Titolo originale: Rot & Ruin
Autore: Jonathan Maberry
Traduttrice: Delia Mazzocchi
Traduttrice: Delia Mazzocchi
Anno di uscita: 2011
Editore: Delos Books (collana Odissea Zombie)
Pagine: 368
Prezzo: 15.90 €
Trama: Nell'America post-apocalittica infestata dagli Zombie dove Benny Imura vive, ogni adolescente deve trovarsi un lavoro al compimento del quindicesimo anno di età, o dimezzare per sempre la propria razione quotidiana di cibo. Benny, però, non è interessato a portare avanti il business di famiglia, ma non ha scelta visti i precedenti fallimenti lavorativi; così accetta di diventare un cacciatore di zombie come quel vigliacco di Tom, il suo fratellastro. Il ragazzo si addentra nella desolata Rot & Ruin, il territorio in cui sono confinati gli zombie, con riluttanza, convinto di svolgere un lavoro noioso e pressoché inutile... prima di imbattersi in un terra senza dio, che gli aprirà gli occhi su un mondo totalmente diverso dalla vita a cui era abituato. Conoscerà il suo passato, i lati nascosti della personalità di Tom e il motivo per cui viene considerato da tutti come un eroe: perché là fuori, lontano dalle recinzioni del fortilizio, le distese aride di Rot & Ruin pullulano di rinnegati assassini a caccia
di adolescenti, di segreti mortali, di zombie e di bellezze cresciute nelle oscurità del tempo.
Il mio commento
cover originale |
Rot & Ruin è stato il mio primo approccio con la letteratura zombie e la verità è... che non ero preparato. A un romanzo così. Sono un amante del cinema horror, di film sugli zombie ne ho visti tanti, e mi aspettavo di trovarmi di fronte a una semplice storia di sopravvivenza, di carne putrefatta, di esseri dalla camminata ciondolante. Una storia un po' demenziale, insomma. E invece mi sono dovuto ricredere. Jonathan Maberry è stato capace di stupirmi, emozionarmi e, soprattutto, di farmi capire ancora di più che non esistono generi letterari di serie B. Perché se un libro è scritto bene, se è capace di toccare le corde giuste, se sa farti ridere e commuovere e incazzare, se sa farti provare empatia nei confronti dei personaggi, se sa farti riflettere, è un libro riuscito, è buona letteratura. A prescindere dal fatto che esso parli di zombie o di argomenti più... "impegnati".
A mio parere, la trovata geniale e innovativa che ha dato quel "qualcosa in più" a questo romanzo è il tema principale su cui si basa la storia: gli zombie non sono solo creature affamate di carne fresca, ma anche, anzi soprattutto, persone morte, persone che un tempo avevano una vita, e dietro a ogni morto-che-cammina c'è una famiglia, ci sono dei cari che l'hanno amato e che ne piangono la dipartita. A qualcuno forse potrà sembrare un po' banale e magari anche buonista, ma non a me. Io non ci avevo mai pensato e sono rimasto molto colpito da quest'aspetto. Tanto di cappello a Maberry!
Un ulteriore punto di forza sta anche nei personaggi, nella loro caratterizzazione e introspezione psicologica. Sì, perché in queste terre desolate, tra la gente che cerca di vivere alla giornata - gente ipocrita, cieca per scelta, che pensa di aver risolto il problema-zombie relegandolo al di là di recinzioni e girandosi dall'altra parte - c'è chi spicca per non aver perso la speranza di vedere, un giorno, un mondo migliore. Sto parlando di Benny Imura, di suo fratello Tom - un cacciatore di zombie - e di una piccola cerchia di amici, che presto si troveranno di fronte a una dura realtà: il peggior nemico, il più cattivo e senza cuore, non è rappresentato dal morto vivente, cattivo per istinto e bramosia di carne, ma dalla feccia umana, cattiva, invece, per scelta.
Pur essendo Benny il protagonista, il personaggio che resta più impresso è in realtà Tom. Assolutamente favoloso. Forte, intelligente, misterioso, con un forte senso di moralità e onore. Il fratello che tutti vorrebbero. A parte Benny, che lo considera un vigliacco, ma solo perché non lo conosce veramente, solo perché non sa. Ecco, il rapporto tra questi due fratelli, fatto di alti e bassi, incomprensioni e rappacificamenti, è uno dei più veri e genuini che mi sia mai capitato di leggere.
E poi, come se ciò che ho detto finora non bastasse a elogiare Maberry, voglio anche soffermarmi un attimo sul suo stile, che è fluido, ironico, magnetico. Cattura fin dalle prime pagine e ti trascina giù negli abissi, nelle brutture di questa società devastata. Ai momenti introspettivi e commoventi, se ne alternano altri dai ritmi adrenalinici, con numerosi colpi di scena pronti dietro l'angolo. E il finale, che lascia uno spiraglio di luce e speranza, invoglia non poco il lettore a scoprire come evolverà la storia...
Rot & Ruin è stato il mio primo approccio con la letteratura zombie e la verità è... che non potevo scegliere meglio.
A mio parere, la trovata geniale e innovativa che ha dato quel "qualcosa in più" a questo romanzo è il tema principale su cui si basa la storia: gli zombie non sono solo creature affamate di carne fresca, ma anche, anzi soprattutto, persone morte, persone che un tempo avevano una vita, e dietro a ogni morto-che-cammina c'è una famiglia, ci sono dei cari che l'hanno amato e che ne piangono la dipartita. A qualcuno forse potrà sembrare un po' banale e magari anche buonista, ma non a me. Io non ci avevo mai pensato e sono rimasto molto colpito da quest'aspetto. Tanto di cappello a Maberry!
Un ulteriore punto di forza sta anche nei personaggi, nella loro caratterizzazione e introspezione psicologica. Sì, perché in queste terre desolate, tra la gente che cerca di vivere alla giornata - gente ipocrita, cieca per scelta, che pensa di aver risolto il problema-zombie relegandolo al di là di recinzioni e girandosi dall'altra parte - c'è chi spicca per non aver perso la speranza di vedere, un giorno, un mondo migliore. Sto parlando di Benny Imura, di suo fratello Tom - un cacciatore di zombie - e di una piccola cerchia di amici, che presto si troveranno di fronte a una dura realtà: il peggior nemico, il più cattivo e senza cuore, non è rappresentato dal morto vivente, cattivo per istinto e bramosia di carne, ma dalla feccia umana, cattiva, invece, per scelta.
Pur essendo Benny il protagonista, il personaggio che resta più impresso è in realtà Tom. Assolutamente favoloso. Forte, intelligente, misterioso, con un forte senso di moralità e onore. Il fratello che tutti vorrebbero. A parte Benny, che lo considera un vigliacco, ma solo perché non lo conosce veramente, solo perché non sa. Ecco, il rapporto tra questi due fratelli, fatto di alti e bassi, incomprensioni e rappacificamenti, è uno dei più veri e genuini che mi sia mai capitato di leggere.
E poi, come se ciò che ho detto finora non bastasse a elogiare Maberry, voglio anche soffermarmi un attimo sul suo stile, che è fluido, ironico, magnetico. Cattura fin dalle prime pagine e ti trascina giù negli abissi, nelle brutture di questa società devastata. Ai momenti introspettivi e commoventi, se ne alternano altri dai ritmi adrenalinici, con numerosi colpi di scena pronti dietro l'angolo. E il finale, che lascia uno spiraglio di luce e speranza, invoglia non poco il lettore a scoprire come evolverà la storia...
Rot & Ruin è stato il mio primo approccio con la letteratura zombie e la verità è... che non potevo scegliere meglio.
Le cronache di Benny Imura
#0.5 First Night Memories - si può leggere qui
#1 Rot & Ruin, settembre 2010 (Rot & Ruin, giugno 2011)
#1.5 In The Land Of The Dead - si può leggere qui
#2 Dust & Decay, agosto 2011 (Dust & Decay, settembre 2012)
#2.5 Dead & Gone, agosto 2012 (e-novella)
#3 Flesh & Bone, settembre 2012
#4 Fire & Ash, 2013
#1 Rot & Ruin, settembre 2010 (Rot & Ruin, giugno 2011)
#1.5 In The Land Of The Dead - si può leggere qui
#2 Dust & Decay, agosto 2011 (Dust & Decay, settembre 2012)
#2.5 Dead & Gone, agosto 2012 (e-novella)
#3 Flesh & Bone, settembre 2012
#4 Fire & Ash, 2013
Che meraviglioso elogio, la tua chiusa :')
RispondiEliminaQuasi quasi mi spiace essere così snob :P
[E sì, mi sono anche sentita toccata dalla premessa :) :P]
Ero proprio curiosa di sapere cosa avresti pensato di questo libro e vedo che ha conquistato anche te! Io ero partita poco convinta perchè la trama non mi aveva entusiasmata tantissimo... per poi farmi coinvolgere ogni pagina di più: il seguito è già lì sul mobile che mi aspetta (ho fatto scorta per Halloween!) e non vedo l'ora di iniziarlo :)
RispondiEliminaHo letto libri su qualunque genere di creatura tranne gli zombie.
RispondiEliminaForse sono stata traviata dai film,non so...
Il tuo entusiasmo mi ha incuriosito però!
mamma che interessante, sai che gli zombie mi mancano? ma sarà il momento di leggere qualcosa, che dite? lo cercherò grazie per la dritta
RispondiEliminaQuanti elogi! La mia copia attende di essere letta e nel frattempo è sulla mensola a prendere polvere xD
RispondiEliminaDevo ovviamente leggerlo ;)
pare proprio interessante e tosto! devo dire che un pensiero ci stà;-)+bella recensione^^ intrigante
RispondiEliminaBella recensione Matteo, sono sempre più attratta da questo libro. Adesso devi leggere "Warm Bodies" per scoprire un altro lato degli zombie e prepararti per il film che uscirà con l'anno nuovo!
RispondiEliminaEro quasi sicura che ti sarebbe piaciuto! Io ho adorato lo stile di Maberry e il suo modo di vedere gli zombie. Proprio ieri ho iniziato il sequel "Dust & Decay" e mi sono di nuovo persa nel mondo dei fratelli Imura!
RispondiEliminaBella recensione, davvero :) Io non ho ancora letto nulla sugli zombie, ma ora so da che libro cominciare ;)
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