mercoledì 27 febbraio 2013

Recensione: "Warm Bodies" di Isaac Marion



Warm Bodies
Autore: Isaac Marion
Traduttrice: Tiziana Lo Porto
Editore: Fazi (collana Lain)
Data di uscita: 27 ottobre 2011
Pagine: 269
Prezzo: cartaceo 14,50 €, e-book 1,99 €

R è uno zombie in piena crisi esistenziale. Cammina per un'America distrutta dalla guerra, segnata dal caos e dalla fame dissennata dei morti viventi. R, però, è ancora capace di desiderare, non gli bastano solo cervelli da mangiare e sangue da bere. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, la sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, eppure dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di meraviglia e nostalgia. Un giorno, dopo aver divorato il cervello di un ragazzo, R compie una scelta inaspettata: intreccia una strana ma dolce relazione con la ragazza della sua vittima, Julie. Un evento mai accaduto prima, che sovverte le regole e va contro ogni logica. Vuole respirare, vuole vivere di nuovo, e Julie vuole aiutarlo. Il loro mondo però, grigio e in decomposizione, non cambierà senza prima uno scontro durissimo con...

Mi fa sorridere che ciò che un po' mi "preoccupava" riguardo questo libro, ovvero l'idea di uno zombie pensante che torna (in un certo senso) alla vita grazie alla potenza dell'amore, si sia rivelato in realtà il suo punto di forza. Sì, perché è proprio sull'originalità della storia e della figura di R che si regge l'intero romanzo.
Sono cresciuto a pane e film horror, e gli zombie che preferisco sono quelli "classici", dalla camminata lenta e ciondolante, non pensanti, affamati di carne fresca. Allo stesso tempo, però, devo anche confessare che non sono uno di quei tradizionalisti un po' schizzinosi che storcono la bocca quando si trovano di fronte alle reinterpretazioni, anzi sono particolarmente interessato alle storie che cercano di modificare quello è che l'immaginario comune riguardo determinate creature sovrannaturali.
cover originale
Nei confronti di Warm Bodies nutrivo una sorta di lieve titubanza (ma anche mooolta curiosità, eh!), più volte mi son chiesto quanto potesse risultare plausibile un personaggio del genere. E invece, con stupore, devo ammettere che l'autore è riuscito a rendere credibile ciò che fino a poco tempo fa consideravo impensabile, anche grazie all'espediente del cervello mangiato che trasmette allo zombie sprazzi di ricordi, pensieri, vita passata della persona uccisa. Quest'idea dello zombie che mangia cervelli per aggrapparsi alla vita altrui, per vivere una sorta di vita surrogata che a lui, in quanto morto, è venuta a mancare, l'ho apprezzata molto, l'ho trovata romantica e anche un po' struggente.
Il protagonista e voce narrante della storia, che ricorda solo la lettera iniziale del proprio nome, è davvero favoloso. È praticamente impossibile non adorare R, la sua dolcezza e tenerezza, i suoi "discorsi" biascicati e i problemi di dizione, la forza d'animo e la voglia d'amore con le quali cerca di modificare la sua natura.
E poi mi ha fatto proprio piacere leggere un romanzo destinato a un pubblico young-adult con protagonista maschile (cosa che mi pare rara negli YA che arrivano in Italia - o forse sono ignorante io che ne conosco pochi?!) e soprattutto che fosse lui quello completamente cotto mentre il personaggio femminile quello da avvicinare, "convincere" riguardo questa storia d'amore assurda ma possibile, e non viceversa (cosa stra-abusata).
Insomma, tanti elogi, tanti aspetti positivi. E allora vi verrà sicuramente spontanea la domanda: "perché quindi questo voto basso, cosa ti ha deluso?". Be', il problema principale è che mi ha coinvolto poco, o meglio, in modo piuttosto ballerino. Ho trovato geniali e divertenti l'incipit (Sono morto, ma non è poi così male.) e i primi capitoli,  però poi ci sono state delle parti che ho trovato estremamente lente e altre che mi sono parse un po' confusionarie e assurde (ad esempio quando R sente la voce collettiva delle persone che ha divorato, o quando si mette a dialogare con Perry - voglio dire, capisco che mangiando il suo cervello R possa assaporarne anche i ricordi, e che quindi qualcosa nella sua coscienza si smuova e gli faccia provare un certo interesse nei confronti della ragazza di Perry, ma da qui a farli conversare nella sua mente ce ne vuole!).
È stato davvero un peccato, perché la lettura procedeva bene, mi interessava, coinvolgeva, ma poi purtroppo... l'abisso. A me piace farmi trascinare e catturare dai libri, adoro quando sto facendo altro e la mente mi torna sempre alle pagine che ho lasciato sul comodino ad aspettarmi. Invece questo a un certo punto ho iniziato a leggerlo proprio con fatica, controvoglia, lo lasciavo per giorni a prender polvere senza nemmeno aprirlo, sbuffavo quando lo vedevo... Alla fine, comunque, ha vinto la curiosità di sapere come si sarebbe concluso, e son contento di aver terminato la lettura, anche perché a una settantina di pagine dalla fine riprende il ritmo iniziale e scorre via che è una meraviglia.
Quindi... be', che dire... mi aspettavo molto ma molto di più, anche perché avevo letto una marea di pareri positivi e avevo pure escogitato un modo un po' subdolo per averne una copia (vi ricordate?). È una sorta di favola moderna, non troppo riuscita, carina da leggere, ma... niente di particolare, senza infamia e senza lode.

Tre stelle teschi!
Avevo aspettative altissime, ma mi ha un po' deluso.
Lettura carina, ma niente di eccezionale!


Le città per le quali vaghiamo sono talmente dei ruderi che mi sa che il mondo è quasi arrivato al capolinea. I palazzi sono crollati. Le strade sono intasate di macchine arrugginite. I vetri sono quasi tutti rotti e il vento che soffia dentro i grattacieli geme come un animale in agonia. E mica lo so cos’è successo. Malattia? Guerra? Collasso sociale? O siamo stati solo noi? I Morti stanno rimpiazzando i Vivi? Non credo sia poi così importante. Quando arrivi alla fine del mondo, non importa che strada prendi.

Warm Bodies
#0.5 The New Hunger, 2013 (The New Hunger, 2013)
#1 Warm Bodies, 2010 (Warm Bodies, 2011)
#2 (titolo ancora sconosciuto), 2014

19 commenti:

  1. Abbiamo scelto la stessa citazione:) cmq la penso come te con la differenza che io sono arrivata alla parte confusionaria e lo sto mollando. Proprio non riesco ad andare avanti nella lettura.

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    1. Ecco, a proposito di citazioni, devo dire che il romanzo ha un sacco di parti anche molto profonde, riflessive, belle anche da rileggere... peccato poi per il resto :-/
      Però ti consiglio di tenere duro, vedrai che superata una certa parte, poi torna a scorrere ed è molto carino, a me il finale è piaciuto!!

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  2. Quoto in toto la tua recensione..a me è piaciuto più the new hunger che war bodies pensa un po'..l'idea è carina, si legge bene e scorre..ma gli manca qualcosa...il mio era un 4 ma insomma siamo lì.

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    1. Ho letto qualche recensione non molto positiva su The New Hunger, però mi fa piacere sapere che tu l'abbia apprezzato più di WB, mi fa ben sperare 'sta cosa! :D

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  3. Per fortuna mi accorgo di non essere l'unica ad aver fatto fatica a leggerlo... c'erano momenti in cui lo prendevo in mano perchè pensavo che più lo leggevo, prima potevo passare ad altro :( Se l'autore avesse mantenuto il ritmo dell'inizio e della fine per tutto il tempo sarebbe stato un libro ben riuscito ^_^

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    1. Sì, infatti, son d'accordo con te!
      Io mentre lo leggevo mi sentivo un po' un pesce fuor d'acqua, ripensavo a tutti i pareri entusiasmanti letti, alla pioggia di stelline... invece poi mi sono imbattuto in recensioni anche piuttosto critiche, come la tua, e mi sono sentito meglio, più... compreso. :D

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  4. Concordo ci sono state parti un po' lente che hanno rallentato anche la mia lettura e non mi hanno fatto impazzire... tutto sommato una lettura piacevole :)

    Comunque per i protagonisti maschili hai assolutamente ragione! Io a parte R, ricordo solo Cas (Anna vestita di sangue) ed Ethan (La sedicesima luna) e poi... vuoto più totale :P

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    1. Anch'io pensavo a Cas e me ne viene in mente solo un altro, ovvero Benny Imura di Rot & Ruin!
      La sedicesima luna ancora non l'ho letto, però mi fa piacere che sia scritto dal punto di vista del protagonista maschile! :D

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    2. (scusate se m'intrommetto)
      Deni ha ragione per quanto riguarda i protagonisti maschili, anch'io ricordo Ethan (La Sedicesima Luna, Charlie (Ragazzo da parete), Jacob (in alcune parti di Breaking Dawn)... ma ce ne devono essere altri che ora non ricordo, anche se in generale son pochini :/

      Comunque che bella recensione, solo che a me è piaciuto un po' di più :P

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    3. Giusto, Charlie!! Come ho fatto a non pensarci?! :')
      Però son proprio pochi in generale, basta vedere ad esempio tutti i distopici YA che sono usciti o stanno per essere pubblicati! :-/

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    4. effettivamente per gli urban fantasy abbiamo penuria di POV maschili, ne sento decisamente la mancanza!!

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  5. La penso esattamente come te con l'unica differenza che io ancora devo finirlo :D Ogni volta che lo vedo e mi dico "apri Warm Bodies e leggilo fino alla fine" la voglia mi passa perché mi annoio... però non sono una che lascia i libri a metà, quindi non mi arrendo :-)
    Complimenti per il modo subdolo di ottenere questo romanzo!!! ;-)

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    1. Guarda, anch'io fino all'anno scorso non amavo abbandonare i libri, però poi su certi romanzi ci rimanevo piantato anche per un mese e mi passava proprio la voglia di leggere in generale, quindi alla fine ho deciso che certe volte è meglio abbandonare/rimandare a un momento migliore.
      Non so cosa mi abbia spinto a non abbandonare WB, sinceramente. C'erano tutte le carte in regola per farlo. Però boh, ero anche molto curioso sul finale, e stavo leggendo altro, quindi potevo staccare dalla noia...
      Insomma, fai benissimo a non arrenderti in questo caso, perché secondo me i capitoli finali risollevano un po' tutta la lettura!

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  6. a me è piaciuto molto R, alcune sue uscite sono ironiche, altre geniali, altre molto profonde!! quello che non mi ha convinto è stato proprio il finale, molto veloce e anche poco chiaro, su quello pecca decisamente!!

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    1. Mmm, io invece ho trovato poco chiara la parte intermedia e ho apprezzato molto il finale! :D Bello confrontarsi e scoprire pareri così diversi, eheh!

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  7. Anche io concordo con Lara, il finale mi è sembrato così frettoloso. Ho preso The new hunger proprio perché mi è piaciuto tanto. E pensare che all'inizio non lo volevo proprio leggere. Spesso le aspettative verso un libro possono anche influenzare il nostro giudizio

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    1. Mmm... io invece non l'ho trovato frettoloso, forse ero talmente sfiancato dalla parte intermedia che quella finale l'ho trovata entusiasmante e coinvolgente al punto giusto! Mah, chissà!
      Comunque è vero, le aspettative che abbiamo nei confronti di un libro influiscono non poco sul giudizio finale!

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  8. [Ma com'è che mi piacciono le tue recensioni anche quando non sono propriamente elogiative? :')]

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    1. [Sei troppo di parte, ormai non sei più credibile! ;P]

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