giovedì 31 maggio 2012

In punta di piedi, sul ciglio estremo del mondo (Gli incubi dei pesci rossi #1)


Scrivo e cancello, scrivo e cancello. Mi servirebbe qualche parola intelligente per presentarvi questa nuova "rubrica" del blog, ma non so bene cosa dire. Sarà l'emozione... boh.
Ehm... partiamo dal titolo: Gli incubi dei pesci rossi. Proviene da Stagnola, una canzone de Le Luci Della Centrale Elettrica - che amo. Cosa vorrà dire?, vi starete chiedendo. Bella domanda. Non lo so bene nemmeno io. Ma volevo usarlo. Interpretatelo un po' come volete.
Un'altra cosa posso dirvi: non sarò io ad occuparmene, ma la mia amica 21 grammi. Alle mie recensioni banali e "razionali", quindi, si affiancheranno i suoi "farfugliamenti, le cose personali, le improvvisazioni imperfette e sbavate", insomma... commenti e pensieri di pancia, quello che le viene dal di dentro durante o dopo le sue letture.
Io quando leggo quello che scrive c'ho sempre un po' gli occhi lucidi. Quindi, bhé, proprio non potevo non invitarla su questo mio posticino. Le ho dato carta bianca, e lascio a lei la parola...
- Matteo

Quando Matteo mi propose di partecipare al suo blog, gli risposi di no. Mi sembrava un'intrusione. E poi non sapevo cosa aspettarmi, non sapevo cosa si aspettasse, non mi sentivo all'altezza, e l’ansia mi aveva assalito più del solito, portandomi a rinunciare.
Cosa mi ha fatto cambiare idea? La sua disponibilità. Gli ho detto che non sarebbero state recensioni vere e proprie, perché la verità è che io non so scriverle. E lui non ha battuto ciglio, perché sa chiedere alle persone solo quello che sanno darti. A lui basta quello che sei.
Ancora non ho capito perché mi sta dando fiducia, ma lo ringrazio per avermi aperto la sua casa. Ne sono lusingata. L’ho visto crescere e maturare qui dentro, dar voce ad una parte di sé che di solito, chissà perché, rimane sempre un po’ in ombra. Spero di non deluderti, Matte.
P.S. Qui dentro non ho mai visto temporali. ;)
- 21 grammi



Stamattina la sveglia è suonata, l'ho spenta al primo trillo perché volevo dormire ancora, e sono rimasta così, nel dormiveglia. Nessun pensiero attivo, ma qualcosa mi risuonava nella testa. Una sensazione di improrogabilità, un'urgenza, come di qualcosa che mi stava scappando dalle mani, qualcosa da dover tamponare subito, a cui cercare rimedio. Qualcosa, la mia vita.
E allora ho capito.
Una frase mi era rimasta appiccicata addosso per tutta la notte, di un libro che avevo appena cominciato:
La vita si deve prendere all'ingrosso altrimenti se ci fai troppo le pulci non si salva nessuno.
Non sei tu a scegliere le frasi che ti colpiscono, sono loro a scegliere te. Magari lì per lì pensi che devi segnartele, ma poi scivolano via.
Quella frase io non me l'ero neanche appuntata. L'avevo letta, assaporata, come quando ti passi una caramella da una guancia all'altra, ma poi sono andata oltre. Evidentemente è rimasta appigliata a qualche spuntone, dentro, senza neanche che me ne accorgessi. A colmare un bisogno, la risposta che cerco da un po' di tempo a questa parte.

Come le frasi, anche i libri non li scegli, ma sanno loro quando venire a cercarti. Matteo lesse La vita accanto qualche mese fa, e me lo consigliò con il riguardo che meritano le letture speciali. Lì per lì però lasciai che si perdesse nella mia wishlist. È tornato fuori un paio di sere fa, quando ero particolarmente giù, disillusa e in attesa di qualcosa che non arriva. Un amore, un cambiamento, qualcosa che dia un senso alle giornate.
Fiorisce tra le sue parole come un dono inaspettato. Perché Matteo è così, magari fa fatica con le parole, però dove quelle non arrivano, arrivano i libri che ti passa tra le mani. Le cose che vuole dirti, il conforto o il coraggio che vuole infonderti, te le dice così. Attraverso i suoi amici più cari. E a te non resta che ringraziarlo, sapendo già che dovrai farlo di nuovo a lettura ultimata.

Questa mattina ho proseguito la lettura, ma non l’ho ancora terminata. Eppure le riflessioni e le sensazioni che trasmette sono così forti, che tanto basta per indurmi a scrivere.
Rebecca è una bambina la cui bruttezza le pregiudica la vita. Ed è facile identificarsi con lei, è facile per chi conosce quel senso di inadeguatezza. Per chi sa cosa significa camminare per le strade e sperare di passare inosservato. Per chi vorrebbe essere trasparente.
Io, ripeto, sono a metà romanzo; non lo so se Rebecca si salverà o no. Se per lei ci sarà speranza o la vita le riserverà ancora dolore. Però so che ci proverà, perlomeno lo spero.
Rebecca, provaci. Sei sempre stata in un angolo, buona buona per non disturbare. Pensando che la tua esistenza fosse un torto verso gli altri, non sapendo che il torto l'avevi ricevuto tu, per non essere stata amata abbastanza. Non ha senso mettersi in fila aspettando da brava il tuo turno, perché -forse l’ho capito tardi, ma- quello non arriva. Affanculo le buone maniere. La vita non ti aspetta, e per avere anche solo una briciola devi graffiare, e mordere, e pretendere.
La vita si deve prendere all’ingrosso. Mettine nei sacchetti quanto più puoi, così da esserne sazia. Non alzare le spalle come a dire "non fa nulla se non ce n’è più", punta i piedi e dì "io ne VOGLIO ancora. E ancora. E ancora."
Abbuffati di vita, Rebecca.
E un po’ lo dico a lei, e un po’ lo dico a me.  
E questa volta mi tocca ringraziare Matteo anche a metà lettura, che non sapeva neanche l'avessi iniziato. Grazie per il coraggio che mi soffi attraverso i libri. Per quelli che mi consigli e che mi parlano nel sonno.

6 commenti:

  1. Congratulazioni! E in bocca al lupo!

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  2. Prego :*
    E grazie a te, piuttosto. :')
    (Epperò la prossima volta, se mi "elogi" ancora, ti bacchetto! Che me sento 'n po' in imbarazzo!! :P)

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  3. Hai un modo di scrivere a dir poco splendido. E' quel tipo di scrittura che ti incolla allo schermo fino a quando finiscono le parole, che sembra ti entri dentro al cuore..proprio come quelle frasi di cui parli, che ti restano addosso, inconsapevolmente. Complimenti davvero, e complimenti a Matteo per l'ottima scelta :D

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