre figure forti e interessanti, sapientemente ben delineate dalla scrittura della Bray, coinvolgono e intrigano: Theta e la sua corazza di cinismo, Henry e il suo sogno di diventare qualcuno, Mabel e la sua dolcezza, Sam e la sua spavalderia, Memphis e i suoi rimpianti. Mi sono affezionato un po' a tutti, ecco.
Immergermi in questa storia, lontana dalla contemporaneità, dai cellulari, da internet e dai marchingegni moderni, è stata una ventata d'aria fresca. Pensavo che l'ambientazione anni Venti, così distante e retrò, non mi avrebbe entusiasmato e invece è capitato esattamente l'opposto. Merito anche della Bray, suppongo, che ha saputo renderla verosimile grazie a tutta una serie di particolari e di descrizioni. È stato facilissimo immaginarla nella mente e viverla.
E poi, tanto per aggiungere un ulteriore punto di forza al romanzo, non mi ha mai annoiato. Quasi seicento pagine, e non ho trovato un punto morto, un momento pesante.
The Diviners
La stella nera di New York (The Diviners) è il primo capitolo di una tetralogia. Non si conoscono ancora né il titolo né la data di uscita del seguito. Maledizione! ._.
Ho,su questo libro,gli stessi,identici dubbi che hai descritto tu:la lunghezza del romanzo e la paura che possa risultare prolisso e l'ambientazione,quegli anni Venti americani che non sono molti in "voga" dalle nostre parti.
RispondiEliminaVisti però,la tua recensione positivissima,credo gli darò una chance:)
Come sempre bella recensione! In effetti stavo temporeggiando su questo romanzo da un po' proprio perchè l'ambientazione anni 20 non mi attirava tantissimo... a questo punto però devo ricredermi e infilarlo direttamente in WL :)
RispondiEliminaBellissima recensione... Se prima non ero proprio convintissima ora lo sono :D
RispondiEliminaNon vedo l'ora che mi arrivi :'(
Matteo ho solo "sleggiucchiato" la recensione, perchè oggi lo inizio anch'io e non voglio rovinarmi nulla, ma dopo tornerò a commentare! Intanto le tue 4 stelline e mezza mi rendono stra-felice!
RispondiEliminaP.S. A me l'ambientazione 'anni 20 piace troppo invece xD
L'ho comprato sabato!! Anche io mi sono scoraggiata quando ho visto la voluminosità... però vedo che è stato davvero un successone in America, in più vedo che a te è piaciuto perciò sono più che ottimista!! :D
RispondiEliminaIo non ho capito com'è che riesci a farmi incuriosire di libri la cui trama poco m'ispira. Ecco. :) :*
RispondiEliminaCaro Matteo, la mia lettura di questo libro procede molto lentamente :( ..anzi al momento l'ho proprio abbandonato. Non che la storia sia brutta, anzi, mi incuriosisce, ma io lo trovo troppo prolisso e tutti quei punti di vista diversi ogni tanto mi fanno perdere la bussola! Si vede che non è il momento giusto per leggerlo.. ti farò sapere quando lo finirò!
RispondiEliminaLo sto leggendo e mi sta piacendo, ho trovato che abbia un bello stile narrativo e ci sono delle descrizioni fantastiche...a fine lettura potrò dire di più
RispondiEliminap.s. adoro (oltre che hai contenuti) la grafica di questo blog, molto bravo
la Bray mi ha un pò deluso con la precedente trilogia, il primo mi era piaciuto ma i successivi mi avevano lasciato perplessa, quindi sono dubbiosa in merito a questo nuova serie, però mi fido del tuo giudizio quindi inizio a inserirla in WL!!!
RispondiEliminaLo sto leggendo proprio adesso!! *_* Sono innamorata persa della Bray, fin dai tempi di "Una grande e terribile bellezza"...E questo "La stella nera di New York", per ora, mi sembra stia rappresentando un ulteriore, significativo passo in avanti nel percorso di maturazione della Libba scrittrice: lo stile è cambiato dai tempi della trilogia di Gemma Doyle, si è fatto più complesso e più ricco, e l'attenzione nei confronti dei personaggi secondari è aumentata in maniera considerevole! ^^
RispondiEliminami ha incuriosito moltissimola copertina. Ho una proposta per te, ti aspetto.
RispondiEliminalo vogliooooo!!!
RispondiEliminacerte volte mi assalgono anche a me questi dubbi, sui libri che superano le 500!!!
complimenti per la recensione!!
Bellissima recensione!Sto aspettando che mi arrivi la copia definitiva, e dopo questa recensione non vedo davvero l'ora di leggerlo =)
RispondiEliminaCme sempre recensioni dettagliate e accurate, non ho questo libro, non ancora..accarezzo l'idea di prenderlo..ma ho talmente tanti libri in attesa di essere letti che per ora rimanderò. Mi sto stilando una wish list..così se proprio mi voglio fare un regalino ;).ultimamente ci sono molti libri interessanti!!
RispondiEliminaSto aspettando che mi arrivi la copia definitiva di questo libro davvero con molta impazienza. e.è Odio dover aspettare, e sapere che non c'è nemmeno un titolo o una data per un continuo mi "innervosisce" ancora di più! xD
RispondiEliminaE' vero, acnh'io difronte ai "mattoni" vengo presa da un momento di ansia, ma se la trama riesce a catturarmi le pagine volano via velocemente (alcune volte anche troppo!).
Bè, spero di poterlo leggere presto. ^^
Io più che dalla lunghezza mi sono lasciata condizionare dall'ambientazione, non amo le storie ambientate nel passato. Dopo aver letto la tua recensione però ho qualche dubbio, forse dovrei dargli una possibilità!
RispondiEliminaHo letto pochi capitoli per ora e già lo amo. L'ambientazione l'adoro, il primo '900 americano è un periodo carico di fascino per me. Ho le palpitazioni quando leggo libri di questo genere!
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