mercoledì 18 luglio 2012

Non tacere mai, a costo della vita, della reputazione, dello scandalo, del dolore (Gli incubi dei pesci rossi #6)


Gli incubi dei pesci rossi è una rubrica della mia amica 21 grammi, in cui troverete i suoi "farfugliamenti, le cose personali, le improvvisazioni imperfette e sbavate", insomma... commenti e pensieri di pancia, quello che le viene dal di dentro durante o dopo le sue letture. Le ho dato carta bianca, e lascio a lei la parola...
- Matteo

E poi ci sono loro, i libri che ti annientano.
Quelli che ti lasciano il cuore in subbuglio, rimescolato.

Di quale bestia si parla, in questo romanzo? Qual è quella evocata dal titolo? Me lo sono chiesta più volte, leggendo (non ho visto il film, né avevo letto nulla a riguardo); prima, durante, e dopo la lettura.
E la risposta, quella immediata, arriva, certo. Atroce, sì. Brutale, anche. Insperata, sicuramente, ma non inaspettata, perché gli elementi ci sono tutti. Vorremmo solo che non fosse così. Non si vorrebbe mai, che fosse così.
Sarebbe riduttivo, però, limitarla a quella, secondo me. Penso che, invece, si debba parlare di più bestie. Di tante bestie quante ne sono i personaggi. 
Ognuno, la propria. Come nella vita.

C'è Emilia e la sua malinconia, che si nasconde dietro la disabilità per rinunciare alla sua vita, perché il mondo fuori fa paura e mette a disagio. Le sue pagine, soprattutto le prime, mi hanno ricordato lo struggimento di Leo in Camere separate. Bellissime e commoventi. Ogni sua parola l’ho sentita proprio dentro.

[...] la mia condizione è di perenne malinconia per qualcosa che non c'è più, un mondo che conoscevo bene e amavo è scomparso, posso solo immaginarlo, tenermi stretti i ricordi che mi ha lasciato.
C'è Franco, il sognatore che si arrende, e che si sorprende di quanto, a volte, la resa possa essere dolce; che è sbaragliato dal comportamento confuso di Sabina, e mette il piede in fallo, come troppi uomini avrebbero fatto nella sua stessa situazione.
C’è Maria, con la sua anima squarciata in due dall'abbandono, che tra il fumo delle sue sigarette intravede una mano bianca, la chiave di volta della sua esistenza; sorride meravigliata, e io con lei compiaciuta, al pensiero di quale ‘forma’ possa assumere il destino.
C'è il regista e la sua vita di compromessi per lavorare, che, dopo un'epifania (l'epifania-Franco, direi) non ci sta più, e tenta una nuova strada nella sua carriera, una nuova svolta, o meglio, un ritorno ai sogni giovanili, che però ha tanto il sapore di un (del suo) grande amore perduto.
E poi ci sono loro, Sabina e Daniele, e la bestia condivisa; per loro, non posso e non voglio dire di più di quanto non abbia fatto, splendidamente, la Comencini. E’ stata una maestra, lei. Si è imbarcata in una storia che avrebbe potuto prendere il sopravvento e far naufragare i suoi personaggi nel mare del vittimismo e della commiserazione. Invece ne vengono a capo, sicuramente segnati, sicuramente con delle ferite, ma vittoriosi.
I morti non ci abbandonano finché non li uccidiamo.
Non è tanto quello che ha scritto, ma come l'ha scritto. Anche il coraggio di affrontare un tema così delicato e impervio.
C’è un dialogo che si svolge tra Franco ed Emilia, nelle ultime pagine. Uno scambio di poche battute, che non solo lascia il segno, ma striscia, corrode, brucia la pelle. Perché tutti ce lo chiediamo, com'è mai possibile? E l’autrice, per mezzo di quei due, risponde. Tenta di spiegare, razionalmente, e non di ripararsi dietro frasi retoriche.
Lei dice. Rivela. O almeno, ci prova. Alza il tappeto e scopre la polvere.
E quello che c'è sotto è solo schifo, sì. E fa tanto più schifo quanto più ti accorgi che è reale. 
Perché la verità fa schifo.
Però a volte serve anche guardare lo schifo.
Giù il cappello, per l’autrice coraggiosa.
"[...] L'intelligenza, la cultura, non ci mettono al riparo, neanche la coscienza in fondo, di quale parte di noi siamo coscienti? Allora cosa ci resta? Chi ci dà il limite?"
E tu? Qual è la bestia che ti porti nel cuore?

5 commenti:

  1. Hai visto che bello questo libro? :') amato moltissimo *___*

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  2. Ho letto il libro e ho visto anche il film...
    Bella recensione! E' un libro importante questo...

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  3. Io ho visto il film (davvero bello), ma il libro non l'ho mai letto. Inutile dire che dopo questo bellissimo commento, non potrò non acquistarlo/leggerlo. :')

    Ma... ehm... all'ultima domanda... non si deve davvero rispondere, giusto? *paura e disagio* :P

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  4. Michela, già :) anche doloroso, però :'

    Clody, Matteo [no, facciamo che non bisogna rispondere ;*] e Camilla P., grazie per i complimenti - sempre ben accetti! ^^ :P

    Recupererò presto il film, promesso! :)

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