Titolo: The Giver - Il donatore
Titolo originale: The Giver
Autrice: Lois Lowry
Traduttrici: Sara Congregati, Angela Ragusa
Prefazione: Tommaso Pincio
Prefazione: Tommaso Pincio
Data di uscita: fine febbraio 2010
Editore: Giunti (collana Y)
Pagine: 249
Prezzo: cartaceo 14.50 €, e-book 8.99 €
Trama: Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua Comunità non esistono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto quello che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. Ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando.
Il mio commento
Giovedì mattina la voglia di studiare rasentava lo zero, mi annoiavo e non sapevo quale libro iniziare, così, incuriosito, ho provato a leggere il primo capitolo di The Giver. Dopo un po' avevo già divorato le prime settanta/ottanta pagine.
Sono pagine preparative, in cui ci viene presentato Jonas, il dodicenne protagonista della vicenda, e introdotto il mondo (apparentemente) perfetto in cui vive. Un mondo che ha scelto l'Uniformità, convinto che fosse l'unica soluzione per una vita serena e tranquilla. Niente più guerre, quindi, perché non ci sono differenze. Niente stagioni (il sole e la neve? mai sentiti nominare), e niente colori. Aboliti pure gli impulsi sessuali, curati con una Pillola da prendere al mattino. Il Consiglio degli Anziani, dopo studi e perizie, sceglie quali coppie (rigorosamente eterosessuali, per carità) formare, e allo stesso modo, più tardi, c'è l'assegnazione dei figli (un maschio e una femmina per ogni unità familiare) - figli che ovviamente non sono biologici, dal momento che la procreazione è un compito svolto da un ristretto gruppo di donne (le Partorienti) per un periodo di tre anni. Inoltre, al compimento dei 12 anni, ogni adolescente riceve l'assegnazione della professione da svolgere durante l'età adulta. Insomma l'individualità non esiste, così come non esistono le scelte: si lavora e agisce per il bene della Comunità. Bello, eh? (eeeh, come no...)
Dopo questa prima, interessante, parte introduttiva, quindi, si arriva proprio al momento tanto atteso da Jonas, la cerimonia che gli cambierà completamente il corso della vita. Attende, impaziente e preoccupato, di sapere cosa farà da grande, sperando di non diventare un Puericultore, come suo padre, o un Lavorante, per poi scoprire, finalmente, che avrà il compito più raro e difficile, ovvero quello di Accoglitore di Memorie.
Ecco. Arrivati a questo punto, ci troviamo di fronte a qualche pagina lievemente noiosa, in cui ancora non si capisce bene di che razza di lavoro si tratti. Tant'è che venerdì la lettura è proceduta a rilento.
Ieri, però, durante un viaggio in treno verso la capitale, ho ripreso a leggerlo e ho divorato le ultime stupende centotrenta (circa) pagine in un soffio.
Accogliere le memorie di tutto ciò a cui l'umanità ha rinunciato, per raggiungere una stasi senza emozioni, è un lavoro sofferente, doloroso, spiazzante, ma allo stesso tempo è un compito che... fortifica, fa crescere, e il lettore non può che trovarsi completamente avvolto dalle continue emozioni legate alle nuove scoperte, belle e felici (la neve, la musica, il Natale) o brutte e devastanti (la fame, la guerra), di Jonas. Fino alla sua scoperta più amara, che lo porterà a rivalutare tutto ciò in cui fino ad allora aveva creduto e a mettere in moto dentro di sé la voglia di un cambiamento radicale.
Un libro davvero bellissimo, denso e profondo, toccante e struggente. Tocca temi abbastanza forti (come, per citarne alcuni, l'eutanasia, l'infanticidio, il suicidio), ma con delicatezza, senza mai esagerare nei toni.
Cover originale |
Riguardo questo libro ho letto una cosa che ha dell'incredibile: ha subito diverse censure ed è stato addirittura proibito in molte scuole americane. C'è chi lo critica dicendo che è un'istigazione alla ribellione o un libro di propaganda nazionalista. Altri trovano ruffiano e opportunista il fatto che la Lowry abbia dato l'arduo compito di trovarsi in un mondo del genere ad un dodicenne, che in teoria non avrebbe le facoltà critiche per affrontarlo e rivoluzionarlo. No, dico, ma sul serio?! Cavolo, quante pippe mentali! A me è sembrato, invece, esattamente l'opposto: innanzitutto, un inno alla vita, alle piccole cose, alla libertà di scelta, alla diversità e quindi contro il conformismo. E poi, ho trovato la scelta di mettere al centro delle vicende un dodicenne... semplicemente azzeccata: in questo caso, secondo me, solo un ragazzino ingenuo, e non ancora completamente toccato e bacato nel profondo dalla società in cui vive, poteva capire quanto ignobile fosse e quindi cercare di rivoltarvisi contro per far sì che essa potesse mutare.
Il finale... sì, bhè, è aperto, ma io l'ho trovato adatto. Come dire... un po'... a libera interpretazione, ecco. Ti porta a rimuginarci ulteriormente su, ad immaginare vari e possibili scenari. Secondo me, dovrebbe accontentare un po' tutti, i pessimisti e i sognatori. C'è chi penserà che... e chi invece penserà che. Senza specificare cosa, però, che forse ho già detto anche troppo.
In conclusione, un altro romanzo distopico che mi ha fatto completamente perdere la testa, e che consiglio vivamente.
P.S. La prefazione... per carità, bella e interessante. Ma metterla alla fine come postfazione, no? leggetela alla fine, che è meglio.
The Giver Quartet
#1 The Giver, 1993 (The Giver - Il donatore, 2010)
#2 Gathering Blue, 2000 (La rivincita - Gathering Blue, 2011)
#3 Messenger, 2004 (Il messaggero, 2012)
#4 Son, 2012?
Non l'ho ancora letto (ma rimedierò presto) e adesso sono ancora più curiosa.
RispondiEliminaAnche la copertina che ha scelto la Giunti sembra un inno alla vita e alla libertà... bella, mi è sempre piaciuta!
Io ho anche gli altri due da leggere, solo che devo leggeri ad alta voce al moroso (come il primo) quindi non so quando capiterà...
RispondiEliminaAltro libro che ho sul comodino e che mi attende da un po' - ho letto moltissimi pareri positivi, oltre al tuo, quindi non vedo l'ora di leggerlo :)
RispondiEliminaoddio mi hai fatto venire voglia di leggerlo! non lo conoscevo ma ormai tutto ciò che è distopico mi attira da morire! anche la copertina è davvero bella :D
RispondiEliminaL'ho iniziato ieri sera e sono praticamente a metà! La prefazione ovviamente l'ho saltata xD
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