sabato 13 ottobre 2012

Recensione: "Rot & Ruin" di Jonathan Maberry




TitoloRot & Ruin
Titolo originale: Rot & Ruin
Autore: Jonathan Maberry
Traduttrice: Delia Mazzocchi
Anno di uscita: 2011
Editore: Delos Books (collana Odissea Zombie)
Pagine: 368
Prezzo: 15.90 €



TramaNell'America post-apocalittica infestata dagli Zombie dove Benny Imura vive, ogni adolescente deve trovarsi un lavoro al compimento del quindicesimo anno di età, o dimezzare per sempre la propria razione quotidiana di cibo. Benny, però, non è interessato a portare avanti il business di famiglia, ma non ha scelta visti i precedenti fallimenti lavorativi; così accetta di diventare un cacciatore di zombie come quel vigliacco di Tom, il suo fratellastro. Il ragazzo si addentra nella desolata Rot & Ruin, il territorio in cui sono confinati gli zombie, con riluttanza, convinto di svolgere un lavoro noioso e pressoché inutile... prima di imbattersi in un terra senza dio, che gli aprirà gli occhi su un mondo totalmente diverso dalla vita a cui era abituato. Conoscerà il suo passato, i lati nascosti della personalità di Tom e il motivo per cui viene considerato da tutti come un eroe: perché là fuori, lontano dalle recinzioni del fortilizio, le distese aride di Rot & Ruin pullulano di rinnegati assassini a caccia di adolescenti, di segreti mortali, di zombie e di bellezze cresciute nelle oscurità del tempo.

Il mio commento

cover originale
Rot & Ruin è stato il mio primo approccio con la letteratura zombie e la verità è... che non ero preparato. A un romanzo così. Sono un amante del cinema horror, di film sugli zombie ne ho visti tanti, e mi aspettavo di trovarmi di fronte a una semplice storia di sopravvivenza, di carne putrefatta, di esseri dalla camminata ciondolante. Una storia un po' demenziale, insomma. E invece mi sono dovuto ricredere. Jonathan Maberry è stato capace di stupirmi, emozionarmi e, soprattutto, di farmi capire ancora di più che non esistono generi letterari di serie B. Perché se un libro è scritto bene, se è capace di toccare le corde giuste, se sa farti ridere e commuovere e incazzare, se sa farti provare empatia nei confronti dei personaggi, se sa farti riflettere, è un libro riuscito, è buona letteratura. A prescindere dal fatto che esso parli di zombie o di argomenti più... "impegnati".

A mio parere, la trovata geniale e innovativa che ha dato quel "qualcosa in più" a questo romanzo è il tema principale su cui si basa la storia: gli zombie non sono solo creature affamate di carne fresca, ma anche, anzi soprattutto, persone morte, persone che un tempo avevano una vita, e dietro a ogni morto-che-cammina c'è una famiglia, ci sono dei cari che l'hanno amato e che ne piangono la dipartita. A qualcuno forse potrà sembrare un po' banale e magari anche buonista, ma non a me. Io non ci avevo mai pensato e sono rimasto molto colpito da quest'aspetto. Tanto di cappello a Maberry!


Un ulteriore punto di forza sta anche nei personaggi, nella loro caratterizzazione e introspezione psicologica. Sì, perché in queste terre desolate, tra la gente che cerca di vivere alla giornata - gente ipocrita, cieca per scelta, che pensa di aver risolto il problema-zombie relegandolo al di là di recinzioni e girandosi dall'altra parte - c'è chi spicca per non aver perso la speranza di vedere, un giorno, un mondo migliore. Sto parlando di Benny Imura, di suo fratello Tom - un cacciatore di zombie - e di una piccola cerchia di amici, che presto si troveranno di fronte a una dura realtà: il peggior nemico, il più cattivo e senza cuore, non è rappresentato dal morto vivente, cattivo per istinto e bramosia di carne, ma dalla feccia umana, cattiva, invece, per scelta.

Pur essendo Benny il protagonista, il personaggio che resta più impresso è in realtà Tom. Assolutamente favoloso. Forte, intelligente, misterioso, con un forte senso di moralità e onore. Il fratello che tutti vorrebbero. A parte Benny, che lo considera un vigliacco, ma solo perché non lo conosce veramente, solo perché non sa. Ecco, il rapporto tra questi due fratelli, fatto di alti e bassi, incomprensioni e rappacificamenti, è uno dei più veri e genuini che mi sia mai capitato di leggere.

E poi, come se ciò che ho detto finora non bastasse a elogiare Maberry, voglio anche soffermarmi un attimo sul suo stile, che è fluido, ironico, magnetico. Cattura fin dalle prime pagine e ti trascina giù negli abissi, nelle brutture di questa società devastata. Ai momenti introspettivi e commoventi, se ne alternano altri dai ritmi adrenalinici, con numerosi colpi di scena pronti dietro l'angolo. E il finale, che lascia uno spiraglio di luce e speranza, invoglia non poco il lettore a scoprire come evolverà la storia...


Rot & Ruin è stato il mio primo approccio con la letteratura zombie e la verità è... che non potevo scegliere meglio.



Le cronache di Benny Imura
#0.5 First Night Memories - si può leggere qui
#1 Rot & Ruin, settembre 2010 (Rot & Ruin, giugno 2011)
#1.5 In The Land Of The Dead - si può leggere qui
#2 Dust & Decay, agosto 2011 (Dust & Decay, settembre 2012)
#2.5 Dead & Gone, agosto 2012 (e-novella)
#3 Flesh & Bone, settembre 2012
#4 Fire & Ash, 2013

9 commenti:

  1. Che meraviglioso elogio, la tua chiusa :')

    Quasi quasi mi spiace essere così snob :P
    [E sì, mi sono anche sentita toccata dalla premessa :) :P]

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  2. Ero proprio curiosa di sapere cosa avresti pensato di questo libro e vedo che ha conquistato anche te! Io ero partita poco convinta perchè la trama non mi aveva entusiasmata tantissimo... per poi farmi coinvolgere ogni pagina di più: il seguito è già lì sul mobile che mi aspetta (ho fatto scorta per Halloween!) e non vedo l'ora di iniziarlo :)

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  3. Ho letto libri su qualunque genere di creatura tranne gli zombie.
    Forse sono stata traviata dai film,non so...
    Il tuo entusiasmo mi ha incuriosito però!

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  4. mamma che interessante, sai che gli zombie mi mancano? ma sarà il momento di leggere qualcosa, che dite? lo cercherò grazie per la dritta

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  5. Quanti elogi! La mia copia attende di essere letta e nel frattempo è sulla mensola a prendere polvere xD
    Devo ovviamente leggerlo ;)

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  6. pare proprio interessante e tosto! devo dire che un pensiero ci stà;-)+bella recensione^^ intrigante

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  7. Bella recensione Matteo, sono sempre più attratta da questo libro. Adesso devi leggere "Warm Bodies" per scoprire un altro lato degli zombie e prepararti per il film che uscirà con l'anno nuovo!

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  8. Ero quasi sicura che ti sarebbe piaciuto! Io ho adorato lo stile di Maberry e il suo modo di vedere gli zombie. Proprio ieri ho iniziato il sequel "Dust & Decay" e mi sono di nuovo persa nel mondo dei fratelli Imura!

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  9. Bella recensione, davvero :) Io non ho ancora letto nulla sugli zombie, ma ora so da che libro cominciare ;)

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