venerdì 6 luglio 2012

"Schegge di me" di Tahereh Mafi (recensione)




TitoloSchegge di me
Titolo originale: Shatter Me
Autrice: Tahereh Mafi
Traduttrice: Mariella Martucci
Anno di uscita: 2 maggio 2012
Editore: Rizzoli
Pagine: 365
Prezzo: cartaceo 17 €, e-book 11.99 €


Trama264 giorni segregata in una cella, senza contatti con il mondo. Juliette non può parlare con nessuno, e nessuno deve avvicinarla, perché ha un potere terribile: se tocca una persona la uccide. Agli occhi dell'organizzazione che l'ha rapita il suo potere è un'arma stupefacente, per lei è una maledizione. Un giorno però nella cella viene spinto Adam. Juliette non vuole fargli del male, e così lo tiene a distanza. Ma Adam non sa del suo potere, e mentre lei dorme in preda agli incubi la prende tra le braccia per confortarla. Da quel momento tutto cambia, perché Adam, immune al tocco di Juliette, è l'unico che può accettarla così com'è. Insieme progettano la fuga, alla ricerca di un mondo che non la consideri più né un'arma né un mostro, ma una persona speciale, che con il suo potere può fare la differenza.

Il mio commento

Noto con immenso piacere che la distopia dilaga, dove mi giro c'è un romanzo appartenente al genere che mi attira attende a braccia pagine aperte, e ovviamente non potevo non cadere prima o poi anche nella morsa di Taheref Mafi e il suo Schegge di me, che mi è piaciuto tanto. Però, devo anche ammettere che ogni tanto un dubbio mi martella la mente: o finora ho scelto i distopici più belli (se scorrete le recensioni in merito del blog, noterete che mi sono piaciuti più o meno tutti quelli letti) oppure sono totalmente accecato da questa mia insana passione da farmi piacere qualunque cosa. Facciamo Diciamo che per ora sono stato molto fortunato, ecco. Per un giudizio più obiettivo, magari rimandiamo a fra qualche mese, quando avrò avuto modo di conoscerne altri. Sì, che è meglio.

Ma torniamo al romanzo. Schegge di me è ambientato in un mondo futuro dove il cibo scarseggia, piante e animali si infettano e muoiono, l'aria è sempre più nociva, e la popolazione, sempre più a rischio di estinzione, ripone le sue già fievoli speranze nella Restaurazione, un movimento politico che promette di riportare il mondo al suo fastoso passato. 
Voce narrante di questa storia è Juliette, un'adolescente rinchiusa da dieci mesi in un manicomio perché capace di far del male alle persone che tocca, fino ad ucciderle. C'è chi lo considera una maledizione (primi fra tutti, i genitori, che l'hanno sempre odiata, tant'è che sono stati proprio loro a consegnarla alle autorità pur di non avere questa "disgrazia" nella propria vita) e c'è chi invece, come il perfido Warner (il capo della Restaurazione), lo considera un dono da sfruttare a proprio piacimento. Lei lo considera la causa della sua infelicità. Non ha mai ricevuto un abbraccio o una carezza dalla madre, non ha mai avuto amici, è sempre stata derisa (quando le andava bene), se non addirittura presa a sassate. Un'emarginata. Un mostro da tenere a debita distanza. Si trova in una cella, da tanto di quel tempo che ormai ha perso il conto dei giorni. Muore di fame, ha quasi dimenticato come si fa ad aprire la bocca e dare fiato alla voce, tiene una sorta di diario e pensa pensa pensa, a volte anche in modo sconnesso, ripetitivo, quasi ossessivo.
Non ho mai desiderato vestiti, scarpe perfette né beni di lusso. Non ho mai desiderato di ricoprirmi di seta. L’unica cosa che desideravo era di poter toccare un altro essere umano con le mani, e soprattutto con il cuore. Conosco il mondo e la sua scarsa compassione, il suo giudizio severo e spiacevole, il suo sguardo algido e risentito. Ci sono cresciuta in mezzo.
Ho avuto tutto il tempo che volevo per ascoltare.
Per guardare.
Per studiare le persone, i luoghi e le alternative. Non dovevo far altro che aprire gli occhi. Non dovevo far altro che aprire un libro e vedere le storie che sanguinavano una pagina dopo l’altra. Vedere i ricordi impressi sulla carta.
Ho trascorso un’esistenza intera fra le pagine dei libri.
In mancanza di relazioni umane, ho stretto legami con personaggi di carta. Ho sperimentato l’amore e la perdita per mezzo di storie ambientate nel passato; ho vissuto l’adolescenza di riflesso. Il mio mondo è una ragnatela intricata di parole che connettono arto con arto, osso con tendine, pensieri con immagini. Sono una creatura fatta di lettere, un personaggio disegnato da frasi, il prodotto di una fantasia scaturita dalla narrativa.
Vogliono cancellare ogni segno d’interpunzione dalla mia vita, e non credo di poterglielo lasciar fare.
Poi, un giorno, un ragazzo viene rinchiuso nella sua stessa cella. Adam, muscoloso, tatuato, e con gli occhi blu come il cielo di mezzanotte. Occhi che ha già visto, ma che cerca di non ricordare. L'unico (pare) che può toccarla senza farsi del male. Proprio così. Toccarla. Senza. Farsi. Del. Male. L'impatto ovviamente non può che essere devastante. Tanto da cambiarle la vita. Forse per sempre.

Ora, non starò qui a dire che durante la lettura sono stato Juliette (ché sono già stato Jenna, pochi giorni fa, e non vorrei che mi legge si faccia idee sbagliate sul sottoscritto!), però, ecco, l'ho sentita particolarmente vicina, l'ho capita, e non solo perché è un personaggio bellissimo, tormentato e straziato, in cui è difficile non immedesimarsi, ma soprattutto perché è un personaggio vivido, pulsante, reale. E questo grazie alla scrittura della Mafi, che è dolorosa, toccante, poetica, seducente, anche per alcune scelte stilistiche adottate, come ad esempio il barrato per le sensazioni o i pensieri che Juliette vorrebbe negare a stessa, le frasi interrotte, le parole ripetute. Immagino sia una scrittura che o si ama o si odia. Bhè, io l'ho amata, l'ho trovata estremamente adatta alla resa del carattere, dei sentimenti, delle paure, dell'angoscia e delle continue emozioni che la protagonista si trova a vivere.
Non manca un lato romantico in questa storia, anzi, a volte è predominante (forse fin troppo), ma penso sia scontato normale che Juliette perda completamente la testa per Adam, no? Bhè, lei a volte è un po'... come dire, stucchevole, melensa, si sente sciogliere, e poi ardere, c'ha le farfalle nello stomaco e spilli che le perforano la carne. Giorgio Canali dice Dio come siamo banali quando ci innamoriamo... e un po' banale, Juliette, lo può sembrare. Però, come darle torto??? Voglio dire, questa poveraccia non ha mai ricevuto manco un abbraccio o una carezza, figuriamoci come si sente quando si ritrova davanti quel marcantonio bellissimo con gli occhi che sbrilluccicano solo per lei! Anzi, strano che non l'abbia violentato seduta stante! Va detto, comunque, che... in un'altra situazione, in una storia "normale", l'avrei odiata e avrei voluto prenderla ripetutamente a sberle, urlandole contro un ma ripigliati! Ma in questo caso, ci sta tutto.
Bellissimi anche i personaggi secondari, visti sempre dagli occhi di lei: Adam, che è l'ancora di salvezza, le spalle che la proteggono e l'unico collegamento col suo passato; ma anche Warner, il cattivone, che in tutta la sua stronzaggine, in tutto il suo essere viscido e insensibile e avido di potere, riesce comunque ad essere in un certo senso affascinante, a non farsi odiare del tutto perché ricorda un cane randagio, furioso e indemoniato, pronto a scatenare il finimondo ma che allo stesso tempo desidera di essere benvoluto, accettato. Di essere amato.

Insomma, mi è piaciuto molto. Ho apprezzato anche il finale che ha un risvolto un po' alla X-Men, e che promette grandi cose per il secondo capitolo.

Ho solo due appunti da fare: 1) la società distopica non è ben definita, è solo un po' accennata qua e là, ma è comprensibile, la narrazione è in prima persona, e Juliette per metà libro è praticamente rinchiusa, non vede, non sa, e di conseguenza non racconta. Spero però ci sia modo, col prossimo libro, di approfondire questo aspetto; 2) esigo, e ripeto ESIGO, una spiegazione plausibile del perché proprio Adam, che conosceva già da bambina, sia immune al suo tocco! Dai, non può essere una semplice coincidenza, o sennò davvero diventa tutto troppo scontato e inverosimile.
Per il resto, assolutamente consigliato. E che il romanticismo sia con voi!



Shatter Me Trilogy
#1 Shatter Me, 2011 (Schegge di me, 2012)
#1.5 Destroy Me (e-novella), 16 ottobre 2012
#2 Unravel Me, 5 febbraio 2013
#3 (titolo e data non sono stati ancora annunciati)

8 commenti:

  1. Ciao Matt! :) Vedo che non sono l'unico a scrivere recensioni in tarda serata! Ho un sonno incredibile, ma devo finirla (Il diario di London Lane :). Bella la tua recensione e libro interessantissimo. Al contrario di molti, trovo bella anche la copertina italiana, quindi, affascinato come te dai distopici, penso proprio che lo prenderò entro la fine dell'estate :)
    Un saluto!

    RispondiElimina
  2. Matt ti, letteralmente, adoro quando scrivi le recensioni così. Sono recensioni sentite, che escono dal profondo..spontanee e mai troppo rigide - come lei.
    (Dopo quest'adorazione nei tuoi confronti) Ti dico che il libro m'incuriosisce molto e specialmente dopo il tuo commento lo comprerò. Non posso lasciarmelo sfuggire amando i distopici come te :)
    Bel lavoro, as usually

    RispondiElimina
  3. Ottima recensione, Matteo! :) In seguito alle tue parole, lo prenderò di sicuro ^^

    RispondiElimina
  4. Bella recensione! Si vede che il libro ti è piaciuto! Il genere non è proprio il mio, però c'è un sotto-testo decisamente interessante...ma quante trilogie nascono in questi ultimi anni?!?

    RispondiElimina
  5. E mi sa il romanticismo sarà presto anche con me! Per com'è lei, per la citazione ;__;, e m'intriga pure questo stile particolare che dici abbia l'autrice...

    Ottima recensione, capo! :D

    RispondiElimina
  6. Mi hai proprio incuriosito :D
    Tempo fa mi era venuta voglia di leggere questo libro, poi avevo letto una brutta recensione e mi era un po' passata la voglia!
    Ma questa è già la seconda recensione positiva che leggo e beh ora mi è tornata la voglia!

    Beh a essere sincera anche io per ora ho apprezzato tutti i distopici che ho letto! Insomma mi piace vedere, riflettere, immedesimarmi nei mondi indesiderabili che li popolano! Va beh sarà che siamo fissati! Meglio per noi :D

    RispondiElimina
  7. Spero di cuore anch'io che venga data una spiegazione al perchè lui la può toccare. Un "errore" del genere può sbilanciare tanto il mio voto su un libro.
    Bella recensione Matteo ^^

    RispondiElimina