Grazie di cuore alla gentilissima Lucia di Mondi Chrysalide per avermi inviato una copia del romanzo! :)
Tit. originale: The Unbecoming of Mara Dyer
Autrice: Michelle Hodkin
Traduttrice: Egle Costantino
Data di uscita: 19 giugno 2012
Editore: Mondadori (collana Chrysalide)
Pagine: 431
Prezzo: cartaceo 16 €, e-book 9.99 €
Trama: Era solo un gioco. Eppure Mara non voleva partecipare alla seduta spiritica con le sue amiche Rachel e Claire. Sei mesi dopo, Mara si risveglia dal coma in una stanza di ospedale. E le sue amiche sono morte. Cos'è successo quella notte al manicomio abbandonato? Perché Mara è l'unica sopravvissuta? Orribili allucinazioni iniziano a perseguitarla e un dubbio si insinua nella sua mente: e se fosse stata lei a causare quelle morti, come aveva predetto la seduta spiritica? L'incontro con il turbolento, bellissimo Noah potrebbe essere la sua salvezza o la sua definitiva condanna. Perché anche Noah ha un segreto, legato al grande mistero che la tormenta: chi è Mara Dyer?
Il mio commento
Mara Dyer non è il mio vero nome. È stato il mio avvocato a consigliarmi di scegliere uno pseudonimo. Lo so, è strano avere un nome falso, ma credetemi, in questo momento è la cosa più normale della mia vita. Anche raccontare questa storia potrebbe essere una mossa un po’ azzardata. Ma se non fosse per la mia lingua lunga, nessuno saprebbe che il colpevole di tutti gli omicidi è una persona di diciassette anni, grande fan dei Death Cab for Cutie. E nessuno saprebbe che, da qualche parte là fuori, la stessa persona ha la media dell’otto a scuola e all’attivo quasi lo stesso numero di vittime. Invece è importante che voi lo sappiate, se non volete essere i prossimi.Chi è Mara Dyer? Io non so se l'ho capito. Sì, vabbè, è un'adolescente rimasta coinvolta in un incidente (il crollo di un vecchio manicomio) nel quale han perso la vita il suo ragazzo e due amiche, s'è trasferita a Miami con la famiglia per ricominciare una nuova vita e bla bla bla, ma non intendevo questo. Intendo... chi è veramente. Cosa nasconde. Qual è il suo segreto. Dove inizia e dove finisce il confine tra sogno/visione/allucinazione e realtà. Ma forse il bello sta proprio in questo, nel groviglio di emozioni, sensazioni, paranoie, dubbi, domande, misteri che la Hodkin è stata abilissima nel mettere insieme e in cui è impossibile non perdersi per poi lasciarsi andare alla deriva.
Mara DyerNew York City
Mara Dyer. Un nome fittizio, per nascondere la sua vera identità. Eppure una persona vera, sincera, che si fa amare e allo stesso tempo anche un po' odiare. All'inizio fragile, traumatizzata dalla tragedia, col trasferimento cerca di farsi forza, di ricostruirsi, ma non è mica semplice. È perseguitata: dai sensi di colpa, per essere l'unica sopravvissuta all'incidente, dai vuoti di memoria, dalle allucinazioni e dagli incubi, da una madre comprensibilmente opprimente, dalla perfida Anna (e il suo sempre-appiccicato-amico Aiden) che si diverte a metterla in cattiva luce. E poi da Noah, il dongiovanni belloccio che pare stia cercando in Mara l'ennesima avventura usa e getta. Proprio nel rapporto con lui, nei loro continui battibecchi, nel suo voler a tutti i costi cercare
La Hodkin prende le carte che ha gettato in tavola, e le rimescola a suo piacimento, lasciando non poche volte basito il lettore. Abile, sì. Brava è brava, niente da obiettare. È maledettamente intrigante questo romanzo, bisogna riconoscerlo. Oserei dire quasi... ipnotico. Però... non brilla certo per l'originalità, la storia d'amore tra Mara e Noah sa di già visto/letto, non mancano i cliché (lui bello, sexy, sciupafemmine, nasconde un passato doloroso, una stanza foderata dai libri e un'indole romantica, che si innamora della nuova arrivata, piena di problemi e con una tragedia alle spalle; la scena in cui scendono dalla macchina e vanno a scuola insieme, con tutti gli occhi puntati addosso e battutine e mormorii annessi l'avrò vista in una miriade di film e serie tv) e bisogna ammettere che non convince a pieno anche per un altro motivo: la scrittura è semplice e ironica, tutto sommato scorrevole, però alcune parti risultano lente. La Hodkin è tanto dettagliata nelle scene, quanto carente nella caratterizzazione dei personaggi secondari. Un esempio: Jamie. Bel personaggio, strambo e simpatico. Lo nomina un'infinità di volte, nella prima metà del romanzo, e solo dopo duecento e passa pagine si scopre che è afroamericano e bisessuale. Suvvia, descrivere qualche noiosa lezione di lettere in meno e approfondire un personaggio originale era chiedere troppo?! Tra l'altro, lui poi, per difendere Mara dagli insulti della simpatica Anna, finisce nei guai e viene espulso da scuola. Sparisce improvvisamente. Mara, che lo considera il suo unico amico, si sente talmente tanto in colpa (eh, come no!) per l'espulsione, che dopo il primo tentativo fallito di rintracciarlo, se ne dimentica. Nessuna spiegazione. Andato! Un vero peccato, era uno dei miei personaggi preferiti. E questo secondo me mette in luce un altro (l'ennesimo) lato di Mara: è un po' egoista e menefreghista. Spesso e volentieri, mette se stessa al centro di tutto, dimenticando di avere altre persone accanto, che le vogliono bene, e che alcune sue scelte possono mettere in pericolo. Insomma, una ragazza dalle mille facce, che ho fatto fatica a comprendere fino in fondo.
Un romanzo assolutamente non privo di difetti, ma anche stranamente magnetico. Una lettura piacevole e interessante. Il finale capovolge e rimette in discussione tutto, quindi è inutile dire che... non vedo l'ora di leggere il seguito!
Mara Dyer series
#1 The Unbecoming of Mara Dyer, 2011 (Chi è Mara Dyer, 2012)
#2 The Evolution of Mara Dyer, 23 ottobre 2012
Sono d'accordissimo! Il twist presente nell'epilogo ha risollevato tutto :) Poi, personalmente, ho trovato molto carina anche la storia d'amore tra i protagonisti!
RispondiEliminaAhahaha! Anch'io non ho capito chi è Mara Dyer *__*
RispondiEliminaForse è per questo che tirando le somme sono curiosa di leggere il seguito? Mah! Certo che quando l'ho finito era mezza sconvolta, non sapevo che pensare. Sapevo che mi era piaciuto perchè l'avevo letto in pochissime ore... ma perchè mi è piaciuto, visto i palesi difetti, non lo so ancora. E' che sembra originalissimo, poi invece... E sembra prevedibilissimo, poi invece...
Va be', la pianto, se parlo di Mara sconnetto.
Alla fine la pensiamo uguale, ma ho dato mezza stellina in più "sulla fiducia". Speriamo bene, o nel recensire il seguito sarò SPIETATA!
Sembra interessante! Quasi quasi mi lascio stuzzicare dall'idea di leggerlo... e no, no no, non c'entra (anche) il personaggio di Jemie :PP
RispondiEliminaIo non so perchè ma questo libro non mi ispira tanto...
RispondiEliminacomunque bella recensione, come sempre!
Felice che sia piaciuto anche a te :D certo, i difetti ci sono, ma pensando a tutti i libri usciti negli ultimi tempi questo è stata una piacevole sorpresa ^^
RispondiEliminaLa penso esattamente come te, Matt!
RispondiEliminaIl personaggio di Jemie è affascinante..peccato che la Hodkin lo ha fatto scomparire in modo brutale senza prima avercelo spiegato per bene.
Devo dire che mi era un po' passata la voglia di leggere questo romanzo... però un po' me l'hai fatta tornare :D
RispondiEliminaSoprattutto per quanto riguarda i misteri in cui è avvolto! Ci farò un pensierino :D
La penso esattamente come te :D Ottima recensione!! ^^
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