Autore: Gianni Farinetti
Anno di uscita: 2008
Editore: Mondadori (Piccola Biblioteca Oscar)
Pagine: 177
Prezzo: 8.40 €
Trama: Due giornate in campagna, in giugno e settembre, separate l'una dall'altra da oltre vent'anni. Al centro della vicenda un'antica casa di famiglia, la "Cagnalupa", nella quale si consumano due brutali omicidi. I luoghi sono le colline dell'Alta Langa piemontese fra Belbo e Bormida, una terra dura, aspra, selvatica. Lo sguardo del narratore si concentra sia sul ritmo della natura sia sulle minime occupazioni degli uomini e delle donne: Rosa fa il bucato mentre Costanza e Adele preparano la tavola; Elisabetta ed Emanuele sono in piscina, Livio li spia da dietro un cespuglio; Oreste falcia il prato. Ma una buia minaccia incombe sull'apparente serenità di una famiglia.
Il mio commento
Sono del parere che un buon giallista, per essere definito tale, debba avere la capacità di trattenerti e incollarti alle pagine, isolarti e farti dimenticare le tue funzioni primarie, e lasciarti il sospiro di sollievo solo a fine romanzo.
Che Farinetti fosse capace di tanto l'avevo già appurato con il meraviglioso Un delitto fatto in casa, ma non pensavo che anche Prima di morire mi avrebbe rapito allo stesso modo. Dalla trama sembrava il classico giallo con qualche omicidio da risolvere, e i commenti sparsi per il web mi avevano preparato ad una lettura non troppo entusiasmante. Mi sono ricreduto.
È passato un mese esatto da quando l'ho letto (era la notte di Ferragosto), eppure ancora mi frulla nella testa. Sì, perché, è bene precisare, questo non è solo un giallo, ma molto di più. È l'esempio lampante di come sia possibile sviscerare un plot giallo per dare vita ad un romanzo d'autore denso di sentimenti e che affronta i temi più disparati: l'omosessualità e l'amore non corrisposto di Emanuele; la droga alla quale cede Elisabetta, un po' per noia e un po' per gioco; l'handicap di Livio, che è cresciuto così, tardo; la violenza domestica di cui è vittima Rosa; il gioco d'azzardo e l'alcolismo che schiavizzano Oreste; la vecchiaia e il tempo che ormai passa troppo in fretta per la Signora Costanza. Sullo sfondo, due delitti che mettono a repentaglio la Cagnalupa, estiva dimora di famiglia, e che cambieranno la vita di questo complesso mosaico di personaggi.
Cosa sono disposte a fare le madri per amore dei propri figli? Per quanto tempo i segreti possono rimanere celati? Si può distruggere una vita senza conseguenze? C'è tanto, in questa storia. Ipocrisia, paura, amore, fragilità, sensi di colpa, rimorso. E la malinconia, la vera protagonista, che colpisce tutti, senza badare a chi è innocente o chi colpevole.
C'è tanto, dicevo, che all'apparenza può sembrare troppo, e il troppo, si sa, a volte stroppia. Ma non è questo il caso. Qui è tutto perfettamente congegnato. Passano gli anni, e il tempo si porta appresso le verità. Eppure, quando tutto sembrava ormai dimenticato, dopo ben ventitré estati, finalmente riemergono gli scheletri dagli armadi e ogni tassello torna al suo esatto posto.
Un romanzo raffinato ed elegante, una scrittura poetica, leggera e seducente.
Una volta chiuso il libro, un unico rimpianto: quello di aver ingoiato queste pagine troppo velocemente. Avrei voluto altre pagine, approfondire la conoscenza con questi personaggi così veri. Ma l'amarezza dura poco, non c'è da preoccuparsi: Farinetti spesso si diverte a infarcire i suoi romanzi con alcuni personaggi ricorrenti (qui ad esempio fanno una comparsata Zeno e Sebastiano da Un delitto fatto in casa), e chi mi dice che non ritroverò i personaggi di Prima di morire in altre sue opere?!
Grazie Farinetti, alla prossima!
Che Farinetti fosse capace di tanto l'avevo già appurato con il meraviglioso Un delitto fatto in casa, ma non pensavo che anche Prima di morire mi avrebbe rapito allo stesso modo. Dalla trama sembrava il classico giallo con qualche omicidio da risolvere, e i commenti sparsi per il web mi avevano preparato ad una lettura non troppo entusiasmante. Mi sono ricreduto.
È passato un mese esatto da quando l'ho letto (era la notte di Ferragosto), eppure ancora mi frulla nella testa. Sì, perché, è bene precisare, questo non è solo un giallo, ma molto di più. È l'esempio lampante di come sia possibile sviscerare un plot giallo per dare vita ad un romanzo d'autore denso di sentimenti e che affronta i temi più disparati: l'omosessualità e l'amore non corrisposto di Emanuele; la droga alla quale cede Elisabetta, un po' per noia e un po' per gioco; l'handicap di Livio, che è cresciuto così, tardo; la violenza domestica di cui è vittima Rosa; il gioco d'azzardo e l'alcolismo che schiavizzano Oreste; la vecchiaia e il tempo che ormai passa troppo in fretta per la Signora Costanza. Sullo sfondo, due delitti che mettono a repentaglio la Cagnalupa, estiva dimora di famiglia, e che cambieranno la vita di questo complesso mosaico di personaggi.
Cosa sono disposte a fare le madri per amore dei propri figli? Per quanto tempo i segreti possono rimanere celati? Si può distruggere una vita senza conseguenze? C'è tanto, in questa storia. Ipocrisia, paura, amore, fragilità, sensi di colpa, rimorso. E la malinconia, la vera protagonista, che colpisce tutti, senza badare a chi è innocente o chi colpevole.
C'è tanto, dicevo, che all'apparenza può sembrare troppo, e il troppo, si sa, a volte stroppia. Ma non è questo il caso. Qui è tutto perfettamente congegnato. Passano gli anni, e il tempo si porta appresso le verità. Eppure, quando tutto sembrava ormai dimenticato, dopo ben ventitré estati, finalmente riemergono gli scheletri dagli armadi e ogni tassello torna al suo esatto posto.
Un romanzo raffinato ed elegante, una scrittura poetica, leggera e seducente.
Una volta chiuso il libro, un unico rimpianto: quello di aver ingoiato queste pagine troppo velocemente. Avrei voluto altre pagine, approfondire la conoscenza con questi personaggi così veri. Ma l'amarezza dura poco, non c'è da preoccuparsi: Farinetti spesso si diverte a infarcire i suoi romanzi con alcuni personaggi ricorrenti (qui ad esempio fanno una comparsata Zeno e Sebastiano da Un delitto fatto in casa), e chi mi dice che non ritroverò i personaggi di Prima di morire in altre sue opere?!
Grazie Farinetti, alla prossima!
Ma ! Io adesso lo voglio leggere ;_;
RispondiEliminaE manco te movi! :D
EliminaIo non ho mai letto niente di Farinetti...mi sa che devo rimediare :) :*
RispondiEliminaSabato in libreria ti poggerò un suo libro tra le mani e ti obbligherò gentilmente ad acquistarlo, come solo io so fare! XD ♥
EliminaTe lo scordi :D ahahahaha
EliminaMatteo, è un piacere rileggere le tue recensioni, anche perchè sei riuscito a incuriosirmi parecchio!
RispondiEliminaGrazie Silvia, son contento ti sia piaciuta!! Farinetti merita davvero! :)
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