martedì 25 giugno 2013

Teaser Tuesdays #42

Teaser Tuesdays  è una rubrica ideata dal blog Should Be Reading. Consiste nel prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo in una pagina a caso e condividere un passo tratto da quella pagina. Io, però, ho deciso di non seguire la regola della "pagina a caso", sceglierò la citazione personalmente (senza fare spoilers, promesso!).

Buona sera a tutti! In questi giorni sto leggendo (e amando) il bellissimo romanzo d'esordio di Madeline Miller, La canzone di Achille. Non è stato semplice scegliere il teaser da lasciarvi, giuro, avrei voluto trascrivervi tutto il libro! *_*
«Dimmi il nome di un eroe che è stato felice.»
Riflettei. Eracle era impazzito e aveva ucciso la sua famiglia; Teseo aveva perso la sua sposa e suo padre; i figli e la nuova consorte di Giasone erano stati uccisi dalla prima moglie; Bellerofonte aveva ucciso la Chimera ma era caduto dal dorso di Pegaso ed era rimasto storpio.
«Non puoi.» Si alzò a sedere e si sporse in avanti.
«Non posso.»
«Lo so. Gli dei non permettono a nessuno di essere famoso
e felice.» Inarcò un sopracciglio. «Ma voglio confidarti un segreto.»
«Dimmi.» Adoravo quando faceva così.
«Io sarò il primo.» Mi prese il palmo della mano e lo premette sul suo. «Giuralo.»
«Perché io?»
«Perché sei tu la ragione. Giuralo.»
«Lo giuro» dissi, smarrito nel rossore delle sue guance, nella fiamma dei suoi occhi.
«Lo giuro» fece eco lui.
Restammo seduti un istante, le mani che si toccavano. Achille sogghignò.
«Mi sento come se potessi divorare il mondo crudo.»

[da La canzone di Achille di Madeline Miller, pagg. 109-110]
Voi cosa leggete? Se volete partecipare, lasciate il vostro teaser nei commenti! :)

lunedì 17 giugno 2013

Monthly Me #1 - storie di maggio

Monthly Me è una rubrica ideata da me nella quale parlerò di ciò che mi ha particolarmente colpito durante il mese appena trascorso. Non solo romanzi, ma anche film, serie tv, fumetti... sostanzialmente, storie. Che mi hanno divertito, o fatto sorridere, o commosso. Che ho sentito mie.

Maggio è stato un mese parecchio incasinato e intenso, per il sottoscritto. Forse troppo. Ci sono stati giorni bui, temporali (fuori, ma anche dentro), momenti di euforia alternati ad altri di totale sconforto. In periodi come questi, tendo ad isolarmi, mi chiudo in me stesso e cerco rifugio nelle vite (fittizie) degli altri.
Ho finalmente ripreso a leggere. Ho recuperato la visione di qualche film, ne ho scoperti altri. E la mia dipendenza da telefilm ha raggiunto livelli impensabili. '_'
Insomma, tra tutta la caterva di storie lette/viste, ce n'è qualcuna in particolare sulla quale voglio spendere un paio di righe. Quindi... buona lettura!

L'era del porco di Gianluca Morozzi
TEA - 293 pagg., 9 €

Tra passioni calcistiche e letterarie, immerso nella vita bohémienne di una Bologna seducente, che regala forti emozioni musicali e frequenti trasgressioni alcoliche, un giovane scrittore appena abbandonato dalla ragazza (che gli ha preferito un ultrà neonazista) riesce a far pubblicare il suo libro da un piccolo editore locale. Sembra un primo importante successo, ma è in realtà l'inizio di una serie di avventure al limite del surreale, con il protagonista costretto a promuovere da solo il romanzo, girando con una vecchia Panda nelle librerie di provincia e facendo fronte a ogni tipo di scherzo del suo destino bizzarro. Un romanzo dalla scrittura rapida e efficace, il ritratto di una Bologna giovane, piena di vita e di passioni.

Io A-D-O-R-O Gianluca Morozzi. Ormai lo sanno anche i muri.
Quando sono giù di morale, quando voglio staccare la spina, quando ho bisogno di rilassarmi, quando voglio farmi quattro risate, torno sempre a lui. E funziona. Sempre. So cosa aspettarmi, e non mi delude mai.
Personaggi strampalati, situazioni improbabili, amori fuori dall'ordinario, idee assurde e bizzarre. Sembra tutto pazzesco, eppure lui col suo stile inconfondibile, con la sua pungente ironia, riesce sempre a trasportarmi e a farmi vivere le sue storie, a farmi amare i suoi personaggi.
Che poi parla sempre più o meno delle stesse cose, eh. Scrittori sfigati, sogni giovanili di gloria e rock 'n' roll, concerti e partite di calcio, e poi Bologna, tanta Bologna. Eppure mi cattura ogni santa volta, mi tiene incollato alle sue pagine, mi diverte. In poche parole, semplicemente geniale.
Solo un consiglio: magari evitate di leggerlo in luogo pubblico. Io durante un viaggio in treno ho subìto più volte gli sguardi straniti di gente che probabilmente mi credeva pazzo perché ridevo da solo. Non sapevano che in realtà ero in compagnia di Lajos, Elettra, l'Orrido, la Betty, Lobo, Shutterthunder... una compagnia assolutamente imperdibile! 

Bates Motel. O meglio, Il motel disagiato.
Quando ho scoperto questa nuova serie tv, che racconta l'adolescenza del celebre Norman Bates (avete presente Psycho di Hitchcock, no?), ho storto un po' il naso. Prequel, sequel, remake & co. mi sanno di mancanza di idee, trovate commerciali per rimpolpare le casse. Poi però ha vinto la curiosità, complice anche la mia forsennata mania di provare quasi tutti i pilot (sempre con la speranza che non mi piacciano, eh, ché la lista dei telefilm da seguire s'allunga sempre più). Be', ci sono cascato. A fine primo episodio ero già totalmente preso dalla trama, in una manciata di giorni ho divorato tutti gli altri, e ora sto fremendo dalla voglia di sapere. Il 2014 non mi è mai sembrato così lontano!
Per carità, non è un capolavoro, però sa catturarti, intrigarti. C'ha qualche difettuccio, sembra che tutti i malviventi si siano messi d'accordo per ritrovarsi a White Pine Bay (manco fosse Cabot Cove con Jessica Fletcher nella casetta in fondo alla strada a pregare che muoia qualcuno), e poi Mamma Bates, cavolo!, è una lagna continua, ma davvero davvero, tant'è che avrei voluto vederla perire in modo atroce praticamente in ogni sua singola scena, epperò, niente, non potevo fare a meno di guardare. Non lo so perché, sarà il fascino dei personaggi un po' oscuri, maledetti, disadattati, l'aria apparentemente innocente di Norman (interpretato da un Freddie Highmore perfetto per la parte), i continui colpi di scena, l'aura misteriosa che avvolge la cittadina, la simpaticissima Emma, e poi, be', c'è da dire che Max Thieriot è sempre un bel vedere... insomma, non gl'avrei dato 'na lira, e invece... telefilm promosso!

Mamma Bates in un momento di calma.

Rectify. Un goiellino.
Daniel Holden, dopo esser stato incriminato per omicidio e aver passato 19 anni nel braccio della morte, viene rilasciato grazie alla prova del DNA. Si trova, quindi, ad affrontare tutte le difficoltà dovute al suo ritorno in famiglia, nella società (parte della quale è ancora convinta della sua colpevolezza) e nel mondo, così differente da quello che aveva lasciato e, soprattutto, da quello in cui aveva imparato a vivere durante l'isolamento. Dopo avere passato metà della sua vita preparandosi alla morte, riuscirà a tornare alla vita?
Ecco, dopo aver letto la trama ho pensato: DEVO-ASSOLUTAMENTE-VEDERLO. Ma avevo intuito che mi avrebbe fatto male, quindi ho rimandato per un po' la visione. Poi, un giorno, in un momento di autolesionismo, mi sono ritrovato al buio, sul letto, a spingere il tasto play. Ed è stata folgorazione. Arrivato ai titoli di testa (cioè al secondo minuto) mi aveva già conquistato. Qualche ora dopo, a notte fonda, con un magone assurdo, gli occhi ancora umidi, e cinque episodi (di sei) visti, ho spento tutto e ho iniziato a rigirarmi nel letto, cercando di prender sonno. E un po' mi sono pentito di non essermi preso del tempo, per metabolizzare, lasciarmi sedimentare dentro ogni singolo episodio, ogni singola scena.
La sua lentezza, i suoi tempi dilatati, forse per qualcuno sono un difetto. Per me, invece, sono uno dei punti di forza della serie. Danno la possibilità di scavare dentro i personaggi, entrare in contatto con loro, conoscerli, capirli. Primo fra tutti, ovviamente, lui. Daniel. Il suo ritorno a casa, alla vita, le piccole cose a cui si dedica, la voglia di ricominciare da lì dove la sua vita si era fermata, e poi i silenzi, i momenti in cui si ferma a pensare, ad assaporare il tempo, a farsi travolgere dalle sensazioni ed emozioni che gli erano mancate durante la prigionia. Tutto è poesia, in questa serie, ogni singolo fotogramma è un'opera d'arte in cui perdersi. Lasciatevi sopraffare. Ne vale la pena.

P.S. Forse dovevo iniziare dicendo: "Dai produttori di Breaking Bad". E potevo già fermarmi lì.

He's just feeling the grass...

 

Giuro, vorrei tanto avere le parole adatte per parlare di queste due perle, queste due meraviglie della cinematografia. Ma non ne sono capace. Capita.
Però, se non li conoscete, e se amate il cinema, quello fatto bene, che ti lascia senza parole, che ti prende, travolge e sconquassa l'anima, be'... io, fossi in voi, un pensierino ce lo farei. Durano solo quattro ore della vostra vita. Ma quattro ore che non scorderete facilmente.

giovedì 13 giugno 2013

"...cambio idea sennò non smetto di punirmi..."

Prima di tutto, non fate caso al titolo del post. Ho una canzone di Dimartino che mi martella la mente da qualche giorno, e niente, volevo semplicemente infilarla da qualche parte. Però, insomma, il senso è che... i "cambiamenti" sono giunti.

La grafica: volevo rivoluzionare un po' il tutto, ma l'impostazione del blog sostanzialmente mi piace, e ho appurato che l'arancione è il mio blog-colore preferito, quindi ho fatto solo qualche piccola modifica all'immagine in alto e allo sfondo. Niente di particolare, però a me garba.

Le rubriche: come si vede dalla colonna a sinistra, ben cinque di esse (Clock Rewinders, Friday Finds, Lost in Translation, Over There, Waiting On Wednesday) se ne vanno in vacanza, forse per sempre. Sono comunque raggiungibili tramite la paginetta Rubriche del menu. Le altre restano attive (spero di riuscire a trovare qualche ricetta letteraria così da far resuscitare Cook the Book a breve).

Le recensioni: torneranno. Sento che ce la posso fare. (#UltimeParoleFamose)

Le novità: due in cantiere. Due nuove rubriche che stanno lì lì per nascere. Una si chiamerà Monthly Me, mensile (dai?), e racchiuderà qualche consiglio (non solo letterario) del mese (aridaje!). Un'altra riguarda i fumetti, ma devo ancora pensarci bene su, quindi abbiate pazienza (con me ce ne vuole parecchia, lo so).

Be', credo sia tutto. Vi do appuntamento a domenica lunedì con la prima novità! :)

martedì 11 giugno 2013

Teaser Tuesdays #41


Teaser Tuesdays  è una rubrica ideata dal blog Should Be Reading. Consiste nel prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo in una pagina a caso e condividere un passo tratto da quella pagina. Io, però, ho deciso di non seguire la regola della "pagina a caso", ma sceglierò la citazione personalmente (senza fare spoilers, promesso!).

Salve a tutti! Come forse avrete capito, Teaser Tuesdays è una delle rubriche che sopravviverà alla rivoluzione di cui vi ho parlato un mesetto fa e che finalmente sto per mettere in atto. Nei prossimi giorni ne saprete di più.
Intanto, però, vi lascio un assaggio di uno dei romanzi che sto leggendo...
Sono in piena fase leggo-tutto-il-Morozzi-che-ho-a-disposizione, mi fa morire dal ridere, ne ho un fottuto bisogno soprattutto ultimamente che il morale è un po' sotto le scarpe, e devo ammettere che anche questo libro che ha scritto a quattro mani con Heman Zed è geniale, quindi... non potevo chiedere di meglio!
Al risveglio e alla seconda cuccuma di caffè, sentiamo il solito scrocchio della porta.
Già ci aspettiamo di sentire un nuovo passo dell'Apocalisse. Invece è l'organizzatore, che latra: «Oh, scrittori, avete dieci minuti per raccogliere gli stracci, caricare il pacco e smontarmi dai coglioni».
«Certo, signore» obbedisco.

All'ottavo minuto cronometrato siamo con la macchina in moto. All'ottavo minuto e due secondi ingrano la prima, all'ottavo minuto e quattro secondi sto per mollare la frizione, all'ottavo minuto e cinque secondi un foglio di carta appallottolato entra dal finestrino e casca sulle gambe di Tanzi. Ci guardiamo intorno e, al cancello, vediamo la signora stavolta con tubino rosso fuoco che ci fa ripetutamente l'occhiolino. All'ottavo minuto e dieci secondi fuggiamo.
Fino al casello autostradale, silenzio. Poi Tanzi apre il messaggio e legge: 
«Un altro angelo uscì dal tempio gridando con gran voce a colui che sedeva sopra la nube: Da' con la falce e mieti, perché è già secca la messe della terra».
«E poi cosa c'è scritto?» chiedo.
«Salvatevi, finché potete. Fuggite e salvatevi.»

[da Lo scrittore deve morire di G. Morozzi e H. Zed, pag. 79]
Voi cosa state leggendo? :)

domenica 9 giugno 2013

Un CLASSICO al mese - recensioni di giugno


Salve a tutti! Ecco, un po' in ritardo, il post per segnalare le recensioni di giugno per la sfida di lettura Un classico al mese! Fra poco aggiornerò anche la paginetta coi progressi di lettura. Buone letture! :)

P.S. Quando lasciate il link della recensione, ricordate di inserire lo stesso nickname/nome che avete utilizzato per l'iscrizione - che possibilmente sia anche lo stesso con cui lasciate i commenti sul forum! Sennò diventa poi una caccia al tesoro capire chi ha lasciato la recensione, associare due nick/nomi al relativo blog e via dicendo! Grazie mille! :)
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 RECENSIONI DI GIUGNO 

Non appena avrete letto e recensito il classico
(o "i classici", se decidete di leggerne più di uno) di giugno,
segnalate la vostra recensione qui sotto...
Se a maggio avete letto un romanzo che
non siete riusciti a recensire durante il mese
potete tranquillamente segnalarlo in questo post!


Se avete un blog o un profilo Goodreads inserite il link diretto della recensione, se invece siete iscritti ad altri social network (come aNobii) che non prevedono link diretti ai commenti, inserite il link del vostro profilo (verrò poi io a cercare le vostre recensioni). Se volete commentare il libro senza un profilo sui social network, potete lasciare la vostra recensione tra i commenti a questo post.

Al solito, se avete dubbi, potete scrivermi! Buoni classici a tutti!