sabato 23 giugno 2012

E per un secondo mi sento al sicuro da me stessa (Gli incubi dei pesci rossi #4)


Gli incubi dei pesci rossi è una rubrica della mia amica 21 grammi, in cui troverete i suoi "farfugliamenti, le cose personali, le improvvisazioni imperfette e sbavate", insomma... commenti e pensieri di pancia, quello che le viene dal di dentro durante o dopo le sue letture. Le ho dato carta bianca, e lascio a lei la parola...
- Matteo

edizione tascabile BEAT
Blablabla.
Silenzio.
"Allora?"
"Uhm?"
"Vieni a prenderti un gelato?"
"..."
"VIENI O NO A PRENDERTI UN GELATO?"
No, faccio con l'indice, gli occhi incollati sulle parole.
"Sei così presa... c'è qualcuno che muore?" ed esce dalla stanza, senza aspettare la risposta.
No, penso, alzando lo sguardo. Qualcuno che vive.
Sorrido.


Venti minuti dopo, commossa, chiudo il libro.
E ripenso allo strano percorso che disegna durante la lettura. Perlomeno, che ha disegnato in me.
Se ne avete letto la trama, saprete che questo libro contiene numeri, tanti.  Anche qualche concetto base della matematica. Quindi, secondo me, per rendergli onore dovrei ricorrere proprio ad una nozione di questa disciplina.
Prendete una linea aperta spezzata. Per capirci, il tracciato di un elettrocardiogramma.
Per il primo terzo del libro, la linea prosegue dritta. Anzi, anche lievemente calante. Ci viene presentata Mona, un'insegnante di matematica con i suoi tic e stranezze. E poi numeri, numeri, numeri. Non sai dove l'autrice voglia arrivare, né dove ti voglia portare. Al che penso, timorosa: mi sa che sarò l'unica, dati i pareri positivi letti in giro, a non aver capito questo romanzo.
Poi, qualcosa si muove. Ed ecco che la linea ascende, non eccessivamente ma comunque in maniera considerevole. Succede qualcosa. E inizi a sperare in quel qualcosa, inizi a seguirlo, ad aspettarti che la lettura evolva in quel senso...
E invece no, bam!, l'autrice sterza bruscamente per concentrarsi su un altro scenario e in un risvolto insperato e anche un po' cruento, se devo dire. E la linea cade a picco pericolosamente. Ed io sono ormai rassegnata al fatto che proprio non l'ho capito, questo libro, anche perché mancano ormai poche pagine, che può succedere in poche pagine, per farlo rianimare?
Eh, quello che succede (e qui mi riemoziono, e gli occhi si lucidano). Le più belle pagine di tutto il libro, negli ultimi due decimi. Linea che sale, e sale, e sale...
...e sto ripensando al cortile con le bolle, all'odore che c'era, sapone sottile e fumo denso, a come mi ha sorpresa a imbrogliare, imbrogliare per perdere, e a come, nel momento in cui me l'ha detto, avrei voluto distruggerlo di gratitudine, farlo a pezzi, passargli sopra con un trattore, all'idea che mi avesse scoperto, chepotessifarmiscoprire.
E capisco, lì capisco!, finalmente.
Che tutto, alti e bassi, alti e bassi, hanno un senso.
E che balla, questo libro, al ritmo della vita.
Perché questo libro è un po' come lei. Prima dà, poi toglie, poi toglie tanto, e poi ridà tutto. E poi chi lo sa. [Lo scopriremo solo vivendo.]

prima edizione Minimum Fax
L'unico appunto, da parte mia, è che avrei accolto con piacere un maggiore coinvolgimento del lettore nella vita affettiva ed emotiva della protagonista, non solo alla fine, come avviene, ma in tutto il libro. Alcune volte l'ho trovato troppo decrittivo di fatti, situazioni, dati oggettivi ed esterni, e poco rivolto al mondo interno di Mona, ai suoi pensieri e alle sue emozioni. Adesso che ci penso, però, forse è stata proprio una scelta dell'autrice, quella di riflettere l'apparente 'freddezza' che sembra mostrare chi ha a che fare con le materie scientifiche, ed indurre il lettore, spronarlo, a mettersi nei suoi panni nonostante l'iniziale difficoltà ad empatizzare.

In ogni caso.
Vi piace la matematica? Leggetelo.
Avete dei tic o stereotipie? Leggetelo.
Volete immergervi in un libro strano? Leggetelo.
Volete conoscere personaggi teneri? Leggetelo.
Avete segni invisibili e vostri? Leggetelo.
Vi ritrovate in questa citazione?
Nessuno sceglie di essere strano.
La maggior parte delle persone non si accorge di essere strano finché non è troppo tardi per cambiare.
Ma per quanto strano tu possa essere, è possibile che al mondo ci sia qualcuno che ti voglia. [...]
Perché, quando si tratta dell'amore, neanche gli strani possono aspettare per sempre.
[dal telefilm Grey's Anatomy]
Leggetelo.

4 commenti:

  1. Bel post, davvero. Punto Aimee Bender da un po', le trame dei suoi libri hanno sempre quel qualcosa che mi spinge a interessarmene...

    E poi, mi ritrovo in quasi tutte le domande, quindi dovrò prendere quel "Leggetelo" come un ordine, è inevitabile!

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  2. Lo leggerò presto anche io, sì sì.
    E no, non c'entra il fatto che mi piacciano le accette. :P
    Post bellissimo, comunque. Ma questo lo sai già. :*

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