lunedì 30 aprile 2012

Lost in Translation #1


Come ho già detto qui, questa rubrica si occupa di segnalare traduzioni o adattamenti "creativi". Non sono un esperto di lingua inglese, quindi lungi da me stare a fare le pulci ai traduttori... però ci sono alcuni casi talmente palesi, che è difficile non accorgersene e far finta di niente.


   

Premesso che questa non è ovviamente una campagna diffamatoria nei confronti di Giunti Editore (ho commentato positivamente Mi chiamo Chuck, e ho intenzione di leggere altri libri della stessa collana), e tralasciando l'adattamento italiano del titolo (l'originale è Lexapros and Cons - dove "Lexapro" sta per il nome di un farmaco antidepressivo di cui fa uso il protagonista e "Cons" è un diminutivo usato in America per chiamare le scarpe Converse di cui Chuck è un accanito collezionista - forse poco comprensibile e meno immediato rispetto a quello usato per l'edizione italiana), mi preme soffermarmi un momento sulla resa italiana dell'incipit del romanzo. Il perché lo capirete probabilmente da soli.

L'edizione originale inizia così: 

(immagine presa da Amazon)

...quella italiana, invece:

(immagine presa dal sito Giunti Editore)

Notato nulla? Sì, okay, forse la mia può sembrare semplice pignoleria (per non dire "voglia di scassare le balle"). Però se ci pensate un attimo... che senso ha diminuire il numero delle pippe nella versione nostrana? Non vi pare un po' moralista come atteggiamento? O sono io che vedo malizia un po' ovunque? Cos'è, per gli adolescenti italiani 9 pippe a settimana sono troppe, invece 5,25 sono più... accettabili? Mah!
O magari c'è un'altra spiegazione, e io per qualche motivo non l'ho colta... può anche darsi, ci mancherebbe! Anzi, se così fosse, fatemelo presente...

Quando succedono cose di questo tipo, comunque, mi viene spontaneo soffermarmi a pensare: quanto di ciò che leggiamo (in traduzione) è vicino all'originale? Chi e perché sceglie cosa cambiare, riadattare, omettere?! Chissà... Che ne pensate?

Alla prossima!

3 commenti:

  1. I misteri della traduzione... Purtroppo non me ne stupisco troppo, visto che in TV hanno tentato pure di censurare la parola "preservativo", nemmeno fosse una parolaccia.

    Non possono nemmeno usare la scusa della conversione dalle misure angloamericane a quelle europee, perché qui decisamente non si sta parlando di miglia, galloni, pollici o che so io xD

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  2. Come dice Camilla P. sopra, «I misteri della traduzione...». La cosa che più mi mette in allerta, però, riguarda il discorso "Punteggiature". Modificandole, si modifica di conseguenza il ritmo che dà l'autore alla storia, e quello italiano pare diverso dall'originale. Per cui io, che un mese fa ho recensito lo stile narrativo di Aaron Karo, ho recensito lo stile del traduttore, e non il suo. Mah! Spero, comunque, che il resto del testo sia anche solo leggermente più attinente alla versione anglofona :)

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  3. @Camilla P., ahah, no, infatti... non hanno proprio scuse :D

    @Jeanclaude, sì, hai ragione, effettivamente, almeno a giudicare da questo pezzetto che ho riportato, ci sono state anche delle modifiche nella punteggiatura, e quindi anche un po' nel "ritmo" della narrazione.
    Però almeno non cambia nulla a livello di "storia", e secondo me è già qualcosa, visti gli 'adattamenti' (chiamiamoli così) che si leggono in giro (in particolar modo nelle edizioni italiane dei manga). :-/

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