sabato 2 giugno 2012

"Everlost" di Neal Shusterman (recensione)




TitoloEverlost
Titolo originaleEverlost
Autore: Neal Shusterman
Traduttrice: Angela Ragusa
Data di uscita: 20 ottobre 2009
Editore: Piemme (collana Freeway)
Pagine: 330
Prezzo: cartaceo 17.50 8 €, e-book 6.99 €


TramaNick sta andando al matrimonio del cugino quando la Mercedes del padre va a schiantarsi contro la Toyota sulla quale viaggia Allie, in quel momento impegnata a discutere con i genitori sul volume della musica che sta ascoltando. Molto tempo dopo, che per Nick e Allie dura solo un attimo, i due si risvegliano. Sono morti, eppure sono rimasti qui, nel mondo. Il mondo, però, non si accorge più di loro. Per un motivo sconosciuto sono rimasti incastrati fra la vita e la morte, in quella specie di limbo che si chiama Everlost. È pericoloso, è spaventoso ma non è disabitato. Molti altri vivono, se così si può dire, in quella sospensione del tempo e del giudizio, ma nessuno di loro è adulto. A Everlost ci sono solo ragazzi, tutti cristallizzati nell'attimo in cui sono morti. Stessi vestiti, stesse abitudini, stesso linguaggio. Stessa angoscia, almeno all'inizio. Poi l'abitudine prende il sopravvento e tutti si rassegnano a perdere la memoria del proprio passato. Ci si dimentica della propria famiglia, dei propri amici; persino del proprio nome. Tutti gli abitanti di Everlost si rassegnano e dimenticano. Tutti, tranne due.

Il mio commento


Neal Shusterman e le sue... creature
Dopo il bellissimo Unwind (qui la mia recensione), non ho potuto aspettare troppo tempo prima di leggere un altro libro firmato Neal Shusterman.
È stata una lettura molto piacevole e leggera, lo ammetto, ma decisamente non all'altezza delle mie aspettative. Sì, perché vista la delicatezza delle tematiche (si sta parlando della morte di ragazzini che, pur vagando in questo luogo-non luogo quale è Everlost, si trovano comunque di fronte alla loro vita spezzata, all'allontanamento dalla famiglia e dalle cose a loro più care, ai loro ricordi che pian piano si dissolvono), mi aspettavo lo stesso spessore narrativo, la stessa introspezione psicologica, le stesse atmosfere dark e un po' angoscianti che ho riscontrato in Unwind. Invece... niente di tutto ciò: m'è parso un romanzo di formazione abbastanza semplice (e a tratti banale), dedicato ad un pubblico ancora più giovane, che parte bene, anzi, benissimo (l'incidente che dà il via alla storia, il risveglio nella foresta e l'iniziale stato confusionale di questi poveri fantasmi ultraluce, il mettersi in viaggio, il primo incontro con un cattivone, l'arrivo a New York), ma che poi fa una virata pazzesca e un po' noiosa verso il romanzo d'avventura (con tanto di nave pirata con mostro-leggenda dei mari a bordo), per riprendersi solo nel finale.
Bisogna dire, comunque, che nonostante ciò, ha i suoi pregi.
Innanzitutto, questa sorta di limbo in cui i due protagonisti si ritrovano segue delle regole proprie, piuttosto originali e fantasiose - come quella di ospitare, oltre ai ragazzi, anche i fantasmi degli oggetti che sono stati amati nel mondo dei vivi (una televisione, un videogioco) o quelli dei cibi preparati con amore (come una torta di compleanno caduta a terra per sbaglio), e addirittura vi possono continuare a "vivere" i luoghi che nel mondo dei vivi han fatto una brutta fine (un esempio su tutti, le Torri Gemelle, a cui l'autore dedica ampio spazio - potete leggere un passo molto toccante a riguardo qui).
Inoltre, i personaggi principali sono davvero ben caratterizzati, e fin dalla loro prima apparizione si capisce subito con chi abbiamo (e avremo) a che fare: Allie, arrogante, furba e cocciuta, che se si mette in testa di fare una cosa, farà di tutto pur di portarla a termine; Nick, un insicuro che si è sempre lasciato trasportare dalla corrente, seguendo amici e mode e senza mai osare fare qualcosa di testa sua; Leaf, un antico ultraluce che ha trovato nella solitudine una sorta di pace interiore, che li aiuterà a capire la loro attuale "natura" e sarà loro compagno di viaggio; Mary Torralta, la Regina dei Mocciosi, un po' saputella, che pare tanto buona e cara ma sembra nascondere un segreto; e poi tutta una schiera di personaggi minori, interessanti e (quasi tutti) indispensabili, a fare da contorno.
Cover italiana di Everwild
L'unico personaggio che funziona poco, a mio parere, è il McGill, il cattivo più cattivo: per carità, i suoi comportamenti sono perfetti e bella (e quasi commovente) la sua evoluzione, però il fatto che l'autore abbia voluto renderlo come una sorta di pirata, con nave e ciurma al seguito, non so, non mi ha entusiasmato per niente.
Il finale, ad ogni modo, getta basi interessanti e promette bene, quindi sono molto curioso di leggere Everwild, il sequel che uscirà nelle prossime settimane in Italia.
In conclusione, è stata una lettura molto carina, che consiglio a chi cerca qualcosa di leggero, avventuroso e piacevole. Se invece state cercando qualcosa di un po' più profondo (pur se young-adult), ecco, buttatevi su altro.


The Skinjacker Trilogy
#1 Everlost, 2006 (Everlost, 2009)
#2 Everwild, 2009 (Everwild, giugno 2012)
#3 Everfound, 2011

6 commenti:

  1. Ciao Matteo, io a Everlost ho fatto "il filo" per molto tempo, poi lessi (mi pare in un'intervista all'autore) che il target era più giovane di Unwind, quindi ho lasciato perdere in attesa che qualcuno mi consigliasse diversamente. Poi magari la storia evolverà...
    Cmq col caldo che sta arrivando ho bisogno di letture veloci, mi devono prendere molto, o rischio di addormentarmi! Per ora passo!

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  2. Bellissima recensione, come sempre :) Mi attirano questi libri.. prima o poi (spero prima) li prenderò.

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  3. Bella recensione! Io dovrei prendere questo libro prossimamente proprio perchè me l'hai fatto conoscere tu e mi ha intrigato molto la trama! Però insomma la parte dei pirati in effetti non è convincente XD va beh approfondirò leggendo (:

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  4. Mmmh... E io che avevo quasi intenzione di prenderlo, vista l'imminente uscita del sequel :/ Mi sa che, stando a ciò che dici, per adesso ho bisogno di qualcosa di differente... Splendida recensione, Matteo :)

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  5. La recensione è scritta benissimo, come sempre!!
    C'è qualcosa per te sul mio blog, ti aspetto!!
    Buona domenica,
    Laura

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  6. Concordo con te su tutto. Everlost è un libro carino e leggero, ma non è riuscito a prendermi come speravo. Probabilmente anche perché avevo aspettative molto alte e speravo in qualcosa di un po' più profondo. Sinceramente non so se comprerò il seguito... :/

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