domenica 24 giugno 2012

"La donna perfetta" di Ira Levin (recensione)




Grazie alla gentilissima Giulia dell'ufficio stampa della Beat Edizioni per avermi inviato una copia del romanzo! :)


TitoloLa donna perfetta
Titolo originaleThe Stepford Wives
Autore: Ira Levin
Traduttrice: Mariapaola Ricci Dèttore
Data di uscita: 23 maggio 2012
Editore: Beat (collana Superbeat)
Pagine: 183
Prezzo: 12 €


TramaÈ il 1972, e New York è un luogo sporco e pericoloso per crescerci dei figli. Così Joanna Eberhart, moglie, madre e fotografa, si trasferisce con la famiglia nell'idillica cittadina di Stepford. Joanna è una giovane americana degli anni Settanta, figlia di un'epoca in cui le femministe mettono al bando busti, giarrettiere e reggiseni e si ribellano all'ingrato destino di graziosi angeli del focolare. Naturale dunque che, una volta a Stepford, stringa amicizia con Bobbie e Charmaine, le sole donne che, arrivate anche loro da poco nella ridente cittadina, appaiono emancipate e brillanti come lei. Nella linda Stepford, infatti, le mogli sembrano tutte stranamente calme e organizzate, deliziose e avvenenti, come splendide bambole agghindate in modo impeccabile. Bambole insulse che adorano fare shopping, pulire la casa e piegarsi senza batter ciglio ai voleri dei loro uomini.

Il mio commento

New York è una città viva e vitale ma soprattutto sudicia, soffocante e tormentata dalla criminalità, e la scelta migliore per Joanna e la sua famiglia è quella di trasferirsi nella tranquilla cittadina di Stepford, un posto incantevole, dove tutto è praticamente perfetto e ben organizzato, l'ideale per vivere una vita serena.
Inizia così, La donna perfetta, con un senso di calma e rilassatezza, come una commediola. Poi però passano i giorni, Joanna inizia a guardarsi intorno, a conoscere i suoi nuovi vicini di casa, e nota qualcosa di strano, qualcosa di lievemente inquietante: le mogli. A parte un paio di eccezioni (le ultime arrivate, prima di Joanna), sembrano tutte fatte con lo stesso stampino. Non ci sono casalinghe disperate, a Stepford, ma 
donne maniache della pulizia, completamente e perfettamente devote alla casa, ai mariti e ai figli, talmente dedite all'ordine che persino nel carrello della spesa è tutto precisamente allineato.

Ecco che cosa sono tutte tutte queste alacri mogli di Stepford: attrici di spot pubblicitari, estasiate da detersivi, cere per pavimenti, smacchiatori, shampoo e deodoranti. Attrici bellocce, dal seno generoso ma dal talento limitato, che recitano la parte di massaie suburbane in modo poco convincente, troppo caramellose per essere autentiche.
Donne senza passioni e senza pensieri, prive di ogni traccia di emotività che possa anche solo minimamente disturbare l'armonia familiare, buone solo a pulire, cucinare e "soddisfare" i propri mariti.
.
Joanna inizialmente ha due alleate, Charmaine e Bobbie, che come lei notano l'assurdità di questa cittadina. Dopo un weekend sola col marito, però, Charmaine torna "cambiata", e a Joanna e Bobbie non resta far altro che scoprire la verità, cosa si nasconde dietro quest'improvvisa trasformazione. Sarà colpa dell'acqua che bevono? O dell'aria che respirano? O forse c'è qualcosa di ancora più sconvolgente dietro tutto ciò? C'entra forse qualcosa il Club degli Uomini?
Ed ecco che quindi, magistralmente, quella calma iniziale va a farsi benedire, e lascia il suo posto ad un clima angosciante, disturbante, ad un'ansia che avvolge la protagonista, in un crescendo di situazioni che la stravolgono e portano a maturare l'idea di lasciare la cittadina. Finché è in tempo.

Sembra impossibile che questo libro sia uscito nel 1972, in piena rivoluzione femminista. Impossibile perché è assolutamente geniale e maledettamente moderno, oggi, a distanza di quarant'anni. Non oso immaginare l'impatto che deve aver avuto all'epoca! Mi vengono i brividi al solo pensiero.


La donna perfetta è un romanzo scorrevole, innovativo, provocatorio. Moderno, non solo nel plot narrativo, ma anche nei dialoghi, nella scrittura, nella naturalezza e nell'ironia con cui affronta il sesso (basti pensare ad alcune discussioni tra Joanna e le amiche e al divertente perché non ti lasci acchiappare?).
L'unico appunto che posso fare, è forse l'eccessiva freddezza di alcune pagine: spesso ci sono asettici elenchi di eventi banali che trasmettono ben poco. Manca un po' di coinvolgimento emotivo. Forse se quegli "eventi banali"  (che poi non sono altro che semplici scene di vita familiare) fossero stati un po' più sviluppati, sviscerati, mi sarei sentito più vicino ai personaggi, avrei vissuto di più la loro vita, la loro quotidianità.
Ad ogni modo, è stata una lettura piacevole ma anche importante, che porta a continue riflessioni. Un mix decisamente riuscito di mistero, science fiction e thriller. Assolutamente consigliato!

P.S. Nonostante avessi già visto, anni fa, il film con Nicole Kidman tratto dal romanzo, questa lettura è riuscita comunque a stupirmi. Anzi, ci tengo a precisare una cosa: il romanzo è proprio su un altro (e alto) livello, rispetto alla sua versione cinematografica (edulcorata, più "mainstream", e dal finale banale e buonista).

9 commenti:

  1. Ahhhh, l'hai letto! Bellissimo, l'ho adorato! Anche quei passaggi che definisci freddi, per me erano volutamente privi di emozioni e per assurdo mi hanno emozionata (vammi a capire!)
    Il film è assurdo, snatura l'anima del romanzo, soprattutto alla fine. Certo se non si è letto il romanzo intrattiene anche, ma io sto cercando di recuperare la versione degli anni '70, spero sia più fedele alla storia di Ira Levin.

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  2. Ah dimenticavo. Adesso dobbiamo assolutament leggere Rosemary's Baby!

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    1. Sì, ma infatti ricordo che all'epoca il film mi piacque pure, però ora, ripensandoci dopo aver letto il libro, mi viene un nervoso ripensando ai cambiamenti nel finale... :(
      Per quanto riguarda "Rosemary's Baby", sì, direi di sì... però mi pare sia fuori catalogo, tocca cercarlo in biblioteca!

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    2. Sì è fuori catalogo -sigh- speriamo che La Donna Perfetta riscuota il successo meritato e che la Beat prenda in cosiderazione gli altri romanzi di Ira Levin. Intanto non ci resta che la cara vecchia biblioteca!

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  3. Colpita anch'io dal fatto che sia uscito quando il femminismo imperversava... magari ha contribuito (e può continuare a contribuire) a dare uno scossone a chi ancora ha gli occhi chiusi.
    Che quegli elenchi di eventi banali siano fatti apposta per riflettere la pochezza e il vuoto delle donne fatte con lo stampino? Chissà. La mia è un'ipotesi, non avendo letto il libro.
    Recensione stimolante, comunque, penso che lo leggerò! :)

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    1. Bhè, se quegli eventi riguardassero le vite delle donne 'cambiate', sì, direi che ci starebbero bene. Però quando si tratta della famiglia di Joanna, che non ha subito il 'cambiamento'... direi che la cosa è un po' diversa :P
      Comunque sì, ne vale la pena :) recuperalo!

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  4. io ho visto solo il film e l'ho trovato adorabile! Ma dalla recensione che hai fatto sembra promettente ^^ magari prima o poi XD
    non mi stupisco il libro sia meglio! è quasi sempre così del resto (:

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  5. Ma quindi questo è un romanzo tratto da un libro che è a sua volta tratto da un romanzo??? O una riscrittura del romanzo originale del 72, la fabbrica delle mogli?!? Sono confuso...

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    1. È semplicemente il romanzo del '72, solo con titolo diverso (uguale a quello che han dato al film tratto da esso).

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