domenica 1 luglio 2012

I dieci diritti del lettore (un giochino)

Buona domenica! Una decina di giorni fa, girovagando per i blog letterari, mi sono imbattuto in un simpatico giochino ideato da Elisa del blog Fiumi di parole. Avete presente il decalogo dei diritti imprescindibile del lettore messo nero su bianco da Daniel Pennac nel suo saggio Come un romanzo? Bhè, il gioco in pratica consiste nell'assegnare un libro ad ogni diritto in base alle nostre esperienze letterarie... io ci provo! Vediamo che ne esce fuori...


#1 Il diritto di non leggere
Ecco, sono al primo e già mi trovo in difficoltà. Andiamo bene... troppo banale dire "i libri di Moccia"? Ah, sì, ecco! Cinquanta sfumature di grigio. Non m'attira proprio.

#2 Il diritto di saltare le pagine
Mi è successo una sola volta, lo giuro! Io la trovo una cosa davvero brutta da fare, mi sembrerebbe quasi di... imbrogliare! Mi è capitato con Cosa sognano i pesci rossi di Marco Venturino, ma non perché non mi stesse piacendo, anzi... solo che... era un periodo particolare in cui leggevo poco, me lo stavo portando appresso da un sacco di tempo, e in più dovevo spedirlo al più presto perché c'era gente che aspettava solo me in una catena di lettura... Però, a costo di sembrare esagerato, devo confessare che mi sento tuttora in colpa :'D, e che prima o poi lo rileggerò!

#3 Il diritto di non finire un libro
Devo fare una premessa: a volte mi capita di incappare in un libro che, seppur carino, non mi prende minimamente. Non mi faccio troppi problemi a metterlo da parte, e rimandarne la lettura. Un esempio? L'ombra del vento, che al secondo tentativo ho amato. C'è stato un caso particolare, invece, in cui sono stato FELICE di abbandonare un libro. No, dico... abbandonare in tutti i sensi (tramite il bookcrossing)! Luminal di Isabella Santacroce. Bleah. Brutto, brutto, brutto!

#4 Il diritto di rileggere
Ehhh. Camere separate di Pier Vittorio Tondelli. Letto tre volte, e la quarta si avvicina. Ogni tanto sento il bisogno di farmi travolgere da questa devastante meraviglia.

#5 Il diritto di leggere qualsiasi cosa
Robe un po' demenziali (tipo Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte di Morozzi) oppure un po' splatter (mi viene in mente qualche racconto tratto da Fango di Ammaniti, ad esempio). Bhè, oh, che vi posso dire... ADORO.

#6 Il diritto al bovarismo
Per chi non sapesse cos'è il bovarismo, cito Pennac:
[...] la soddisfazione immediata ed esclusiva delle nostre sensazioni: l'immaginazione che si dilata, i nervi che vibrano, il cuore che si accende, l'adrenalina che sprizza, l'identificazione che diventa totale e il cervello che prende (momentaneamente) le lucciole del quotidiano per le lanterne dell'universo romanzesco.
Insomma, esattamente quello che cerco nelle mie letture! Vabbè, ovvio che poi non capiti sempre, anzi, molto raramente... però diciamo che quando capita... wow!
L'ultimo libro che si è avvicinato a queste sensazioni penso sia stato Una madre non dimentica di Naseem Rakha.

#7 Il diritto di leggere ovunque
Di solito leggo a letto o in bagno. Più raramente in treno o sull'autobus. Però ultimamente è capitato che un paio di libri (tipo Unwind - La divisione di Neal Shusterman o Delirium di Lauren Oliver) li leggessi anche in biblioteca. Voi direte: bhè, che c'è di strano? Ehm. In biblioteca ci ero andato per studiare. E il Kindle sarebbe dovuto rimanere a casa. Ops.

#8 Il diritto di spizzicare
Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero di Vasco Brondi. Lo apro a caso, e sto sicuro di trovarvi qualcosa di emozionante da leggere.

#9 Il diritto di leggere ad alta voce
No, non lo faccio mai. Mi capita davvero raramente, quando in casa c'è tanto casino e non riesco a concentrarmi, allora mi incazzo e inizio a leggere ad alta voce (o a urlare, ehm) però sinceramente non ho libri da abbinare a questo diritto... :P

#10 Il diritto di tacere
Ecco, capitano delle volte in cui mi ritrovo davanti dei libri talmente grandi, importanti, immensi, che automaticamente divento piccolo piccolo e non so bene cosa dire, e se dico cose, finisco per dire ovvietà e banalità. Tipo Cecità di José Saramago. O, per fare qualche esempio relativo al blog, i vari Bradbury che ho cercato di recensire. Forse avrei fatto meglio a non dire nulla, però sentivo di doverglielo. E al diavolo se ho scritto idiozie...

E voi? Spero che l'idea vi piaccia e partecipiate!

7 commenti:

  1. Bello mi piace! Mi metto subito al lavoro... e grazie per la definizione di bovarismo: mi chiedevo giusto cosa fosse e se non ti spiace la prendo in prestito :-)

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  2. Che carino questo gioco....simpatico!
    Mi hanno divertita le tue risposte!
    Spero di trovare il tempo per farlo anche io....

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  3. Ma che bel gioco! Mi sono piaciute anche le tue risposte (: quasi quasi uno di questi giorni ci provo anche io :D

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  4. Ehilà! Anzitutto mi scuso per il ritardo con cui ti rispondo... sono appena riemersa da una scrivania zeppa di pratiche da sbrigare XDXD. E comunque. Sono davvero contenta che tu abbia deciso di partecipare al mio gioco, soprattutto perché hai fornito risposte molto interessanti! Se non ricordo male, mi hai chiesto un consiglio su Sophie Kinsella. Essendo una sua fan accanita, mi sentirei di consigliare i suoi libri a chiunque abbia voglia di un po' di sano umorismo, condito da un pizzico di romanticismo e da uno stile semplice e scorrevole. Le sue trame sono interessanti, sempre, e stuzzicano il lettore, anche perché, a parte lo schema generale al quale, un po' come accade con i romanzi di Jane Austen, si finisce per abituarsi, non sai mai come storie di Sophie si svilupperanno... inoltre le sue protagoniste sono una continua sorpresa!. Però. I libri di Kinsella sono dedicati a un background prettamente femminile... 'chick lit' significa 'letteratura per pollastrelle', quindi non so quanto ti potrebbero piacere, considerando che tu sei un ragazzo. Inoltre mi devo ancora abituare ai tuoi gusti letterari... so che ti piace variare e che di solito non ti fossilizzi su un unico genere, e questo è un bene, però ripeto, i libri di Sophie fondamentalmente sono, come li chiama il mio fidanzato, 'roba da femmine'. :)
    Anche se una volta l'ho beccato a spulciare I love shopping e non sembrava dispiacergli poi così tanto! ;D
    Tornando a noi, i libri di Moccia sinceramente non li leggerei neanch'io... di solito non sono così volubile, ma ne ho sentito parlare talmente male... una volta le mie amiche mi chiesero di leggerne uno, io comprai 'Tre metri sopra al cielo' ma lo relegai in cantina perché all'epoca (avevo 13 anni) non ero una fan dei libri in generale.
    Ti capisco quando dici che saltare le pagine di un libro o non finirlo affatto è una sensazione molto sgradevole... io mi sento quasi in colpa quando mi succede.
    <>? Che titolo assurdo! Assurdo ma carinissimo, mi ha fatto sorridere. Non ho mai letto un libro del genere, ma penso che prima o poi farò anche quest'esperienza. Che altro dire? Spero di risentirci presto, e buona serata! Eli.

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    1. Ciao Elisa! No, veramente non sono stato io a chiederti un consiglio sulla Kinsella... :-p però ti ringrazio comunque, non ho mai letto nulla di suo, ma ho visto il film di "I love shopping" e l'ho trovato piuttosto carino (nel suo genere, diciamo)! Chissà, magari un giorno... ;)
      E poi nel tuo messaggio non è comparso il "titolo assurdo"... forse parlavi di quello di Morozzi? :D Se sì, te lo consiglio vivamente! A me ha fatto tanto ridere :D
      A presto! E buona serata anche a te ^^

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