Salve! Oggi è martedì quindi non poteva mancare Teaser Tuesdays, rubrica ideata dal blog Should Be Reading, giunta qui su storie dentro storie al terzo appuntamento. Per chi non lo sapesse, consiste nel prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo in una pagina a caso (sì, faccio un po' come mi pare), trascrivere un breve passo di quella pagina facendo attenzione a non fare spoilers, e riportare titolo e autore del libro citato.
Anche stavolta sto leggendo un e-book, e visto che non mi va di spingere forsennatamente i pulsanti per girare pagina sul mio Kindle (non voglio che mi si rompa prima della sua fine naturale, eh!), il passo l'ho scelto io. Perdonatemi!
[da Unwind - La divisione di Neal Shusterman]
- E se alla fine ci avessero portato a un campo di raccolta? - chiede Grugnito. Connor non gli dice più di stare zitto, perché ha pensato anche lui la stessa cosa.È Diego a rispondergli. - Se è così, voglio che diano le mie dita a uno scultore. Così le può usare per creare qualcosa che durerà per sempre.Tutti hanno pensieri simili. Il primo a parlare è Hayden.- Se mi dividono, - dice - voglio che diano i miei occhi a un fotografo, uno che lavori con le supermodelle. Voglio che vedano solo ragazze bellissime.- E le mie labbra a una rockstar - dice Connor.- Be', allora le mie gambe devono correre alle Olimpiadi.- Le mie orecchie a un direttore d'orchestra.- Il mio stomaco a un critico gastronomico.- I miei bicipiti a un culturista.- Il mio naso non lo auguro a nessuno.E tutti scoppiano a ridere, mentre l'aereo atterra.
Se volete partecipare anche voi, scrivete pure il vostro teaser nei commenti! Buone letture, a presto!
Se dividono me, con la ciccia ci possono confezionare due o tre persone, ahah :D
RispondiEliminaA parte gli scherzi.. miii, angosciante!
Anzi, una parola a te cara.. inquietante! :/
Però la nota è bella. :')
Non vedevo l'ora che postassi per lasciarti la 'mia' citazione -anche questa non a caso, ahah- tratta da A un cerbiatto somiglia il mio amore del tuo caro e stimatissimo autore Grossman (:D) :
Il tremito non cessava, a tratti si trasformava in un brivido prolungato e i ragazzi balbettavano. Non di rado erano costretti ad attendere che i muscoli della faccia e della bocca si rilassassero per pronunciare rapide frasi spezzettate con voci acute e tese. Quan-ti an-ni hai? Se-di-ci e tu? Se-di-ci e tre me-si. Io ho l'e-pa-ti-te, e tu co-s'hai? Io? disse il ragazzo. Pen-so di a-ve-re un'in-fe-zio-ne al-le o-vaie.
Silenzio. Lui respirava a fatica: e-ra u-na bat-tu-ta. Non è divertente, sentenziò lei. Lui sospirò: ho cercato di farla ridere ma il suo senso dell'umorismo è troppo... Lei si irriggidì, gli domandò con chi stesse parlando. Con l'autore delle mie battute, disse lui, probabilmente sarò costretto a licenziarlo. Se non vieni a sederti subito qui, mi metto a cantare. Lui rabbrividì, rise. Aveva una risata stridula, aspirata come il raglio di un asino, e lei, in segreto, la mandò giù, come un balsamo.
Non vedo l'ora di leggere la tua recensione! Quello che hai scritto nell'altro post e questo stralcio, mi stanno incuriosendo tantissimo! :D
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