domenica 6 maggio 2012

"Hunger Games" di Suzanne Collins (recensione)



TitoloHunger Games
Titolo originale: The Hunger Games
Autrice: Suzanne Collins
Traduttore: Marco Rossari
Data di uscita: 20 marzo 2012
Editore: Mondadori (collana Chrysalide)
Pagine: 376
Prezzo: cartaceo 14.90 €, e-book 6.99 €


Trama: Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta.

[Ho tagliato un pezzetto di trama perché secondo me diceva un po' troppo: io darei una bella bacchettata sulle mani a chi scrive le sinossi con troppi dettagli, ecco. :D]


Il mio commento

Lo ammetto, generalmente sono un po' snob nei confronti dei "casi letterari". Non per preconcetto, sia chiaro. Non è che scelgo a priori di non leggerli solo perché sono sulla bocca di tutti. Semplicemente, però, il fatto di sentirne parlare in ogni dove, mi stanca ancor prima di lasciarmene incuriosire. E puntualmente, quindi, li evito, rimandandoli a un secondo momento (magari a quando il chiacchiericcio si sarà placato). Mi era successo con Harry Potter (che acquistai appena uscito, ne rimandai la lettura di qualche anno, e per il quale poi persi completamente la testa), e pensavo che la cosa si sarebbe ripetuta pure con Hunger Games. Invece, stavolta, complici anche l'imminente uscita del film nelle sale cinematografiche e l'offerta lampo (0.99 € solo per il 1° maggio) della versione e-book, non ho resistito. L'ho acquistato e iniziato quasi subito. E oggi, a lettura finita, posso dire di aver fatto bene. Per carità, non è un capolavoro, si può vivere bene anche senza averlo letto, ha qualche difetto di cui parlerò più avanti, ma è stata una lettura molto piacevole, oltre che ricca di spunti di riflessione. E questo mi basta per considerarlo un buon libro, e consigliarne la lettura!
Ma andiamo con ordine.
Suzanne Collins ambienta questo Hunger Games (primo romanzo di una trilogia distopica), in un futuro molto distante dal nostro, in una società tutt'altro che accogliente. Il lettore viene catapultato nella nazione di Panem, nata, dopo devastanti siccità, uragani e carestie, dalle ceneri del Nord America, e divisa in 12 Distretti controllati da un governo tirannico che ha sede a Capitol City. Si tratta di una società dove, ad esempio, le arance sono un cibo prelibato per le occasioni speciali, dove la cioccolata calda è conosciuta solo nella lussuosa capitale, dove se commetti un crimine ti giustiziano o, quando ti va bene, ti tagliano la lingua e ti prendono come schiavo senza-voce, dove tra gli animali comuni ce ne sono anche altri (come le ghiandaie imitatrici o gli aghi inseguitori) creati in laboratorio per il controllo della popolazione. Come se non bastasse, poi, ogni anno il governo, per continuare a infondere paura e quindi a ribadire chi è che comanda e controlla la vita dei cittadini, organizza gli Hunger Games. Cosa sono? Un sadico reality show, che tutti sono obbligati a guardare, con 24 partecipanti (i "Tributi") che si sfidano davanti alle telecamere fino a quando non ne rimarrà vivo uno solo. Insomma, sì, Panem è un posto decisamente poco raccomandabile!
La storia è narrata  dalla protagonista, Katniss Everdeen, una sedicenne appartenente al Dodicesimo Distretto che si offre come volontaria per i giochi, in modo tale da prendere il posto della sorellina Prim. Mi duole ammetterlo, ma ho fatto fatica ad entrare in sintonia col personaggio, soprattutto nei primi capitoli, un po' per la mia avversione nei confronti della narrazione in prima persona (a cui preferisco la narrazione in terza), un po' per il carattere spesso freddo e schivo di Katniss. Ad un certo punto, però, vista la situazione assurda e crudele in cui si trova, risulta praticamente impossibile non stare dalla sua parte e tifare per lei! C'è anche da dire, purtroppo, che a causa di questa scelta narrativa, rimane un po' di curiosità nei confronti della morte di alcuni Tributi, di cui non si saprà praticamente nulla in quanto uccisi lontano dal luogo in cui in quel momento si trovava la nostra "eroina". E sì, è anche vero che mi aspettavo qualche scena un po' più cruenta e sanguinolenta (sono un appassionato di film horror, che ci posso fare!!), ma queste sono critiche di poco conto che comunque non pregiudicano assolutamente l'effettiva piacevolezza della lettura. Anzi, non mi vergogno di dire che ci sono stati addirittura un paio di momenti in cui mi sono ritrovato con le lacrime agli occhi!
Lo stile è ovviamente molto scorrevole (ricordo che è un libro young-adult), oltre che secco, senza fronzoli. E anche molto visivo: i dettagli, i paesaggi, gli animali, le corse lontano dai "nemici", la fatica e il dolore, sono così dettagliati, che ti viene spontaneo "vedere" questo libro scorrere come fosse composto da scene di un film. Il ritmo, poi, soprattutto nella seconda e nella terza parte del libro, è molto serrato, ed è proprio dura staccare gli occhi dalle pagine e mettersi a fare altro.
Quanto all'originalità, bhè, il riferimento a Battle Royale di Koushun Takami credo sia abbastanza palese, ma non l'ho ancora letto, quindi non so dire con precisione quanto siano "vicini" i mondi e le situazioni descritte.
Ad ogni modo, credo sia forte (e costruttiva) la critica nei confronti della società voyeuristica in cui viviamo e della televisione dei grandifratelli che guardiamo, anche nei continui momenti faccio-questo-per-compiacere-una-fetta-di-pubblico presenti, e questo è sicuramente un punto in più a favore del romanzo! La curiosità di vedere come la storia si evolverà nei due libri successivi è davvero tanta, da parte mia. Quindi... tornerò sicuramente a parlare della saga in queste pagine! 





The Hunger Games Trilogy
#1 The Hunger Games, 2008 (Hunger Games, 2009)
#2 Catching Fire, 2009 (La ragazza di fuoco, 2010)
#3 Mockingjay, 2010 (Il canto della rivolta, 2012)

7 commenti:

  1. Posso aiutarti a bacchettarli? :p

    Riguardo il libro.. ehm. Mi sa che non è il mio genere (ma forse l'avevi già vagamente intuito :D). Però bella recensione! :)

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  2. Ciao Matteo, quando puoi passa da me, c'è qualcosa per te sul mio blog :)
    Laura

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  3. Ciao Matteo, sono passata a prelevare il tuo banner e ne approfitto per lasciarti un salutino anche qui! ;)

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  4. Bella recensione, io sto ancora finendo il libro. A dirla tutta sono quasi all'inizio ahah ho tantissime letture arretrate e tanti libri ancora da leggere, puoi sicuramente capirmi :)
    Passa dal mio blog, c'è una cosa per te!

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  5. bella recensione!!! sei riuscito a mettere su carta molti dei pensieri, infatti quando leggevo avevo negli occhi le immagini del film (quelle dei trailer perchè ancora non sono andata al cinema). Ho appena finito il secondo, mi è piaciuto molto ma credo che le tue critiche troveranno fondamento anche in questo capitolo. La narrazione di Katniss ci esclude da quello che veramente succede nei distretti e tutto quello che ritroviamo è una ragazza spaventata e confusa, ma forse il punto di forza della serie è proprio qui. nel vedere la rivolta non dagli occhi di chi lo organizza e ci crede davvero ma da coloro che ci si sono trovati dentro senza volerlo.

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  6. Eccomi! Non avevo letto la recensione prima della lettura di HG perché temevo qualche spoiler (involontario, naturalmente).
    Io non ho avuto problemi ad entrare in sintonia con il personaggio di Katniss. Non so bene per quale motivo, ma in ogni caso ho da subito fatto il tifo per lei. Per quanto riguarda la narrazione concordo, anch'io preferisco la narrazione in terza, anche se in alcuni romanzi si adatta bene anche la prima. Questa scelta narrativa, come hai detto, non ci fa sapere di più sugli altri Tributi. E' un peccato, perché all'interno dell'arena mi sarebbe piaciuto vivere anche le situazioni degli altri personaggi, ma d'altra parte Katniss non può e di conseguenza anche il lettore. A me non è piaciuta molto la parte romantica, se così vogliamo chiamarla, aspetto di vedere come evolve questa storia per giudicare del tutto.
    Come al solito, bella recensione! :)

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  7. Hei Matteo! Se ti può interessare ho fatto una challenge sulla saga nel mio blog (:

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