venerdì 29 giugno 2012

"Molto dopo mezzanotte" di Ray Bradbury (recensione) (anzi, un elogio)



TitoloMolto dopo mezzanotte
Titolo originale: Long After Midnight
Autore: Ray Bradbury
Traduttori: Antonangelo Pinna, Vanna Signorini, Manola Stanchi
Anno di uscita: 1988
Editore: Mondadori
Pagine: 323
Prezzo: inspiegabilmente fuori catalogo




Il mio commento

Generalmente i racconti mi acchiappano poco. Sembra sempre che manchi qualcosa, che al lettore non venga dato abbastanza tempo per ambientarsi, entrare nella storia, affezionarsi ai personaggi. C'è chi pensa che la loro brevità sia sinonimo di facilità nella scrittura, mentre io penso esattamente l'opposto: è difficilissimo scrivere un bel racconto breve, che funzioni, che non ti lasci con l'amaro in bocca e con il fatidico interrogativo ma cos'avrà voluto dire?
Finora, nella mia breve vita di lettore ho incontrato solo due scrittori capaci di appassionarmi, ammaliarmi, incantarmi realmente con i loro racconti. Il primo è Dino Buzzati, che leggo ormai da anni e non finisce mai di stupirmi. Il secondo, invece, è una mia recente (sic!) scoperta, e si chiama Ray Bradbury.

Dopo Fahrenheit 451 e Il grande mondo laggiù, ho sentito, forte, l'esigenza di continuare a esplorare l'universo bradburiano, e la scelta è caduta su Molto dopo mezzanotte, un'altra stupenda raccolta di racconti. Ventidue, per essere precisi. In particolar modo, non posso non citarne quattro, i più belli e struggenti: "La bottiglia azzurra", "Il desiderio", "Tempo fermo" e "I miracoli di Jamie". E una menzione speciale, poi, per "La vera saggezza", nel quale affronta con assoluta naturalezza e delicatezza la tematica omosessuale.

Sono racconti che ti catturano e ti rivoltano, che volano via in un soffio ma che ti lasciano una sensazione di pienezza, una consapevolezza di saperne un po' (proprio poco, ma quel tanto che basta) di più sul mistero della vita. Forse a qualcuno sembrerà esagerato, ma Bradbury per me non è solo uno scrittore, o solo un mago, ma anche un maestro di vita, come quei nonni che ti si siedono accanto e non si stancano mai di raccontarti delle storie. Ecco, io mentre leggevo questi suoi racconti, mi vedevo seduto su un dondolo, sotto una veranda, di fronte ad una di quelle classiche casette americane contornate di una staccionata bianca, con il vento che faceva salire e frusciare le foglie cadute, e col nonno che mi faceva dondolare mentre mi narrava di quella misteriosa bottiglia azzurra o di quell'ambulante suonatrice d'arpa o di quel delicato amore di uno studente per la sua insegnante o ancora di quella macabra vendetta nella notte di Halloween. Che poi, non importa veramente se la casetta è vera o è una visione o è una riproduzione di una casetta americana portata su Marte per combattere la nostalgia. Quello che importa è il modo in cui il nonno racconta le sue storie, e quello che queste storie trasmettono, lasciano dentro. Bhè, ve lo posso assicurare: Bradbury, con le sue storie, ti lascia un mondo intero.

Insomma, forse si sarà capito che anche stavolta è stata una vera e propria folgorazione. Una lettura fatta di brividi e occhi lucidi, sospiri di sollievo e sorrisi amari. Non c'è una frase fuori posto, non c'è una parola in più o una di meno, è tutto praticamente perfetto e ben calibrato. Com'è possibile?! Non lo so, davvero. Boh. Ma... provare per credere. Bradbury è una droga, e una volta provato, è impossibile resistergli. Io sono già pronto per la mia prossima dose.

4 commenti:

  1. anche io ho il tuo stesso problema con i racconti, infatti fin'ora mi sono sempre tenuta abbastanza alla larga dal genere...
    però la tua recensione mi ha convinta parecchio a leggere questo libro!
    grazie Matt ^^

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  2. Sei fortunato, Bradbury prima di lasciarci è stato uno "spacciatore" prolifico e avrai un sacco di altre "dosi" a cui attingere :)

    A me i racconti piacciono molto di solito, invece; preferisco i romanzi, ma una buona raccolta di racconti riesce sempre a emozionarmi. Non è una forma che si adatta a tutti gli scrittori, questo è certo...

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  3. :'')
    Anche il tuo elogio lascia gli occhi lucidi. :*

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