domenica 3 marzo 2013

Speciale "Storie dentro storie": tappa #2 (recensione)


Buona sera a tutti!

Ecco finalmente la seconda tappa dello speciale
dedicato a Storie dentro storie di Giovanna Astori.

Parlare dei romanzi che mi sono piaciuti particolarmente,
che mi hanno lasciato dentro tante emozioni ma anche
una sorta di vuoto dopo l'"abbandono" dei personaggi,
non è sempre facile, anzi! Spero di riuscire a rendere giustizia
a questo bel romanzo con la mia "recensione" e di incuriosirvi.

Buona lettura!

P.S. Vi ricordo che è tuttora in corso (fino al 15 marzo)
un giftaway con in palio una copia del romanzo!





Storie dentro storie
AutriceGiovanna Astori
Editore: L'Erudita (collana L'Urgente)
Data di pubblicazione: novembre 2012
Pagine: 140
Prezzo: 13 €

L'autobus è un luogo di mezzo, dove si possono fare conoscenze estemporanee che rimangono appese al filo del destino. Così sarà per Mia e Victor, le cui vite si incrociano una mattina d'inverno sul quarantasette, un breve tragitto da casa a lavoro, che basterà per instaurare un tacito rapporto di intesa. Mia sapeva già molto di quelli che considerava i suoi soliti compagni di viaggio, poteva elencarne i volti, il modo di vestire, l'odore e le abitudini. Mia lavora in una libreria che assomiglia a un supermarket dove i libri sono pura merce e le parole, che desiderano poter dire qualcosa, sono state per sempre abbandonate. Quando l'inchiostro si espande sul foglio bianco, non crea solo parole ma veri e propri mondi paralleli da esplorare, la possibilità di poter vivere storie diverse dalla propria, di perdersi fra le pagine e camminare in bilico su una fune, proprio come un equilibrista. Il vuoto sotto i nostri piedi è un trampolino di lancio, non una mancanza, è libertà di movimento e di pensiero. È questo che cerca Victor, vorrebbe liberarsi dalla paura di sentirsi diverso e riuscire così a entrare nel mondo, non in punta di piedi ma come protagonista. La vita finisce davvero solo quando nessuno ci ascolta più raccontare, l'importante è non rimanere su uno scaffale impolverato.

Ho scoperto Storie dentro storie un mesetto fa, per puro caso, girovagando sul web. Sono un tipo piuttosto romantico e forse è per questo che mi piace pensare che se ne stesse lì ad aspettarmi, ad attendere di essere trovato da me, che ho un blog che si chiama allo stesso modo e che, per questo titolo, ho preso ispirazione dalla stessa canzone a cui si è ispirata l'autrice del romanzo, Giovanna Astori. Inutile dirvi che mi sono sentito obbligato a leggerlo al più presto, giusto?!
Sarò sincero: prima di intraprendere la lettura, avevo una curiosità pazzesca, aspettative altissime, ma anche un po' d'ansia, paura che mi deludesse. Be', questo stato d'animo è durato davvero poco, praticamente il tempo di leggere qualche pagina. Arrivato alla fine del primo capitolo [che, tra l'altro, potete leggere qui], avevo già capito di avere un gioiellino tra le mani.

Io questo libro l'ho sentito vicinissimo. A prescindere dal titolo e dalla canzone, intendo, che sono una cosa a parte e che han fatto scattare la scintilla, il colpo di fulmine, a primo impatto. Voglio dire... dopo. Mentre lo leggevo. Mi sono ritrovato in queste pagine. Ed è strano, no? Non mi chiamo Mia, non lavoro in un mediastore. E non vengo dall'Ecuador come Victor, non racimolo soldi facendo lavoretti saltuari. Non ho nemmeno un'agendina su cui annotare e commentare le scopate, come Marco. Non ho mai tradito, a differenza di Lorenzo. E non ho una storia con un uomo sposato, né una figlia, come Serena. Eppure... mi sono sentito un po' tutti loro, ho ritrovato pezzetti di me sparsi qua e là.
Sono storie che sanno di realtà, di vita vera, con amori (anche - o soprattutto - sbagliati), amicizie, incontri sfuggenti, lavori insoddisfacenti, sofferenza ma pure sorrisi, voglia di cambiare la propria vita e cominciare a costruire. Una ventata di fresca normalità, problemi comuni. Un po' come la mia storia, insomma.
È sempre strano e stupefacente quando riesci a leggerti nelle parole degli altri. È una cosa che a me fa venire i brividi nella spina dorsale.

Mi è piaciuto un po' tutto di questo romanzo.
Mi è piaciuta la scrittura leggera, delicata, fresca, che sa essere ironica e pungente quando serve, e che riesce a scavare in profondità, ti prende per mano e guida alla scoperta di queste vite.
Mi è piaciuta la sua semplicità. Non c'è nulla che sa di finzione, di costruito. Personaggi e sentimenti semplici. Veri, genuini.
Mi è piaciuto il modo in cui ha saputo catturarmi, trascinarmi nella storia.
Mi sono piaciuti i personaggi (Victor in particolare, col suo zaimo e quell'immagine del toro, indelebile, stampata nei ricordi). Attraverso l'espediente (riuscitissimo) dei capitoli alternati con le loro diverse voci (punti di vista), si ha la possibilità di conoscerli e comprenderli più a fondo, nelle loro sfaccettature, e anche di rivalutarli. Quando mi sono accorto che mancavano un paio di capitoli alla fine, ho iniziato a centellinare le pagine: mi spiaceva lasciarli, abbandonarli alla loro vita. Giuro, mi risulta difficile pensarli come dei semplici pezzi di un puzzle di parole su carta. Ogni tanto mi tornano in mente e mi lascio sopraffare dall'immaginazione. Chissà come andrà avanti la loro esistenza? Se riusciranno a trovare il loro posto nel mondo, a realizzare i propri sogni, lasciarsi il passato alle spalle. Magari un giorno li incontrerò su quell'autobus. E potrò chiederglielo di persona. Chissà...

Un romanzo breve che si legge in un baleno, ma che emoziona, colpisce e regala sensazioni intense, facendoti sentire parte integrante delle storie dentro storie e non un semplice spettatore. Spero che Giovanna stia scrivendo altro, perché io sono già in attesa!

Quattro stelline!
Un gioiellino imperdibile!


La memoria è un luogo strano e pieno di fascino. A volte sovvengono, chiarissimi, dettagli all’apparenza insignificanti, minuscoli appigli che serbano la combinazione esatta per aprire in un istante qualche porticina segreta e lasciarci entrare a passi silenziosi nelle soffitte dei ricordi.

6 commenti:

  1. Già nella scorsa tappa era stato sufficiente l'estratto del libro per farmi decidere che fosse un romanzo che dovevo proprio leggere... La tua recensione mi conferma quello che pensavo. In un mare di fantasy e soprannaturale è bello a volte naufragare in storie di vita reale :-)

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  2. Già dalla trama sembrava molto interessante ma questa citazione mi ha proprio colpita!

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  3. Perché questo libro non si è materializzato già nelle mie mani? Eh? Eh?
    (Chi vuol capire, capisca, ehm :D)

    (No, niente commenti complimentosi a te, così è stato scritto. Ora e sempre nei secoli dei secoli amen.)
    (No, non è una decisione revocabile.)
    (Sì, quando e se ti mancheranno potrai prendertela pure con chi di dovere. :D)

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  4. poche pagine quindi un breve squarcio nella vita dei personaggi. mi piace il fatto che si alternino i POV così da poter entrare nella vita di tutti i personaggi e conoscerli un pò più a fondo. mi ha incuriosito l'estratto e adesso anche la tua recensione. una storia che comincia su un autobus e chissà fino a dove potrà portarci....forse anche a conoscere un pò meglio noi stessi!!

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  5. Oh che bello, sembra una lettura che vale la pena intraprendere. Vado ad iscrivermi al giftaway!

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  6. Come ben sai questo libro mi ha già chiamata a se qualche settimana fa... quando l'ho scoperto qui!
    Aspettavo solo questo, qualche tua parola per convincermi del tutto che "Storie dentro storie" deve essere mio ^^
    A volte le storie più semplici sono anche quelle che ci trafiggono di più e quando un libro riesce a parlare al cuore di un lettore, come è successo a te in questo caso, il gioco è fatto... non c'è altro da dire!!!
    "facendoti sentire parte integrante delle storie dentro storie e non un semplice spettatore"... mi hai fatto tornare alla mente una frase che, parafrasando, diceva che facciamo tutti parte di una storia infinita ;-)

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