giovedì 21 marzo 2013

Blog Tour "In Nomine Patris" di Davide Truzzi - tappa #8


Buon pomeriggio a tutti! Oggi ho il piacere di ospitare qui su storie dentro storie l'ottava e ultima tappa del blog tour dedicato a In Nomine Patris, primo romanzo dello scrittore Davide Truzzi.
Vi ricordo che se siete curiosi di leggere le tappe precedenti trovate la lista dei blog che hanno aderito nel post di presentazione di Arwen del blog My Secret Diary, che ringrazio per avermi coinvolto in questa bella ed interessante iniziativa.
Vi lascio alle notizie riguardanti il libro e l'autore, e al racconto inedito che ci permette di conoscere uno dei personaggi del romanzo! Spero vi abbia in incuriosito... sembra proprio intrigante! Buona lettura!!

In Nomine Patris
Autore: Davide Truzzi
Editore: Linee Infinite
Data di uscita: novembre 2012
Pagine: 346
Prezzo: 14 €
Forze oscure guidano il volere di dèi e mortali, e nemmeno l’onnipotente può opporsi ai suoi doveri. Così, fin dall’inizio dei tempi, il dio dell’universo costringe i mondi viventi a guerre combattute nei regni dell’oltretomba. Otto guerrieri, sacrificati dalle dee dei loro pianeti affinché possano difenderle, scoprono loro malgrado come la morte reclama il dominio sulla vita. Ma dopo millenni di battaglie e apocalissi, i regni dei morti potrebbero conoscere un torneo diverso. Un rivoltoso terrestre e una combattiva teiwaziana, decisi a inseguire i propri desideri, scelgono d’opporsi al più temibile degli avversari: un’ombra né buona né malvagia, che non si cura dei sentimenti dei mortali e degli dèi, non porta una spada e non affronta nessuno a viso aperto. Minaccia i loro mondi, e il suo nome è destino.



La domanda di Emy

Perché proprio me? Cosa avrò di tanto speciale?
Mi hai voluta al tuo fianco nei tuoi ultimi momenti, credevo che cercassi chissà cosa, e ora mi domandi di fare una cosa così semplice, banale.
Riconosco quelle forbici e quel rasoio. Dovrei tagliarti i capelli, ma perché?
E come sarebbe a dire che non vuoi morire coi capelli lunghi, che differenza può fare di fronte a una cosa che, Dio mio, mi terrorizza solo a sentirtela nominare?
E vuoi che te li tagli come facevo tanti anni fa, ai tempi belli.
Non sei più quello che eri allora, tu stesso non ti riconosci in quelle foto. Sei cresciuto, ma in un modo che non avresti mai immaginato, né voluto. A quei tempi avevi voglia di lottare per te stesso e per gli altri, ma in troppi ti hanno tolto senza dare, e ora vivi sospeso nella rabbia di chi è incapace d'arrendersi, ma anche troppo stanco per lottare ancora, senza un perché.
Fiero e sprezzante, con quelle punte in testa somigliavi a un'aquila in volo tra i passeri. Un tempo sapevi volare come un rapace, più in alto di tutti, e come i rapaci vivevi la tua vita. Ma ormai il tuo volo è cambiato, e mi ricordi più un corvo che vola tra le tombe del suo passato, posandosi di lapide in lapide guidato a volte dalla nostalgia, e altre dal disprezzo.
Da troppo tempo vivi chiuso in questo tuo limbo da cui sembri incapace d'uscire, forse perché ormai lo vedi come la tua casa, la tua dimensione.
E mi hai chiesto di toglierti le penne, forse perché sei l'unico animale rattristato dalle sue ali, dopo che l'hanno portato in tutti i cimiteri dell'animo.
E sia, tornerai come allora, almeno di fuori. Ma non ti capisco, come tante altre volte in passato. Mi sembra che tu stia sprecando tempo preziosissimo, che potresti passare in tutt'altro modo. Abbiamo amici che non ti rivedranno più, un mondo che attende impaurito attorno a noi, cento cose che ami e altrettante che avresti voluto fare prima di morire. Ma no, te ne stai qui seduto su una panca di metallo, ad ascoltare le mie forbici e a guardare le tue ciocche cadere.
Non smetti mai d'essere un mistero, di far nascere domande nel cuore delle persone che ti vogliono bene.
Confesso che mi mancavano questi momenti, in cui ti disegnavo queste stesse cinque punte avvolte sulla testa, come se una mano te la stringesse. Un giorno lontano mi chiedesti di fartele per la prima volta, nei tuoi anni bui le perdesti, ma ora non vuoi morire senza. Cosa significheranno mai per te? Cosa gridano al mondo, cosa nascondono? Non me l'hai mai detto, e io non te l'ho mai chiesto in tutte le volte che te le ho rifatte.
Non hai mai fatto trasparire quanto ci tenessi, enigmatico e misterioso come sei. Ma ti conosco abbastanza per sapere che mi sbaglio, se me lo hai chiesto è perché è una cosa importantissima, che tocca il profondo del tuo animo. Non potevo immaginare che fosse così importante, ma ora lo so, e devo chiederti il perché.

martedì 19 marzo 2013

Teaser Tuesdays #40


Teaser Tuesdays  è una rubrica ideata dal blog Should Be Reading. Consiste nel prendere il libro che si sta leggendo, aprirlo in una pagina a caso e condividere un passo tratto da quella pagina. Io, però, ho deciso di non seguire la regola della "pagina a caso", ma sceglierò la citazione personalmente (senza fare spoilers, promesso!).

Buona sera a tutti! Ecco il teaser di oggi...
Chiunque si avvicinasse era convinto di aver trovato le parole più consolatorie mai pronunciate da altro essere vivente e invece se si fossero fermati un istante ad ascoltarsi, se si fossero interrotti un attimo per guardarmi, se avessero rivolto lo sguardo al mio ventre ormai asciutto e ai miei occhi da cui traspariva angoscia, avrebbero taciuto e in quel silenzio io avrei potuto raccontare dei miei sogni distrutti e del mio senso di abbandono, della rabbia che covavo dentro come acqua cristallizzata. Questo mi avrebbe concesso di piangere in compagnia di qualcuno, ma la gente detesta i frignoni, i problemi se non per conoscerne i fatti, farsi una propria idea e magari aggiungere qualche particolare che renda la storia più interessante, più romanzata.
Per difendermi da tutto questo, per rendere la quotidianità meno pressante indossai la mia armatura fingendo così di aver superato il dolore, simulando che il tutto non mi sfiorasse...

[da Libero arbitrio di Caterina Armentano, pag. 34]
Voi cosa leggete? Se volete partecipare, lasciate il vostro teaser nei commenti! :)

lunedì 18 marzo 2013

Clock Rewinders #41


Clock Rewinders è un appuntamento settimanale che prende spunto dalla rubrica Clock Rewinders on a Book Binge (ideata dai blog On a Book Bender e 25 Hour Books). È praticamente una sorta di "riassunto" della settimana appena trascorsa. Vi troverete, quindi, cos'è accaduto di interessante sul mio blog e su quelli altrui, le mie ultime letture, gli acquisti più recenti e altro che deciderò di volta in volta.

Salve a tutti! Mi sono preso qualche giorno in più per riprendermi dal viaggio, visto che son tornato praticamente influenzato e ora sono sotto antibiotici, ma... eccomi qui. Sono tornato!

le ultime due settimane su storie dentro storie ]
le ultime due settimane nella blogosfera ]
  • Elisa ha pubblicato una nuova interessante puntata della sua rubrica "Due titoli, un solo libro: ma perché?".
  • Cinque belle recensioni che vi consiglio di leggere:
    #1
     Alice in Zombieland di Gena Showalter (su Bostonian Library)
    #2 The Sky Is Everywhere di Jandy Nelson (su
    Leggendariamente)
    #3 Wintergirls di Laurie Halse Anderson (su The Secret Door)
    #4 Il trono di spade di George R. R. Martin (su
    La Locanda dei Libri)
    #5 Buona fortuna di Barbara Fiorio (su
    Cuore d'inchiostro)
  • Denise ha cambiato grafica al suo blog e ha recensito Chaos della Oliver, che non vedo l'ora di leggere! *_*
  • Il profumo dei libri ha compiuto un anno! Auguri!! :)
letture in corso ]

 

new entry in my library ]

Racconti del terrore di Poe e Nostalgia di Nevo sono i miei acquisti più recenti, mentre Il figlio della Lowry e Il dilemma dell'onnivoro di Pollan li ho ricevuti dalla casa editrice Giunti Y che ringrazio di cuore!

canzone della settimana ]

Sigur Rós
Niente canzone della settimana stavolta, ma... un intero concerto. ♥
Ascolto e adoro visceralmente i Sigur Rós da ben dieci anni, ma non li vedevo live dal 2008. Rivederli finalmente dopo tutto questo tempo, e alla Brixton Academy di Londra, è stata un'emozione pazzesca. Sono immensi.
Date un'occhiata qui, se avete tempo e voglia. E lasciatevi emozionare.

domenica 10 marzo 2013

Speciale "Storie dentro storie": tappa #3 (intervista all'autrice)


Buona domenica a tutti!

Siamo arrivati alla terza e ultima tappa dello speciale
dedicato a Storie dentro storie di Giovanna Astori.

Ho avuto il piacere di intervistare l'autrice del romanzo,
quindi vi lascio scoprire qualcosa in più su di lei!

Buona lettura!

P.S. Vi ricordo che c'è ancora qualche giorno di tempo
per partecipare al giftaway del romanzo
e se volete potete anche leggere la mia recensione!


Ciao Giovanna, benvenuta sul mio blog! Ti andrebbe di presentarti ai lettori di SdS? Raccontaci qualcosa di te...
Sono un'ex timida. Di fronte a domande come questa ho un improvviso rigurgito esistenziale con effetto tabula rasa. Potrei darti delle noiose pillole autobiografiche, ma quelle le riservo per le bandelle! Qualcosa verrà fuori dall'intervista, il resto fa parte della complessità umana. Vedi? Dicendo nulla ho detto tutto!
Quando e perché hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato quando sono stata in grado di scrivere, ma nella maniera discontinua propria di tutte le persone curiose che non riescono a soffermarsi per troppo tempo su qualcosa, irrimediabilmente attratte da altro. Questa curiosità innata non vuol dire superficialità, ma amori che si trovano, abbandonano e ritrovano in un percorso lungo una vita. Ho iniziato perché ero innamorata delle parole, del modo in cui venivano usate nei libri che leggevo, nelle poesie che ci insegnava la maestra. Ho voluto sperimentare in prima persona come utilizzarle. Poi ci sono stati altri momenti, la fase dell'interiorizzazione pre e post adolescenziale, in cui scribacchiavo per me stessa o per comunicare un'emozione a qualcuno in particolare. Successivamente ho pensato che potevo scrivere anche per raccontare delle storie o delle immagini con i miei significati. Da qui sono partita a scrivere racconti e poesie, a partecipare alle selezioni antologiche e ad altre iniziative per far uscire le mie parole dal cassetto.
Storie dentro storie è il tuo romanzo d'esordio. Com'è nato?
Per alcuni anni ho partecipato attivamente a un forum, Undiciparole, di cui sono stata una pioniera ma che ora è un'esperienza esaurita, molto feconda e stimolante. Una delle iniziative proposte era quella di creare un gruppo di quattro-cinque scrittori, ognuno dei quali si sarebbe cimentato con la stesura del proprio romanzo, confrontandosi criticamente con gli altri. In pratica farsi un editing a vicenda, bastardo ma partecipato, del tipo: questa cosa che hai scritto proprio non funziona, ma te lo dico col cuore! In quel periodo avevo molta voglia di scrivere qualcosa di più articolato di un racconto, ma non sapevo bene da dove partire perché non ho mai 'studiato' da scrittore. Tra l'altro era appena nato il mio secondo figlio, il 'grande' aveva due anni e mezzo, insomma mi sembrava un'impresa titanica. Allora decisi di aderire a uno dei gruppi, per iniziare il percorso di scrittura in compagnia. Questa esperienza è durata qualche mese, il frutto sono stati i primi capitoli del romanzo. Poi il forum si è 'spento' e sono andata avanti per conto mio, tornando a confrontarmi con un paio di persone meravigliose e fidatissime solo sulla stesura quasi definitiva.
Nel tuo libro ci sono più voci, più storie intrecciate tra loro. A quale sei più legata?
Innanzitutto ti ringrazio per aver parlato esplicitamente nella tua recensione di questa scelta narrativa. È uno degli aspetti in cui ho da subito sperato di ricevere feedback dai lettori, perché a me piace molto e vorrei capire se funziona. Con te ha funzionato! Ma la domanda è un'altra e non è facile rispondere. Sono affezionata a tutti i personaggi di Storie dentro storie, nessuno escluso, soprattutto a quelli femminili, perché in modo diverso sono donne che lottano per trovare la propria identità. Forse paradossalmente quello a cui mi sento più legata è Mara, perché mostra una fragilità da cui riesce a emanciparsi aggrappandosi con le unghie alla potenza profonda della 'creatività' in senso lato. Sono unghie, le sue, che ogni donna dovrebbe cercare dentro sé. Le unghie metaforiche, intendo, non quelle da sfinge. Invece vedo che va molto di moda la nail art...
Per i tuoi personaggi, ti sei ispirata a persone realmente esistenti o sono tutto frutto della tua fantasia?
Approfitto per dichiarare pubblicamente che ogni riferimento a fatti o personaggi realmente esistiti è puramente casuale. Ovviamente, aggiungo, io non credo nel caso! A parte gli scherzi, un personaggio nasce dai frammenti che abbiamo dentro, provenienti dalle nostre esperienze o dall'osservazione della realtà. Se siano poi più o meno fedeli, questo non mi sembra un dettaglio importante. Come dicevo in un'altra occasione, lo scrittore è un po' un 'medium della fantasia'. Non saprei spiegare esattamente da dove vengono le storie e i personaggi dei miei racconti. So solo che a un certo punto arrivano, io li lascio raccontare, a volte li devo aspettare perché sono un po' reticenti, ma il mio compito è solo di mettere nero su bianco quello che mi suggeriscono.
Come sei arrivata alla pubblicazione? È stato semplice trovare un editore?
Credo si sia trattato di una congiunzione astrale fortunata! Avevo la versione definitiva del manoscritto e non sapevo bene cosa farne. Ho iniziato col parlarne a una persona che conoscevo grazie alle precedenti esperienze di pubblicazione, e lui mi ha parlato di un nuovo progetto editoriale guidato da giovani donne, L'Erudita. Mi sono messa in contatto con loro, e dopo qualche mese ho firmato il contratto. Esordire con un editore esordiente presenta qualche difficoltà in più, l'attesa di perfezionare le strategie di promozione e distribuzione su tutto, ma devo dire che questo gruppo lavora molto bene, sono serie e piene di entusiasmo, quindi vanno incoraggiate. E poi, elemento non indifferente, leggono tutto il materiale che ricevono e non chiedono alcun contributo all'autore per la pubblicazione (tipo acquisto di copie o altro). Questo principio è nel loro DNA e non è cosa da sottovalutare.
Quali sono i tuoi autori preferiti? Ce n'è uno in particolare a cui t'ispiri?
Se nella scrittura ci si dovesse ispirare a qualcuno, crollerebbe tutto il senso dello scrivere, sarebbe una copia brutta o bella, ma insomma niente di originale. Che poi questo possa succedere inconsapevolmente, è un altro paio di maniche, ma solo i lettori possono rispondere (e casomai dirmelo, grazie!). Spazio molto con le letture, mi lascio guidare dalla curiosità, a volte restando delusa, altre incontrando amori indissolubili. Lasciando stare i classici, se no il discorso si fa troppo ampio e non se ne esce, negli ultimi anni ho incontrato almeno tre autori cui, a conti fatti, posso dire di  sentirmi legata: David Foster Wallace, Orhan Pamuk e David Grossman. Me lo suggeriscono due cose: il piacere che provo nel leggerli, e il fatto che ho letto più di un libro di ciascuno di loro, e continuerò.
Il libro che avresti voluto scrivere...
Ecco, questa è proprio una domanda cui non riesco a rispondere. Potrei dirti quale libro sono fiera di non aver scritto, ma uso diplomazia.
Quali sono il momento e il luogo che preferisci per scrivere?
La vasca da bagno! Questa è una citazione...un po' scherzosa... (vediamo se qualcuno la scova)
Il mio processo creativo personale funziona in questo modo: le storie nascono e crescono in maniera abbastanza articolata e dettagliata nella mia mente. Una fonte di ispirazione molto forte, ma non l'unica, è ascoltare musica, soprattutto concerti dal vivo di qualsiasi genere. Ho un libricino che porto sempre con me su cui appunto le immagini o le espressioni per non lasciarmele sfuggire (ho imparato che l'ispirazione spesso è come una zanzara, che punge e fugge portandosi via anche il nostro sangue. Ho scritto anche una poesiola su questo!). Dopodiché devo trovare degli spazi per la scrittura vera e propria, e questa è la fase più difficile con la vita che faccio. Per scrivere, a differenza del momento della fantasia, ho bisogno di silenzio e solitudine. In genere mi ritaglio qualche ora serale, dopo aver messo a letto i bimbi, se ho la giusta energia.
So che sei un'appassionata di musica. Oltre ai Perturbazione e ai Virginiana Miller, che ho avuto il piacere di ritrovare in SdS, cos'altro ascolti? Ci vuoi consigliare qualcosa?
Come per la lettura, anche con la musica spazio ampiamente. Sono cresciuta con i cantautori, cui resto legata. Amo i Beatles, diversi fenomeni musicali inglesi anni '70-'80 (Bowie, i Clash, gli Smiths, i Cure, i Cocteau twins, per esempio), ma anche la musica araba sia classica che pop, e poi la 'nostra' musica classica, che quando posso vado ad ascoltare dal vivo. Potrei continuare...
Una scoperta recente fatta proprio in occasione del mio primo reading di Storie dentro storie a Bergamo è Marco Notari, un giovane cantautore Piemontese. Alcuni brani del suo cd IO? sono davvero notevoli, quindi, via, vi consiglio lui!
Stai lavorando già a qualcos’altro? Dimmi di sì!
Certo. Chi si ferma è perduto! Poi veramente, questi personaggi che mi affollano la mente coi loro racconti...è quasi un dovere farli parlare. Ho in programma di scrivere un altro romanzo, cosa che inizierò a fare presto, e sto lavorando a un progetto che mi sta molto a cuore, a più mani, di cui spero di parlarti in termini più concreti quanto prima.
Come già sai ho anche fatto raccontare a Victor un nuovo momento della sua vita in Italia, con il progetto 'Schegge di vetro', una mini raccolta di racconti ispirati al romanzo 'Suonando pezzi di vetro' di Roberto Bonfanti. È stata una cosa molto divertente. Leggendo il romanzo di Rob, che conosco da qualche anno, ritrovavo questo ciclista solitario e muto che mi ricordava Victor. Quando  mi ha invitato a partecipare a questa sua idea, ho accettato subito. Quale migliore occasione per raccontare che fine avesse fatto il ragazzo con lo zaimo blu? Per i curiosi, Schegge di vetro si può scaricare gratuitamente in formato pdf qui: http://www.neverlab.it/neverlab-libri/schegge-di-vetro-lep-letterario-di-neverlab-libri-download-gratuito/
Grazie mille per la gentilezza e per avermi dedicato un po' del tuo tempo, Giovanna! A presto e... buongiorno buonafortuna!
Grazie a te, Matteo, per tutto lo spazio che mi stai regalando! Spero di portarti tanta 'buonafortuna'!

venerdì 8 marzo 2013

«È la passione, Mr Stoner», disse allegro Sloane, «la passione che c’è in lei. Nient’altro». (Gli incubi dei pesci rossi #8)



Gli incubi dei pesci rossi è una rubrica della mia amica 21 grammi, in cui troverete i suoi "farfugliamenti, le cose personali, le improvvisazioni imperfette e sbavate", insomma... commenti e pensieri di pancia, quello che le viene dal di dentro durante o dopo le sue letture. Le ho dato carta bianca, e lascio a lei la parola...
- Matteo

Stoner
Autore: John Williams
Traduttore: Stefano Tummolini
Editore: Fazi (collana Le strade)
Data di uscita: 23 febbraio 2012
Pagine: 332
Prezzo: 17.50 €
Stoner è il racconto della vita di un uomo tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento: William Stoner, figlio di contadini, che si affranca quasi suo malgrado dal destino di massacrante lavoro nei campi che lo attende, coltiva la passione per gli studi letterari e diventa docente universitario. Si sposa, ha una figlia, affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. È un eroe della normalità che negli ingranaggi di una vita minima riesce ad attingere il senso del lavoro, dell’amore, della passione che dà forma a un’esistenza.
"Come si fa a vivere un vita piena di niente?"
Qualche settimana fa ho guardato Il segreto dei suoi occhi: c’è questa battuta, forte e...  che ti inchioda, e ti porta a riflettere sulla tua vita, quando viene pronunciata.
Questa stessa battuta si è ripetuta incessantemente, in me, per tutta la prima parte del libro; quando la vita di Stoner viene snocciolata per quella di un anonimo professore che non ha altro interesse se non la letteratura, che non è animato da ideali politici, i cui amici si contano sui petali di quei fiori che quando soffi si disfano. Un uomo che sembra spento alla vita.
Eppure.
Avete presente quei documentari sugli abissi marini, quando viene inquadrato il fondale sabbioso, e a un certo punto, da una zona in cui non sembrava esserci nulla, spunta un pesce rombo che prende vita e si agita, muovendosi in maniera elegante per scrollarsi di dosso la sabbia? Ecco, quel pesce è Stoner.
Perché è vero, Stoner non contiene né provoca grossi turbamenti, grosse lacerazioni, grossi dissidi interiori; come un pesce vive nel suo mondo ovattato, conduce la sua vita apparentemente tranquilla, non ci alimenta né ci infuoca... ma all'improvviso si agita, fa un guizzo, si soffia la polvere di dosso.
E avete presente quel fondale, la cui sabbia, dopo essere stata mossa, torna ad acquietarsi? I granelli tornano giù, tutti; il fondale torna omogeneo. Ma è davvero lo stesso di prima? I granelli sono quelli, gli stessi,  però... non hanno più la disposizione di prima. 
Si sono spostati, seppur solo di qualche centimetro, creando un nuovo – vecchio – fondale.
Ecco, quel fondale siete voi, dopo la lettura di questo libro.
Tutto sembra uguale a prima, eppure nulla è uguale a prima. 
«Ma non capisce, Mr Stoner?», domandò: «Non ha ancora capito? Lei sarà un insegnante».
All'improvviso gli sembrò che Sloane si stesse allontanando, insieme alle mura dell'ufficio. Si sentì sospeso nell'aria aperta, mentre la sua voce diceva: «È sicuro?».
«Ma certo», disse dolcemente Sloane.
«Come può dirlo? Come fa a saperlo?».
«È la passione, Mr Stoner», disse allegro Sloane, «la passione che c’è in lei. Nient’altro». 
Il colore che predomina in questo romanzo è il grigio. Grigio è Stoner, grigia è la sua vita. Anche dalle recensioni lette in giro sembra che sia così, la vita apatica di un docente a cui non succede nulla…
Eppure.
Avete presente che non tutti i grigi sono uguali? C'è il grigio piatto, noioso, apatico, e c'è il grigio gravido, speranzoso, quello da cui possono originare cose… no, forse la metafora non calza molto. E allora facciamo che il grigio-Stoner è un grigio cangiante, che cambia sfumatura a seconda di chi lo legge. Il grigio-Stoner può essere apprezzato solo da chi lo guarda con occhi non giudicanti, non additanti.
Per me è stato un grigio tendente al bianco. Tendente alla luce. La luce che attraversa un prisma e proietta l'arcobaleno, come nel disco dei Pink Floyd.

Io l'ho visto, l'arcobaleno, nella vita di Stoner. Era nella terra che coltivava da ragazzino, nelle pagine dei libri che sfogliava da adolescente, nella sbilenca amicizia con due colleghi, nell'eco delle sue parole nelle aule colme di studenti, nella passione per l'insegnamento, nella quieta sopportazione di un matrimonio infelice, negli occhi di sua figlia, nel coraggio di non piegarsi ai compromessi, nell'amarezza della speranza disattesa. In Katherine. 
Una sera, mentre si avvicinava la fine del loro soggiorno, Katherine disse tranquilla, quasi con tono assente: «Bill, se non avremo nient'altro, avremo avuto questa settimana. È un pensiero molto infantile?».
«Non importa se è infantile o no», disse Stoner. Poi annuì: «È vero». «Allora lo dirò», concluse Katherine. «Avremo avuto questa settimana».
Durante la lettura mi hanno accompagnato sensazioni già sperimentate in altri romanzi: penso a Un uomo solo di Isherwood, per il senso di solitudine che aleggia tra le righe; penso a Drogo de Il deserto dei Tartari buzzatiano, per l’attesa, l’illusione, che ci sia qualcosa in più. Penso al Baldwin di Dimmi da quanto è partito il treno, che ho ritrovato nei dialoghi tra Stoner e Katherine - ma io Baldwin lo ritrovo un po' in ogni dove, quindi su quest'ultimo parallelismo non fateci troppo affidamento.

E se la sua è stata una vita piena di niente, beh, la voglio anche io così piena di niente. 
«[...] Certe volte penso a quello che mi sono perso, ai posti in cui non sono stato e… diavolo, Bill, la vita è troppo corta. Perché non te ne vai anche tu? Pensa a tutto il tempo che…».
«Non saprei cosa farmene», disse Stoner. «Non ho mai imparato».

mercoledì 6 marzo 2013

In viaggio...


Gente, sono in partenza per Londra!
Tornerò online martedì, ma passate comunque a trovarmi nei prossimi giorni... ho programmato un paio di post così non sentirete troppo la mia mancanza!
See you soon,
Matteo.

lunedì 4 marzo 2013

Clock Rewinders #40


Clock Rewinders è un appuntamento settimanale che prende spunto dalla rubrica Clock Rewinders on a Book Binge (ideata dai blog On a Book Bender e 25 Hour Books). È praticamente una sorta di "riassunto" della settimana appena trascorsa. Vi troverete, quindi, cos'è accaduto di interessante sul mio blog e su quelli altrui, le mie ultime letture, gli acquisti più recenti e altro che deciderò di volta in volta.

la scorsa settimana su storie dentro storie ]
la scorsa settimana nella blogosfera ]
  • Sul blog di Federica c'è un giftaway per vincere una copia de Il sogno della bella addormentata di Luca Centi!
  • Quattro belle recensioni che vi consiglio di leggere:
    #1 Due di Irène Némirovsky (su Una Fragola al Giorno)
    #2
     Schegge di Sebastian Fitzek (su Bibliomania)
    #3 Il lato positivo di Matthew Quick (su Il libro che pulsa)
    #4 Bianca come il latte rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia (su Reading is Believing)
  • »мσяgαиα« ha organizzato il primo Book-to-Movie Contest con in palio I passi dell'amore di Nicholas Sparks!
  • Le Belle festeggiano il loro primo blogaversary con un triplo giftaway!
le mie letture ]

letture in corso
 
Eh sì, ancora questi due! Li sto amando ma purtroppo mi tocca leggerli molto lentamente, ho pochissimo tempo da dedicare alla lettura in questi giorni. Ho quasi finito di leggere Il barone rampante, comunque!

new entry in my library ]

Figli delle stelle di Giorgio Marconi
(vinto tramite un giftaway!)

canzone della settimana ]

domenica 3 marzo 2013

Speciale "Storie dentro storie": tappa #2 (recensione)


Buona sera a tutti!

Ecco finalmente la seconda tappa dello speciale
dedicato a Storie dentro storie di Giovanna Astori.

Parlare dei romanzi che mi sono piaciuti particolarmente,
che mi hanno lasciato dentro tante emozioni ma anche
una sorta di vuoto dopo l'"abbandono" dei personaggi,
non è sempre facile, anzi! Spero di riuscire a rendere giustizia
a questo bel romanzo con la mia "recensione" e di incuriosirvi.

Buona lettura!

P.S. Vi ricordo che è tuttora in corso (fino al 15 marzo)
un giftaway con in palio una copia del romanzo!





Storie dentro storie
AutriceGiovanna Astori
Editore: L'Erudita (collana L'Urgente)
Data di pubblicazione: novembre 2012
Pagine: 140
Prezzo: 13 €

L'autobus è un luogo di mezzo, dove si possono fare conoscenze estemporanee che rimangono appese al filo del destino. Così sarà per Mia e Victor, le cui vite si incrociano una mattina d'inverno sul quarantasette, un breve tragitto da casa a lavoro, che basterà per instaurare un tacito rapporto di intesa. Mia sapeva già molto di quelli che considerava i suoi soliti compagni di viaggio, poteva elencarne i volti, il modo di vestire, l'odore e le abitudini. Mia lavora in una libreria che assomiglia a un supermarket dove i libri sono pura merce e le parole, che desiderano poter dire qualcosa, sono state per sempre abbandonate. Quando l'inchiostro si espande sul foglio bianco, non crea solo parole ma veri e propri mondi paralleli da esplorare, la possibilità di poter vivere storie diverse dalla propria, di perdersi fra le pagine e camminare in bilico su una fune, proprio come un equilibrista. Il vuoto sotto i nostri piedi è un trampolino di lancio, non una mancanza, è libertà di movimento e di pensiero. È questo che cerca Victor, vorrebbe liberarsi dalla paura di sentirsi diverso e riuscire così a entrare nel mondo, non in punta di piedi ma come protagonista. La vita finisce davvero solo quando nessuno ci ascolta più raccontare, l'importante è non rimanere su uno scaffale impolverato.

Ho scoperto Storie dentro storie un mesetto fa, per puro caso, girovagando sul web. Sono un tipo piuttosto romantico e forse è per questo che mi piace pensare che se ne stesse lì ad aspettarmi, ad attendere di essere trovato da me, che ho un blog che si chiama allo stesso modo e che, per questo titolo, ho preso ispirazione dalla stessa canzone a cui si è ispirata l'autrice del romanzo, Giovanna Astori. Inutile dirvi che mi sono sentito obbligato a leggerlo al più presto, giusto?!
Sarò sincero: prima di intraprendere la lettura, avevo una curiosità pazzesca, aspettative altissime, ma anche un po' d'ansia, paura che mi deludesse. Be', questo stato d'animo è durato davvero poco, praticamente il tempo di leggere qualche pagina. Arrivato alla fine del primo capitolo [che, tra l'altro, potete leggere qui], avevo già capito di avere un gioiellino tra le mani.

Io questo libro l'ho sentito vicinissimo. A prescindere dal titolo e dalla canzone, intendo, che sono una cosa a parte e che han fatto scattare la scintilla, il colpo di fulmine, a primo impatto. Voglio dire... dopo. Mentre lo leggevo. Mi sono ritrovato in queste pagine. Ed è strano, no? Non mi chiamo Mia, non lavoro in un mediastore. E non vengo dall'Ecuador come Victor, non racimolo soldi facendo lavoretti saltuari. Non ho nemmeno un'agendina su cui annotare e commentare le scopate, come Marco. Non ho mai tradito, a differenza di Lorenzo. E non ho una storia con un uomo sposato, né una figlia, come Serena. Eppure... mi sono sentito un po' tutti loro, ho ritrovato pezzetti di me sparsi qua e là.
Sono storie che sanno di realtà, di vita vera, con amori (anche - o soprattutto - sbagliati), amicizie, incontri sfuggenti, lavori insoddisfacenti, sofferenza ma pure sorrisi, voglia di cambiare la propria vita e cominciare a costruire. Una ventata di fresca normalità, problemi comuni. Un po' come la mia storia, insomma.
È sempre strano e stupefacente quando riesci a leggerti nelle parole degli altri. È una cosa che a me fa venire i brividi nella spina dorsale.

Mi è piaciuto un po' tutto di questo romanzo.
Mi è piaciuta la scrittura leggera, delicata, fresca, che sa essere ironica e pungente quando serve, e che riesce a scavare in profondità, ti prende per mano e guida alla scoperta di queste vite.
Mi è piaciuta la sua semplicità. Non c'è nulla che sa di finzione, di costruito. Personaggi e sentimenti semplici. Veri, genuini.
Mi è piaciuto il modo in cui ha saputo catturarmi, trascinarmi nella storia.
Mi sono piaciuti i personaggi (Victor in particolare, col suo zaimo e quell'immagine del toro, indelebile, stampata nei ricordi). Attraverso l'espediente (riuscitissimo) dei capitoli alternati con le loro diverse voci (punti di vista), si ha la possibilità di conoscerli e comprenderli più a fondo, nelle loro sfaccettature, e anche di rivalutarli. Quando mi sono accorto che mancavano un paio di capitoli alla fine, ho iniziato a centellinare le pagine: mi spiaceva lasciarli, abbandonarli alla loro vita. Giuro, mi risulta difficile pensarli come dei semplici pezzi di un puzzle di parole su carta. Ogni tanto mi tornano in mente e mi lascio sopraffare dall'immaginazione. Chissà come andrà avanti la loro esistenza? Se riusciranno a trovare il loro posto nel mondo, a realizzare i propri sogni, lasciarsi il passato alle spalle. Magari un giorno li incontrerò su quell'autobus. E potrò chiederglielo di persona. Chissà...

Un romanzo breve che si legge in un baleno, ma che emoziona, colpisce e regala sensazioni intense, facendoti sentire parte integrante delle storie dentro storie e non un semplice spettatore. Spero che Giovanna stia scrivendo altro, perché io sono già in attesa!

Quattro stelline!
Un gioiellino imperdibile!


La memoria è un luogo strano e pieno di fascino. A volte sovvengono, chiarissimi, dettagli all’apparenza insignificanti, minuscoli appigli che serbano la combinazione esatta per aprire in un istante qualche porticina segreta e lasciarci entrare a passi silenziosi nelle soffitte dei ricordi.

sabato 2 marzo 2013

Marzo - cosa ci aspetta in libreria?!

Salve a tutti! A febbraio sono usciti tanti romanzi interessanti, ma anche marzo ci riserverà un sacco di bei libri!
Al solito ne ho aggiunti tanti alla mia wishlist, e mi chiedo se avrò mai il tempo di leggerli tutti. (Ci vorrebbe una seconda vita parallela da dedicare solo ed esclusivamente ai libri... *_*) Eccoli qui...

Chaos
di Lauren Oliver
5 marzo - Piemme - 380 pagg., 17 €
Nel mondo di Lena l’amore è bollato come delirium, una terribile malattia che va estirpata da ogni ragazzo prima che raggiunga i sedici anni. Lena non vede l’ora di ricevere la cura, perché ha paura di innamorarsi ed essere emarginata dalla società, ma proprio il giorno dell’esame conosce Alex, un ragazzo bellissimo e ribelle che ha votato la sua vita a combattere contro chi vuole renderli privi di emozioni. L’amore tra Lena e Alex comincia tumultuoso e cresce ogni giorno di più, fino a che i due innamorati non decidono di scappare nelle Terre Selvagge per unirsi definitivamente alla ribellione, ma purtroppo i piani non vanno come previsto… Ora Lena è da sola nelle Terre Selavagge, senza Alex, che ha visto cadere dall’altra parte della rete, senza la sua amica Hana, con cui ha litigato prima della fuga, e senza la vita che conosceva. E vuole dimenticare quello che è successo, perché ricordare fa troppo male. Adesso è il tempo di farsi nuovi amici ed è il tempo di unirsi alla ribellione: contro chi vuole estirpare la possibilità di amare dal cuore di tutti gli uomini e contro chi le ha portato via Alex...


Hybrid. Quel che resta di me
di Kat Zhang
6 marzo - Giunti - 416 pagg., 14.50 €
In un mondo alternativo, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l’anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell’infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un’aberrazione da correggere. Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l’altra parte di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l’una dell’altra. Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l’esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto.


L'amore invisibile
di Eric-Emmanuel Schmitt
6 marzo - E/O - 192 pagg., 17 €
Due giovani innamorati amano in segreto il bambino che non potranno mai avere. Uno stimato medico sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, trova la pace grazie all'amore di un cane fedele. Un uomo ama sua moglie nel ricordo del primo marito della donna. Una madre riscopre l'amore per il figlio quando qualcuno vorrà strapparglielo via. Séverine e Benjamin capiscono attraverso gli occhi di una ragazza condannata da una malattia incurabile di aver perduto l'amore di una vita. Spesso l'amore è difficile, deve aggirare le convenzioni sociali, dev'essere frutto della volontà, deve essere desiderato. Non conosciamo il disegno segreto della nostre vita, ma sappiamo che l'amore è la sua architettura invisibile. Non ci resta che cominciare a costruire.


Sospetto
di Percival Everett
6 marzo - Nutrimenti - 240 pagg., 16 €
Ogden Walker è sostituto sceriffo in una sperduta cittadina del New Mexico. Ha la pelle nera, una rarità da quelle parti. Ama il lavoro, anche se non necessariamente il suo, e lo svolge con impeccabile zelo. Ama soprattutto la pesca alla mosca, e rifugiarsi a casa della madre per strapparle consigli e cucina casalinga. È single, proprio come Jenny. Ogden la conosce perché qualcuno le ha ucciso la madre. Un mistero bello e buono, nessuna impronta sulla scena del crimine. Ma un morto non è mai abbastanza nel desolato West, e altri omicidi si accumulano. Ogden insegue fragili indizi in giro per il paese, urta su moventi inconsistenti. La caccia alla verità – o al fantasma della verità – lo porta nei quartieri a luci rosse di Denver, poi in una sgangherata comune hippie. Ma gli omicidi continuano a crescere, crescono le false piste, e l'indagine di Ogden sembra non avere via d'uscita.


Anger
di Isabel Abedi
7 marzo - Corbaccio - 324 pagg., 16.40 €
Ce l’hanno fatta: tre settimane su un’isola deserta al largo di Rio de Janeiro, dove telecamere nascoste li riprenderanno ventiquattr’ore al giorno: saranno attori di un film dalla trama imprevedibile. Sono dodici ragazzi e ognuno di loro ha un motivo particolare per partecipare, sogni da coltivare e segreti da custodire. L’isola è un paradiso, ma il ruolo che i ragazzi scoprono di dover ricoprire è inquietante: undici vittime e un assassino…È solo un gioco, nessuno morirà per davvero, eppure quando Joker viene trovato sfracellato sugli scogli capiscono che il film dei loro sogni si è trasformato in un horror...




Niente fiori per gli scrittori
di Gianluca Morozzi
20 marzo - Fernandel - 312 pagg., 16 €
L'esordio demenziale dei Despero quindicenni. L'adolescenza di Aldo Ferro. Una strega mutante dei fumetti appassionata di giovani scrittori bolognesi. Un musicista che compone canzoni per Mina e per Mietta all'insaputa di Mina e di Mietta. Le investigazioni di nonno Graziani. La Monica di Monza. L'orribile dramma di Willy il Coyote. Un immortale in autogrill. Un bisnonno nel buco del tempo. La Sposa Celeste. Lajos contro gli orrendi fidanzati della Betty, e tante altre storie ancora. I migliori racconti dei primi anni della carriera di Gianluca Morozzi appaiono in un unico volume, curati da Alberto Sebastiani.



Una posizione scomoda
di Francesco Muzzopappa
22 marzo - Fazi - 200 pagg., 14 €
Fabio è un giovane sceneggiatore di talento diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Un ragazzo destinato a grandi cose, una promessa del cinema italiano. Dopo diversi tentativi andati a vuoto, purtroppo l’unico modo che ha per sbarcare il lunario è scrivere copioni per il cinema a luci rosse, tacendo il suo lavoro ai genitori e agli amici che lo immaginano autore di teatro. Così, invece di veder realizzato Il Cielo di piombo, un’opera che nasconde da anni nel cassetto, a Fabio tocca scrivere sceneggiature come I ragazzi del culetto, A volte ritrombano e L’importanza di chiavarsi Ernesto, quest’ultimo candidato al Festival del Porno di Cannes dove Fabio sarà in lizza per il famoso Zizi d’or. Ma lì avrà inizio il disastro...


Che ne pensate? Ne aspettate qualcuno anche voi?