domenica 1 luglio 2012

"La rivincita - Gathering Blue" di Lois Lowry (recensione)



TitoloLa rivincita - Gathering Blue
Titolo originaleGathering Blue
Autrice: Lois Lowry
Traduttrice: Sara Reggiani
Data di uscita: febbraio 2011
Editore: Giunti (collana Y)
Pagine: 272
Prezzo: cartaceo 14.50 €, e-book 8.99 €


TramaAmbientato in una comunità del prossimo futuro al pari di The Giver, in un villaggio dove ognuno pensa solo a se stesso e le persone con malattie o problemi fisici sono considerate inutili per la comunità e vengono lasciate morire, una ragazzina zoppa lotterà per conquistarsi il diritto di vivere. Ma, riuscendo a ricavarsi un posto all'interno di quella società, si renderà poi conto di come sia profondamente sbagliata e di quanto sia necessario cambiarla. Rifiuterà quindi l'occasione che a un certo punto le verrà offerta di scappare, e deciderà di fermarsi per iniziare a cambiare le cose dall'interno.

Il mio commento

A poco più di un mese di distanza dalla lettura di The Giver - Il donatore (qui c'è la mia recensione), ho deciso di andare avanti con la quadrilogia The Giver Quartet dedicandomi a La rivincita - Gathering Blue, il suo secondo capitolo.

Apparentemente i due libri non sembrano collegati fra loro.
Innanzitutto, cambiano gli scenari rappresentati e di conseguenza anche le leggi che li governano.
Nel primo caso, sono stato catapultato in una società evoluta (forse fin troppo) e controllata dai piani alti, che ha scelto l'Uniformità attraverso l'assenza di differenze tra le persone, delle stagioni, dei colori, perfino dell'amore, con lo scopo di vivere una vita fatta di serenità e di felicità.
Nel secondo caso, invece, mi sono ritrovato in una società sempre appartenente al futuro, ma che in un certo senso ha fatto un salto nel passato, è tornata alla quasi totale primordialità, è un po' allo sbando, dove ognuno pensa solo a se stesso, dove le donne si occupano delle faccende e dell'orticello e sono separate dagli uomini, che invece pensano solo a cacciare e a ostentare la propria forza, dove non ci sono tecnologie avanzate, addirittura c'è gente che parla in modo buffo e ignorante.
Inoltre, diversi sono anche i protagonisti delle due storie e i loro compiti. Grazie a The Giver, ho conosciuto Jonas, un ragazzino praticamente perfetto, in ottima salute, appartenente ad una famiglia agiata, il cui compito è quello di accogliere le memorie, il passato della sua terra, in modo tale da privarla dalle sofferenze. In Gathering Blue, invece, la protagonista è Kira, una ragazzina zoppa a causa di una malformazione a una gamba, che, divenuta orfana, ha dovuto lottare per sopravvivere e ritagliarsi un posto nella comunità, e alla quale viene affidato il compito di ricamare il futuro della sua gente sulla tunica del Cantore (a cui spetta narrare, attraverso le melodie, le antiche gesta del mondo).
In pratica, due società e due protagonisti esattamente opposti, con giusto un paio punti in comune. Come ad esempio il modo in cui vengono trattati gli anziani, i malati, le persone con problemi fisici: considerati inutili, dannosi per il resto della popolazione, si fa di tutto pur di liberarsene (nel mondo di Jonas attraverso il Congedo, che altro non è che un'iniezione letale; nel mondo di Kira lasciandoli a morire nella Landa dell'Abbandono). Oppure il fatto che, presto, entrambi i protagonisti si troveranno a fare i conti con quanto c'è di sbagliato e marcio alla base della loro società, e che cercheranno la forza per cambiarla (chi dall'esterno, perché andare via è l'unica scelta possibile, chi dall'interno, per controllare che venga scelto il giusto futuro).

Ho letto diverse critiche rivolte proprio all'assenza di un legame diretto tra i due libri, mentre io, pensandoci un po' su, devo ammettere di aver trovato piuttosto curioso che queste due storie siano l'una l'esatto opposto dell'altra. Anzi, sono convinto che ciò sia indicativo del fatto che dietro ci sia un disegno molto più grande, e quindi confido completamente nell'autrice, sono fiducioso, penso che riuscirà a stupirmi.

copertina originale
Gathering Blue è un libro delicato, breve ma denso, permeato di malinconia ma anche di voglia di rivalsa, e con un sapore di favola antica. Una storia narrata divinamente dalla penna di Lois Lowry, che, con una scrittura scorrevole e dolce, ti prende per mano e ti rassicura, anche nei momenti più tristi (come il capitolo iniziale, con Kira che veglia sulla madre morta nella Landa) o feroci (mi viene in mente, ad esempio, la scena in cui una mamma mangia avidamente una mela incurante dei figli che, presi dalla fame, scalpitano per averne un pezzettino, e addirittura li scalcia via per non essere disturbata). E poi ci sono dei personaggi bellissimi, caratterizzati in modo eccelso: è impossibile non immedesimarsi nella protagonista, così genuina e dall'animo puro; è impossibile non prendere in simpatia il piccolo Matt, dalla risata contagiosa e il buffo modo di parlare, che, accompagnato dal suo fedele cagnolino pulcioso, cerca in tutti i modi di sgraffignare cibo a destra e a sinistra; ed è altrettanto impossibile non provare tenerezza per la piccola Jo, che, tra un canto malinconico e l'altro, piange la mancanza della mamma.

Insomma, per concludere, anche questo secondo capitolo mi ha proprio rapito, ne consiglio assolutamente la lettura, non solo agli appassionati del genere.

P.S. Io già non vedo l'ora di leggere Il messaggero, ma cercherò in tutti i modi di contenermi. L'uscita di Son, il quarto ed ultimo libro della serie, è prevista per ottobre 2012, e per l'uscita italiana probabilmente si dovrà attendere la primavera del 2013. :(


The Giver Quartet
#1 The Giver, 1993 (The Giver - Il donatore, 2010)
#2 Gathering Blue, 2000 (La rivincita - Gathering Blue, 2011)
#3 Messenger, 2004 (Il messaggero, 2012)
#4 Son, 2 ottobre 2012

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