mercoledì 11 luglio 2012

Recensione: "Quel che resta di te" di Keith Gray




Grazie di cuore alla gentilissima Giulia dell'ufficio stampa della Piemme per avermi inviato una copia del romanzo! :)


TitoloQuel che resta di te
Titolo originaleOstrich Boys
Autore: Keith Gray
Traduttore: Simona Brogli
Data di uscita: 19 giugno 2012
Editore: Piemme (collana Freeway)
Pagine: 288
Prezzo: cartaceo 15 €, e-book 6.99 €


TramaDopo il funerale ipocrita e deprimente di Ross, Kenny, Sim e Blake sentono di dover fare qualcosa di speciale per il loro migliore amico. Rubano così l'urna contenente le sue ceneri e affrontano 261 miglia per portarla in uno sperduto paesino della Scozia. Era il viaggio che Ross avrebbe da sempre voluto fare. Durante questo rocambolesco percorso, i tre ragazzi realizzeranno l'effetto che l'amico ha avuto sulle loro vite e quanto ancora conti per loro, ma dovranno anche confrontarsi con una sconvolgente verità che nessuno di loro aveva voluto vedere...

Il mio commento

Ross, Blake, Kenny e Sim sono quattro quindicenni legati da una forte amicizia che dura da anni. Un giorno, però, a causa di un incidente, Ross perde la vita, lasciando gli altri tre nello sconforto. Partecipano al funerale e notano la presenza ipocrita di coloro che non hanno di certo reso la vita facile al loro amico: c'è il bullo che più volte si era divertito a picchiarlo, il professore che l'aveva accusato ingiustamente di aver copiato un compito, la ragazza che l'aveva mollato, e c'è da dire che anche la sorella non si era affatto comportata bene con lui, deridendolo davanti a tutta la scuola. I tre ragazzi allora sentono il bisogno di fare qualcosa di speciale e decidono di partire per la Scozia, più precisamente per raggiungere Ross, il paesino omonimo dove il loro migliore amico voleva andare alla "ricerca di se stesso", e spargere le sue ceneri lì, organizzargli un funerale degno. Rubano l'urna contenente i suoi resti, e partono.


Quel che resta di te inizia così, ed è la storia di un'amicizia e di un viaggio. Un viaggio che ovviamente non andrà come pianificato, liscio come l'olio (sennò sai che noia!), ma che subirà interruzioni e deviazioni, che porterà i ragazzi a conoscere gente nuova, a mettersi in gioco e a provare nuove esperienze, tra delusioni, soldi persi, salti al bungee jumping, leggende metropolitane su una casa infestata, scooter rubati "a metà" e inseguimenti della polizia. Ma non solo. Il loro è un viaggio soprattutto interiore, che non ha soltanto lo scopo di fargli ripercorrere i passi della loro amicizia, ma che serve anche per aiutarli a crescere, a rivivere momenti, e a riflettere sulle parole taciute, sulle emozioni non condivise, sulle azioni tralasciate o non portate a termine, e quindi sulle conseguenze che scaturiscono da tali comportamenti. Un viaggio caratterizzato dal divertimento, dallo spirito d'avventura, da quell'eccitazione mista a menefreghismo classicamente adolescenziale di fare qualcosa di "sbagliato" incuranti delle reazioni e del dolore che si provocano negli altri, ma in cui non mancano momenti di delusione, frustrazione, rabbia, paura e voglia di tirarsi indietro quando le cose forse si sono spinte un po' troppo oltre.


È stata una lettura piacevole, leggera, ma nient'affatto banale, grazie anche alla scrittura scorrevole, semplice e ironica dell'autore. Mi aspettavo forse un maggior coinvolgimento emotivo, soprattutto per quanto riguarda lo stato d'animo dei tre nei confronti della perdita dell'amico. Secondo me quest'aspetto non è stato sviluppato abbastanza, non si capisce davvero quanto fosse importante Ross nella loro vita e soprattutto se il viaggio è stato dettato più dall'amore o più dai sensi di colpa. E sì, lo so che spesso non è la meta ad essere importante, ma è il viaggio in sé, però, ecco, io il finale l'ho trovato affrettato e quindi un po' deludente.

Ma a parte ciò, penso che Keith Gray abbia saputo alternare bene i momenti spassosi a quelli più seri, e in più ha anche fatto sì che la morte non risultasse troppo drammatizzata (ho apprezzato molto il fatto che i ragazzi non avessero paura di fare battute sulla morte, sulle ceneri, ecc., senza però cadere nel macabro o nel cattivo gusto). Insomma, un libro che sa far divertire, ma anche riflettere.
cover originale
E infatti, al solito, mi sono lasciato bersagliare dalle paranoie domande. Quanto resterà di noi nelle persone che amiamo? Quante cose non ci diciamo? Ci sarà nella nostra vita qualcuno che per noi sarebbe disposto a fare qualcosa di grande e importante? E ancora, fino a quanto può crescere il peso che ci portiamo dentro? È giusto colpevolizzare solo gli altri per degli errori che anche noi abbiamo commesso? Siamo così accecati e ipocriti?
Poi, durante la lettura, m'è venuta in mente diverse volte Rosso di Niccolò Fabi, e lì altre domande, ma mi fermo qui, che sennò divento troppo patetico, e non voglio che questo sembri il libro più triste del mondo, quando invece non lo è affatto, anzi. Sono io che certe volte mi lascio trasportare un po' troppo dai pensieri lacrimogeni... sono malinconico "per costituzione", che ci posso fare?!

8 commenti:

  1. Aspettavo questa recensione e sono felice di leggere che è stato un bel libro, nonostante qualche difettucio.
    Era proprio quello che mi aspettavo e che speravo di questo libro, che non ho ancora letto ma che entra absolutely nella mia wishlist, c'è poco da fare.

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  2. Bella recensione... soprattutto per quanto riguarda anche la recensione finale! Anche a me alcuni libri a volte mi fanno riflettere molto :')

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  3. Nonostante queste pecche non vedo l'ora di leggerlo! *ammicca* :D
    ...
    aspe', ci riprovo, forse non hai capito: *ammicca, ammicca* :D :D :D

    [rido da sola :'D]

    P.s. per quello che vale, io ci verrei al tuo funerale :P senza vestiti rossi. ;*
    [ma solo perché non mi piace vestirmi di rosso! :D :PP :*]

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  4. Non ho letto tutta la recensione e nemmeno i commenti prima, perchè voglio iniziare questo libro fra qualche giorno :)
    Ho visto le stelline che hai dato al romanzo e mi basta questo :)

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  5. Aspettavo questa recensione e finalmente eccola qui. *-*
    Oltre ad essere fantastica (come tutte le tue recensioni (;), è riuscita a convincermi in merito a questo titolo, che quindi entra dritto dritto nella mia wishlist. *-*
    Andrò fallita di questo passo... -.-"

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  6. fanculo io cercavo altro

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  7. e che palle! io volevo altro :p

    comunque a parte gli scherzi, è un libro che mi ha sempre incuriosito, bella recensione Matteo :)

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